La settimana scorsa abbiamo pubblicato una presentazione della lettera apostolica di papa Leone sull’educazione:...
Cantieri a Treviso: il punto sui lavori pubblici
A luglio di quest’anno con le grandi opere trevigiane c’eravamo lasciati così: “Tra settembre e novembre la messa in sicurezza di via Castagnole, la riqualificazione delle mura cittadine e gli interventi sul Miani Park; entro dicembre (oltre alla stazione) la consegna delle scuole Stefanini e il restauro di palazzo Da Borso; per marzo chiusura cantieri della seconda ala della biblioteca Zanzotto, centro diurno all’ex macello ed ex caserma Salsa, almeno per quanto riguarda la parte pertinente al Comune”. Purtroppo, molte di queste promesse non verranno mantenute, nonostante l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Treviso, Sandro Zampese, commenti che i cantieri attivi in città (una quindicina) sono “tutti in linea con i programmi”, e, in effetti, è vero, se si considera il “programma” non quanto promesso in questi mesi, anni, ma come il termine ultimo stabilito dall’Unione europea per i fondi Pnrr (a giugno 2026). Si confermano, quindi, il Miani Park (aperto) e il centro diurno (febbraio/marzo); palazzo Da Borso slitta a gennaio, la riqualificazione delle mura, a giugno (ad agosto 2024 si parlava di luglio 2025). Non tutto, naturalmente, dipende dal Comune: il ritardo più evidente è, infatti, quello sulla stazione ferroviaria, che è un cantiere di Rete ferroviaria italiana.
Gli spazi per gli studenti. Riguardo al travagliato cantiere della scuola media Stefanini, il nuovo traguardo slitta da dicembre a Pasqua (5 aprile) per il trasferimento del blocco degli uffici amministrativi e, pochi giorni dopo, degli alunni. Gli studenti delle scuole superiori, invece, potranno godere non prima di giugno/luglio del nuovo polo all’ex Polveriera in viale Europa, dove da fine marzo 2025 (in ritardo di 17 mesi rispetto al previsto) si è aperto il cantiere per il restauro filologico dell’architettura industriale militare, in rovina da almeno 40 anni, e pronta per sorgere a nuova vita, con aule studio, auditorium, biblioteca di quartiere e sale polifunzionali (investimento di 3 milioni con fondi Pnrr). Attualmente, è in corso di formalizzazione la cessione dal Demanio al Comune, a seguito di quello che l’assessore Zampese definisce “un Risiko immobiliare”. Infine, salendo nei gradi d’istruzione, arriviamo all’ex caserma Salsa, che dovrà essere in buona parte occupata dall’Università di Padova, che prenderà in mano i lavori, con 8 milioni di fondi propri, dopo giugno 2026. Anche in questo caso il cantiere è stato bloccato da un imprevisto, poiché si è resa necessaria la bonifica del sito, contaminato da carburanti: costo un milione di euro, coperti dalla Regione del Veneto. Nel frattempo, i lavori proseguono sulle aree perimetrali e Zampese conferma la chiusura del cantiere che compete al Comune (struttura al grezzo e padiglione est per le arti marziali) entro giugno 2026, anticipato, probabilmente, di qualche settimana dall’apertura della seconda ala della biblioteca Zanzotto (ex Gil).
Le Case di comunità. Intanto si concretizzano sempre di più le cosiddette Case della comunità, previste all’interno della missione 6 – Salute del Pnrr, strutture sanitarie di prossimità che fungeranno da punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie. Saranno 99 in tutto il Veneto e 17 in provincia di Treviso, con un finanziamento ricevuto dalla Regione di oltre 135 milioni di euro. I cantieri sono, dunque, in capo all’Ulss 2 e in città ce n’è uno quasi pronto, l’ex asilo parrocchiale in via S. Ambrogio di Fiera: “I lavori sono al 60% - conferma il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -, finiremo entro marzo e sarà attiva da giugno. Per tutte le Case, sarà azienda Zero a fornire gli arredi, tramite gara appena uscita, mentre le attrezzature saranno a carico nostro”. Più tortuosa la strada per palazzo Moretti, invece, storico edificio in via Isola di Mezzo (zona piazza Pio X), che il Comune di Treviso ha concesso in godimento gratuito all’Ulss 2 per trent’anni. A causa dei rallentamenti al cantiere, dovuti alle valutazioni della soprintendenza, che ha posto sul palazzo un grado di vincolo, la consegna non sarà prevista per giugno: la Regione concede una sola deroga alla scadenza di giugno, come da Pnrr, per una sola Casa di comunità, così palazzo Moretti sarà pronto per fine 2026. “Il cantiere, però, è aperto - chiarisce Benazzi -, stanno facendo lavori all’interno, perché la facciata dovrà rimanere essenzialmente com’è”.
Cantieri per la mobilità. Eppure nessuno di questi cantieri è riuscito a incendiare gli animi come la stazione ferroviaria: il progetto era stato presentato con la giusta pompa magna a giugno 2022 e si prometteva una durata di 18 mesi di lavoro per Rfi, che ci ha investito oltre 9 milioni di euro. Ben oltrepassati i 18 mesi, l’attenzione sul cantiere in questo ultimo anno è massima, visto che le Olimpiadi sono dietro l’angolo, e non sono mancati in questi tre anni notevoli disagi per turisti e pendolari, ma anche per la viabilità sud della città; nel frattempo il cantiere è stato oggetto di grande imbarazzo anche a causa del sottopasso riaperto e puntualmente allagato dalla pioggia. La conclusione dei lavori è slittata nuovamente: solo una parte dell’opera sarà completata entro fine 2025, per il resto bisognerà aspettare gennaio e febbraio. Il viceministro dei trasporti Edoardo Rixi, in visita a Treviso meno di un mese fa, lo aveva definito “un’opera strategica” e “un biglietto da visita” per la città e per il Paese. Viste le premesse, non ci resta che sperare. Per l’acquisto dell’ex Cuor da tramutare in nuova autostazione, invece, è notizia fresca fresca, che sarebbe terminato l’iter delle acquisizioni da parte di Mom, e, dunque, si potranno iniziare i lavori.



