Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Ragazzo investito e ucciso a Verona, mons. Pompili, “il mondo adulto non può far finta di niente”. Carabinieri individuano il responsabile

“La tragica morte di Chris, appena tredicenne, ma ancora più il suo abbandono per strada, lasciano di stucco. Non resta che la vicinanza ai disperati genitori e la preghiera silenziosa”. Lo dice al Sir mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona, in merito alla morte di Chris Obeng Abom, quattordicenne stato investito da un’auto pirata fuggita dopo aver provocato l’incidente. “Chris diventa, suo malgrado, il simbolo di tutti gli adolescenti i cui sogni vengono spazzati via, ma ancor prima sono abbandonati a se stessi. Il mondo adulto non può far finta di niente. Siamo chiamati tutti a stare più vicini alle generazioni che crescono”, conclude mons. Pompili.
Afferma, a sua volta, il presidente del Veneto, Luca Zaia: “Complimenti ai Carabinieri che, in poche ore, hanno individuato il pirata della strada che ha investito il piccolo Chris a Negrar, fuggendo subito dopo senza prestare soccorso. Una piccola soddisfazione in un mare di dolore, che oggi è ancora più forte e incredulo di ieri”.
I Carabinieri hanno, infattii, individuato e denunciato il pirata della strada che ha investito senza soccorrerlo il giovanissimo Chris Obeng Abom di 14 anni, morto in ospedale poche ore dopo il ricovero. “Oggi il dolore e lo sgomento – aggiunge Zaia – sono ancora più intensi, dopo aver ascoltato le parole dei bravi medici veronesi che hanno tentato di salvare Chris, secondo i quali, se fosse stato soccorso subito, avrebbe anche potuto salvarsi”.