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Montebelluna, giornata del dialogo tra cristiani e musulmani. Il Vescovo: “Segno importante per questo territorio e per il nostro tempo”

Domenica 29 ottobre, negli spazi dell’oratorio di Montebelluna, si è svolta la giornata del dialogo tra cristiani e musulmani. Al gesto simbolico della piantumazione di un carpino, sono seguiti gli interventi delle autorità, momenti di dialogo e convivialità.

Domenica 29 ottobre, negli spazi dell’oratorio di Montebelluna, si è svolta la giornata del dialogo tra cristiani e musulmani. Al gesto simbolico della piantumazione di un carpino, sono seguiti gli interventi delle autorità, momenti di dialogo e convivialità.

Don Bruno Baratto, delegato diocesano per il dialogo tra cristiani e musulmani, ha portato il saluto del vescovo Michele Tomasi leggendone il messaggio. Nella Laudato si’, ha scritto il Vescovo, papa Francesco sottolinea che “l’impegno per l’«ambiente naturale» non può essere separato dall’impegno per l’«ambiente umano», e che la crisi ecologica è legata anche alla crisi sociale e all’ingiustizia globale”. Costruire la pace diventa, allora, “costruire relazioni buone e giuste sia con il creato sia tra popoli e persone. Credo sia importante in questo tempo così segnato da conflitti tragici, in troppe parti del mondo, impegnarci insieme per richiamare l’attenzione sulle vittime, e soprattutto su donne, vecchi, bambini, su tutte le popolazioni civili che pagano il prezzo più alto in ogni guerra, come sta accadendo nel conflitto tra israeliani e palestinesi”.

Prosegue mons. Tomasi: “Ritrovarci uniti nell’impegno per la custodia del creato, e riconoscere che questo impegno si attua costruendo pace, ritengo sia un segno importante per questo nostro territorio e questo nostro tempo. Mettiamo in atto tutte le risorse di bene del nostro essere credenti, tutto il rispetto e la cura per la vita che è presente nelle nostre diverse tradizioni religiose, e impegniamoci giorno per giorno a pregare per la pace, tra noi e nel mondo intero, e a compiere gesti di incontro, di cura reciproca, di custodia per l’ambiente che ci ospita. Entreremo così davvero in un «dialogo» tra noi «orientato alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e di fraternità» (LS 201)”.

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