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Don Matteo accolto a Paderno dalle comunità ponzanesi

Il Vescovo all’inizio della celebrazione ha sottolineato come le tre “comunità parrocchiali, riunite nel giorno del Signore, vivano un momento di particolare gioia e solennità”, con l’arrivo del “nuovo parroco in solido”. Caloroso il saluto dei parrocchiani, dei confratelli, delle religiose, delle autorità civili, di parenti e amici provenienti da Marcon - sua parrocchia di origine - e da Spinea nell’affollato salone parrocchiale di Paderno

Le comunità di Paderno, Ponzano e Merlengo hanno accolto, sabato pomeriggio 26 ottobre, il suo nuovo parroco don Matteo Andretto, proveniente dalla parrocchia di Santi Vito e Compagni in Spinea. A celebrare con lui, il vescovo mons. Michele Tomasi, il vicario foraneo, don Giovanni Giuffrida, e don Alberto Piasentin, co-parroco in solido, unitamente ad una quindicina di sacerdoti. Il Vescovo all’inizio della celebrazione ha sottolineato come le tre “comunità parrocchiali, riunite nel giorno del Signore, vivano un momento di particolare gioia e solennità”, con l’arrivo del “nuovo parroco in solido”. Caloroso il saluto dei parrocchiani, dei confratelli, delle religiose, delle autorità civili, di parenti e amici provenienti da Marcon - sua parrocchia di origine - e da Spinea nell’affollato salone parrocchiale di Paderno.

Mons. Tomasi ha poi ricordato che “nel passaggio di generazione in generazione, nella successione episcopale dagli apostoli fino ai vescovi e ai presbiteri, si esprime la guida di Gesù Cristo, pastore delle nostre comunità, perché lui vive e opera anche per mezzo di coloro al quale il vescovo affida una porzione del suo gregge”.

Nell’omelia, il Vescovo ha preso spunto dal Vangelo di Marco (Mc 10, 46-52) un insegnamento che deve accompagnare tutti anche nel cammino che attende le comunità: “Confidare nel Signore”. “Ci sono grida e strepiti nel mondo che dovrebbero tacere”, accanto a grida che per sentire dovremmo fare silenzio attorno a noi. “Il grido di chi chiede giustizia. Il grido di chi chiede amore. Il grido di chi vuole essere visto”. L’augurio - ha proseguito mons. Tomasi - per i parroci “chiamati dal Signore a donare la propria vita” per queste comunità a dire “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Nelle questioni della nostra vita andiamo con profondità, attenzione e fiducia con lo stesso sguardo di Dio, ha ricordato ancora il Vescovo, in un cammino “che riprende dopo alcune fatiche, che fanno parte certamente della vita e di essere bisognosi di cura reciproca”.

Una coppia, a nome delle comunità, ha donato al nuovo parroco una icona del Buon pastore, come augurio per il nuovo tratto di strada da costruire insieme. Nel saluto finale don Matteo ha ringraziato le comunità per l’accoglienza, in un clima di festa e di affetto, condividendo i sentimenti di “sentirmi atteso” e di “gratitudine”. “Penso che sarà bello collaborare ciascuno con i propri ruoli per cercare il bene comune, la vita buona per tutti in questa comunità civile e religiosa”, ha detto il nuovo parroco.

Dopo la messa, la comunità si è riunita per un semplice momento conviviale, occasione per conoscersi meglio e dare un caloroso benvenuto a don Matteo.

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