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Riaperto ponte Ottavi a Treviso

Inaugurazione lo scorso 8 agosto, ampio spazio per auto e bici in sicurezza. Ora si attendono i lavori sul passaggio a livello di viale Cacciatori
09/08/2025

È stato un taglio del nastro bollente quello di venerdì 8 agosto in via Ottavi per l’inaugurazione del tanto atteso e omonimo ponte. Chiuso dal primo ottobre dello scorso anno, è stato ufficialmente riaperto nel pomeriggio dell’8 agosto – con 22 giorni di anticipo, fa sapere l’amministrazione, anche se sembrerebbe legittimo chiedersi “rispetto a cosa” visto che si vociferava un’inaugurazione a inizio luglio – e gli abitanti dei quartieri di Sant’Angelo e Santa Maria sul Sile tornano a essere collegati al centro storico. Almeno fino all’apertura del cantiere di Ferrovie italiane, che da gennaio chiuderà il passaggio a livello di viale dei Cacciatori per la realizzazione di un sottopasso. Un’opera, quindi, molto attesa e festeggiata dalla presenza di numerosi cittadini e istituzioni, compresa mezza Amministrazione comunale trevigiana e la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, che hanno sottolineato in un coro unanime la perfetta e proficua collaborazione tra tutti gli enti coinvolti. L’opera è stata benedetta da don Rodolfo Budini, parroco di Canizzano, che ha sottolineato il valore sociale della costruzione di ponti, soprattutto in questi tempi.

Il nuovo ponte

Come spiega puntualmente l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Treviso, Sandro Zampese, il nuovo ponte è un miglioramento del precedente da ogni punto di vista. Lungo 31 metri, largo 14 metri con due corsie di marcia carraie da 3 metri ciascuna e percorsi ciclopedonali ampi 2 metri ambo i lati, a sbalzo sul fiume Sile, separate da guardrail e, dunque, usufruibili in piena sicurezza. Un significativo miglioramento considerando che il precedente ponte era largo 6 metri in tutto. Non un miracolo, e infatti un sentito ringraziamento da parte delle istituzioni è andato ai cittadini che hanno donato parti delle loro proprietà tramite accordo di cessione volontaria per consentire l’ampliamento del ponte. L’intervento si era reso necessario in seguito a indagini strutturali, che avevano evidenziato criticità sismiche della vecchia struttura ormai obsoleta e priva di marciapiedi.

Fiume e fognature

Un’opera “progettata in armonizzazione con il fiume” ha detto Zampese, e, infatti, era presente all’inaugurazione anche la direttrice dell’Ente Parco Fiume Sile, Santina Grande, che si è unita ai ringraziamenti generali e ha sottolineato con altrettanta veemenza la proficua collaborazione tra enti, i quali hanno appunto pensato l’opera “tenendo conto dell’ambiente e della salvaguardia della natura, mentre oggi si potevano fare benissimo dei piloni al centro del fiume e la situazione sarebbe stata più semplice, invece avete presentato questo progetto” all’Ente Parco. Un’osservazione che ci rammenta come noi cittadini, una fattiva tutela del fiume non dobbiamo mai darla per scontata. Sul piano ambientale, va segnalato anche l’intervento di Ats, che ha “approfittato” dell’apertura del cantiere in quel quadrante di città per proseguire le opere di collettamento della rete fognaria, realizzando una parte importante della fognatura a servizio di Santa Maria del Sile e Sant’Angelo e una intera linea dell’acquedotto.

Le risorse

Ponte Ottavi è costato 2 milioni di euro: 500mila li ha messi il Comune di Treviso, altrettanti li ha messi Rfi, e un milione lo ha messo la Regione. Un bel risultato, il coinvolgimento di Rfi considerando che ponte Ottavi non ha nulla a che vedere con le ferrovie: il gesto si spiega con la necessità di fornire ai cittadini dei quartieri coinvolti una viabilità alternativa in vista della chiusura del passaggio a livello di viale dei Cacciatori, che, come detto, è un’opera imputabile alla società ferroviaria; le prime opere di cantieramento inizieranno in settembre, ma la chiusura arriverà da gennaio, quando (si spera) la stazione sarà pronta e finita. Il contributo più cospicuo per ponte Ottavi è arrivato dalla Regione, apparentemente grazie a una telefonata del sindaco Mario Conte alla vicepresidente De Berti, la quale, nel ripercorrere la storia in sede di inaugurazione, ha detto (scherzando, si presume): “Non so perché, ma mi sono trovata che la Regione ha messo un milione”. Abbiamo avuto la disponibilità immediata della regione - spiega con soddisfazione il sindaco Mario Conte -, senza la quale Ponte Ottavi non si sarebbe fatto”.

Altre opere pubbliche

Nel frattempo i cantieri continuano a spron battuto, non solo in città con il cronoprogramma dettato dal Pnrr (qui ne abbiamo fatto un quadro), ma anche nel territorio. Con l’occasione la vicepresidente De Berti ha parlato di Terraglio Est, Via del Mare e Quarto lotto della tangenziale. Sul primo punto, “nei prossimi mesi iniziano i lavori”; sul secondo, “la parte tecnica sta definendo il progetto definitivo con l’acquisizione di tutte le osservazioni fatte e che sono state tutte accettate; con il valore finale dell’importo il concessionario dovrà dire se l’opera è affidabile o no. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con i territori, non ci siamo mai sottratti alle critiche, neanche quelle strumentalizzate e politicizzate, ma l’opera serve e in particolare la bretella di Cortellazzo, con lo stanziamento di 50 milioni della Regione, è in progettazione grazie a Veneto Strade”; sul Quarto lotto, “Veneto Strade si sta occupando della progettazione, bisogna fare tutte le procedure autorizzative, meglio se le fa Veneto Strade perché le autorizzazioni regionali sono più veloci; una volta ricevuto l’importo finale, il ministro Salvini si è già impegnato a Treviso su questo punto e non penso ci saranno problemi”. L’ultima provocazione riguarda il Ponte dello stretto di Messina, che si paventa possa attrarre risorse destinabili altrove. De Berti non vuole entrare nella discussione, ma sottolinea che “tutte le infrastrutture servono” e che “al Veneto il ponte non ha mai portato via risorse”, ma le priorità della Regione sarebbero altrove: “Il ministero finanzi opere fondamentali: per noi ormai è vitale il completamento dell’alta velocità Vicenza-Padova e l’ingresso nord di Verona”.

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