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Fondazione Cassamarca, il nuovo presidente Garofalo punta a trasparenza e dialogo con il territorio
E’ finita un’era in Fondazione Cassamarca. Luigi Garofalo, 62 anni, avvocato di Treviso, è il nuovo presidente di Fondazione Cassamarca, ente che è stato governato dalla sua origine, nel 1992, da Dino De Poli, decaduto lo scorso 4 dicembre. E' stato eletto martedì 11 dicembre dal nuovo Consiglio di indirizzo designato la settimana precedente

E’ finita un’era in Fondazione Cassamarca. Luigi Garofalo, 62 anni, avvocato di Treviso, è il nuovo presidente di Fondazione Cassamarca, ente che è stato governato dalla sua origine, nel 1992, da Dino De Poli, decaduto lo scorso 4 dicembre.
Luigi Garofalo è stato eletto martedì 11 dicembre dal nuovo Consiglio di indirizzo designato la settimana precedente, organo che ha anche eletto Ubaldo Fanton vicepresidente. Un’eredità pesante per l’avvocato trevigiano, come pesante è la posizione debitoria che ammonta a circa 150 milioni di euro nei confronti di Unicredit e debiti minori con altri soggetti. Nell’incontro con la stampa convocato appena dopo l’elezione, il nuovo presidente ha spiegato che esiste un accordo siglato con il gruppo bancario che prevede la restituzione di metà del debito entro la metà del 2020, il che consentirebbe di avere poi cinque anni per restituire la rimanente metà. “Questo consentirebbe di operare, conservare gli obiettivi, soppesarli e ragionevolmente raggiungerli”. Diversamente... si vedrà.
Qualcosa sembra già essere cambiato rispetto alla precedente gestione: l’avv. Garofalo, che ha ringraziato per la fiducia accordatagli, ha più volte ribadito la volontà di muoversi come squadra, dialogando con tutti gli attori che hanno interessi con la Fondazione Cassamarca, Provincia di Treviso, Comune di Treviso (dalla cui terna esce Garofalo), Camera di Commercio, Assindustria Venetocentro. Lavorare in totale collaborazione con il territorio. “La Fondazione è un bene di tutti e chi si assume la responsabilità di gestirla è responsabile nei confronti di tutti”.
Garofalo ha anche parlato di una riduzione dei compensi agli organi amministrativi i quali saranno legati ai bilanci (“faremo di tutto perché siano contenutissimi”), escludendo tuttavia il rischio di esuberi per il personale della Fondazione che sarà invece verificato per le competenze che esprime. E ha sottolineato che l’obiettivo primario è quello di assicurare che i conti siano in ordine, verificare i bilanci perché siano allineati alla realtà, porre particolare attenzione in ogni decisione che deve essere comunicata con la massima trasparenza e conoscibilità esterna. Temi più specifici - ha detto il nuovo Presidente - saranno affrontati nel proseguo del lavoro. Trasparenza più volte richiamata, quasi una risposta al presidente del Veneto Luca Zaia che, sulla stampa, l’aveva invocata per il nuovo corso della Fondazione Cassamarca.
Gli ambiti di indirizzo sono quelli lasciati dal precedente Consiglio. In primis l’Università per la quale non è prevista alcuna riduzione, semmai un ampliamento compatibilmente con le risorse di cui la Fondazione dispone. “E’ interesse che sia compartecipata al massimo dalle due Università, Padova e Venezia, e chiedo la collaborazione anche al Comune di Treviso, nel cui territorio l’Università si trova”.
Recuperare risorse, quindi, per rientrare del debito che si può fare vendendo parte del patrimonio immobiliare. Cosa non semplice, perché “Il mercato immobiliare è una brutta bestia - ha spiegato il vicepresidente Fanton -. Quando dici che vuoi vendere, il prezzo dell’immobile è già calato”. In ogni caso, per il momento non si parla di fusione. “La Fondazione Cassamarca è trevigiana”.
Il nuovo Consiglio di Indirizzo e di Programmazione resterà in carica fino al 10 dicembre del 2024. Ecco la sua composizione: Luigi Garafolo, presidente; Ubaldo Fanton, vicepresidente; Giovanni Squizzato, Amedeo Gerolimetto, Tomaso Patarnello, Giuliana Martina, Valentina Barbieri, Gianfranco Gagliardi, Piero Semenzato, consiglieri.