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Giubileo dei giovani: “Tu sei Pietro”: in piazza San Pietro musica, Vangelo e storie di speranza con Mr Rain e Pasotti


“Diventate operatori di pace, capaci di dire con il Risorto: la pace sia con voi”. È questo il cuore del videomessaggio che il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, rivolge oggi ai giovani italiani che, nel pomeriggio, si ritrovano in piazza San Pietro per l’incontro “Tu sei Pietro”. Il messaggio verrà trasmesso poco prima della professione di fede presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. “Una pace – afferma Pizzaballa – che non è solo un augurio, ma è vita vissuta e sperimentata.Sono tante le persone che, in questo mare incredibile di sfiducia e di odio, sono ancora capaci di mettersi in gioco per fare qualcosa per l’altro, perché credono nell’altro e non si arrendono a questa situazione di ‘io e nessun altro’, ma puntano sul ‘noi insieme’Questo è il futuro della Terra Santa, lo si voglia o no: tutti resteremo qui, tutti dovremo trovare un modo per ricominciare e per riprendere”. E conclude: “Vi attendiamo: speriamo che presto questa guerra finisca, i pellegrinaggi possano riprendere e che possiamo rincontrarci e abbracciarci a Gerusalemme”.
Programma dell’incontro “Tu sei Pietro”Ore 15.30–16.30 – Racconto dell’attesa con Benedetta RinaldiOre 18.00–20.00 – Incontro:Meditazione su Pietro a cura di Paolo Logli, voce di Giorgio PasottiDirezione musicale: Leonardo De Amicis e Orchestra sinfonica del Conservatorio A. CasellaVideomessaggio del card. Pierbattista PizzaballaTestimonianze: don Antonio Loffredo, Laura Lucchin, Nicolò GovoniMusica: Amara, Mr Rain, Pierdavide Carone, MimìProfessione di fede con il card. Matteo Zuppi
Pensiero e musica: il cuore dell’esperienzaIl programma dell’incontro, trasmesso in diretta su Tv2000 e Play2000, si apre alle 15.30 e alterna preghiera, musica e testimonianze. A dare voce all’apostolo Pietro è l’attore Giorgio Pasotti, che riflette: “Essere Pietro trovo che sia la persona che più si addice a tradurre in gesti ciò che accade nella vita. Mi spiego meglio... inciampare per poi rialzarsi fa sempre parte della vita e credo che sia un evento importantissimo. Io mi ci sono sentito mille volte, anzi mi ci sento ancora: si sbaglia, si cade, ci si rialza e nel rialzarsi si trova la forza per andare avanti. È proprio nel rialzarsi che trovi l’insegnamento e la forza per andare avanti”. Le sue parole sono accompagnate dalle musiche dell’Orchestra sinfonica del Conservatorio A. Casella dell’Aquila, diretta da Leonardo De Amicis, che osserva: “Quando la musica non accompagna uno spettacolo, ma si fa voce di una preghiera collettiva, il ruolo del direttore d’orchestra si trasforma radicalmente. Non si tratta più di guidare una narrazione scenica, ma di mettersi al servizio di qualcosa di infinitamente più grande: la comunione spirituale di migliaia di giovani che cercano, sperano, credono. Ogni nota deve farsi trasparente, abitata da silenzi e attese. La musica, lì, non vuole stupire: vuole toccare il cuore, diventare ponte tra la terra e il cielo”.
Impegno e resilienza tra arte e testimonianzaTra i protagonisti dell’incontro ci sono anche voci della musica e dell’impegno. “Quando scrivo una canzone – racconta Mr Rain – racconto me stesso, il mio vissuto e le emozioni che, fin da sempre, mi hanno spinto verso la musica. È un viaggio intimo, in cui la mia esperienza di vita si mescola alla passione che mi ha sempre accompagnato. A tutti i giovani che stanno cercando la propria strada, come ho fatto io, voglio dire di seguire sempre la propria vocazione con determinazione e dedizione. Non perdere mai la speranza di realizzare i propri sogni, anche nei momenti difficili. Nonostante le sfide che ho incontrato lungo il cammino, la fede nel mio sogno mi ha permesso di rinascere e ripartire ogni volta, facendo della musica il motore che guida la mia vita”. Al suo fianco anche la cantante Amara, che riflette: “La musica è frequenza sacra e non perderà mai il potere di far sentire l’invisibile perché è capace di attraversare la materia e di intercettare la parte più sottile dell’essere. Credo che non sia tanto il rumore in cui siamo immersi, ma il chiasso che ci portiamo dentro a rendere sorda l’anima”.
Fede che costruisce: pace, comunità, futuroCompletano l’incontro le testimonianze di don Antonio Loffredo, che ha creduto nella rinascita del Rione Sanità investendo nei giovani, di Laura Lucchin, madre di Sammy Basso, e di Nicolò Govoni, fondatore di “Still I Rise”, che ogni giorno lavora per garantire un’educazione dignitosa a bambini profughi. Tutto l’evento verrà trasmesso in diretta e accompagnato dagli “Appunti di speranza” già disponibili sulle piattaforme digitali. In una piazza San Pietro che si prepara ad accogliere la preghiera e il canto di una nuova generazione, l’invocazione è chiara: costruire la pace è possibile, insieme, a partire da oggi.