venerdì, 05 dicembre 2025
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L’inchiesta: la casa è un miraggio

Trovare alloggio, a Treviso, particolarmente in città, è, ormai un’impresa impossibile. I prezzi di compravendite e affitti sono inarrivabili anche per stipendi medi

Se la vedi... ti innamori. Se la vivi... ti dissangui. Per strada, quando si entra in provincia di Treviso, i cartelli insistono sulla bellezza dei luoghi; l’amara realtà è quella di affitti e di case che solo i nababbi si possono permettere. Per i redditi bassi o, addirittura, medi, coppie con stipendi tra i 2 mila e i 3 mila euro al mese, la città di Treviso è inavvicinabile, a meno di non avere lingotti d’oro depositati in banca. Quanto alla provincia, bisogna spingersi fino alla Pedemontana e accontentarsi di bilocali, a 15–30 minuti dal posto di lavoro, per trovare una casa per la famiglia.

La conferma arriva dall’Associazione nazionale costruttori edili, Ance Veneto, che, nel suo rapporto “Scenari regionali dell’edilizia”, mette Treviso a un disonorevole secondo posto per l’indice di accessibilità all’acquisto dell’abitazione: 48,6, questa è la quota mensile di stipendio che serve a una famiglia con reddito basso, per acquistare un alloggio. Metà dello stipendio, e con il resto bisogna cercare di vivere o sopravvivere; se si ha un reddito medio, la quota è del 32,1 per cento. Secondo posto che praticamente è il primo, perché, al primo, c’è Venezia, che fa storia a sé.

Va meglio sulle locazioni: 29,3 per cento e Treviso si colloca al quarto posto. Campione assoluto, anche in questo caso, Venezia, con al secondo posto Padova. Belluno e Rovigo, agli ultimi posti, risultano città più accoglienti.

Un prezzo pesante lo paga anche l’economia locale. Dopo il crollo del 2023, quando le compravendite di unità immobiliari a Treviso e provincia sono scese rispettivamente del 10,7 e del 10,1 per cento, 1.200 in meno su un mercato totale di circa 9 mila case vendute. Il 2024, per Treviso, ha visto un recupero che non ha pareggiato, resta ancora sotto di quasi un punto percentuale, mentre la provincia cresce dell’1,4. Dati simili, nel 2023 in tutte le province venete, mentre, nel 2024, c’è il forte rimbalzo della città di Padova, che mette a segno un +8,8; la città del Santo contende a Venezia la direzionalità del Veneto, un ruolo che Treviso non riesce ad avere. Venezia ha un ottimo rimbalzo in periferia, recuperando più di 7 punti, e anche nel centro storico ne recupera 3.

La stessa ricerca chiede alle famiglie intervistate quali siano le criticità dell’abitare e più della metà, il 56,8 per cento, risponde che le spese sono troppo alte. Pochi si lamentano che la casa sia troppo piccola, molti, invece, della difficoltà di collegamento con il trasporto pubblico, e il 40 per cento per l’inquinamento dell’aria.

Praticamente inesistente l’intervento pubblico: consultato il portale Edilizia residenziale pubblica della Regione del Veneto, il Comune di Treviso tra il 2023 e il 2025 ha pubblicato un bando senza specificare il numero di alloggi, semplicemente con la formula “tutti gli alloggi che si renderanno disponibili”. Stessa cosa per Padova. Venezia, con il bando social housing del 2025, mette a disposizione 200 alloggi e aggiunge un bando, che riguarda solo le isole, con 23 alloggi. Bandi sono stati lanciati anche da San Donà di Piave, Quinto di Treviso e San Zenone degli Ezzelini; solo San Donà specifica che sono disponibili almeno 3 alloggi.

Nel 2023 sono crollate anche le nuove costruzioni: –6,6 a Treviso, –16,8 a Venezia, –13,1 a Padova. Impressionante, infine, la sequenza dei nuovi mutui: a Treviso, dal +31 per cento del 2021 si è passati al –12,7 del 2022, al –22,9 del 2023, fino al –4,4 del 2024, dove si è raschiato il fondo del barile.

Oltre all’inverno demografico, c’è la gelata immobiliare: due fenomeni che si rincorrono, avvitando la crisi.

Affitti: in agenzia prezzi neppure immaginabili

Entrati per chiedere un appartamento in affitto, il consulente immobiliare mette subito in chiaro le cose. Oltre alle solite referenze, c’è una condizione essenziale: lo stipendio che entra in casa deve essere quattro volte il canone. I conti sono presto fatti: in centro storico a Treviso, meglio dire dentro le mura, ci vogliono 800 euro per un bilocale - una cucina e una camera -, 1.200 euro per un trilocale - cucina, camera e cameretta - e 1.400 per un quadrilocale - cucina, soggiorno e due camere spaziose - la tipologia più confortevole per una famiglia di quattro persone: inarrivabile per redditi di classe media.

Ma non finisce qui: in centro storico non hai il garage, e devi sobbarcarti 28 euro al mese per il posto auto (non garantito). Aggiungi le eventuali spese condominiali, 150 euro al mese, complessivamente altri 2.000 euro all’anno. Solo per attivare il contratto servono 4.200 euro di mensilità anticipate e una o più buste paga tali da arrivare a 5.600 euro al mese. Si parla di appartamenti arredati; nel caso si scelga un semi-arredato, l’affitto scende di circa il 30 per cento.

Se, poi, si può andare ad abitare fuori le mura o nell’hinterland, si può trovare un appartamento a circa mille euro al mese.

Il mercato degli affitti è praticamente fermo, a Treviso, condizionato anche qui - come in tutte le città italiane - dagli affitti brevi e dalle trasformazioni in bed and breakfast.

Poi, c’è il problema delle bollette, e si deve pagare anche un contributo per l’attivazione dell’utenza: cifre significative.

Per l’acquisto di case, Treviso assomiglia a Montecarlo: un monolocale può arrivare a 350 mila euro; in città però, tra prima periferia e centro storico, puntando su appartamenti un po’ datati si può trovare tra i 170 mila e i 400 mila euro.

Queste sono le tariffe medie in agenzia immobiliare. Attenzione: se, poi ,si vuole il nuovo o il ristrutturato, le case in classe A e con finiture di pregio, meglio comprare il biglietto della lotteria e sperare nel primo premio.

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