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Vicariato di Camposampiero: intenso pellegrinaggio giubilare, vero cammino di grazia

Non è stata la pioggia a fermare l’entusiasmo e la fede delle comunità del vicariato di Camposampiero, che sabato 27 settembre hanno vissuto insieme il pellegrinaggio giubilare verso i santuari antoniani. Accompagnati dai parroci, più di 700 pellegrini, uniti dal desiderio di riscoprire la speranza - virtù al centro dell’Anno santo - hanno percorso le vie del territorio per raggiungere i santuari e ricevere la grazia giubilare

Non è stata la pioggia a fermare l’entusiasmo e la fede delle comunità del vicariato di Camposampiero, che sabato 27 settembre hanno vissuto insieme il pellegrinaggio giubilare verso i santuari antoniani. Accompagnati dai parroci, più di 700 pellegrini, uniti dal desiderio di riscoprire la speranza - virtù al centro dell’Anno santo - hanno percorso le vie del territorio per raggiungere i santuari e ricevere la grazia giubilare.

Il pellegrinaggio è stato davvero un “evento di grazia”, perché, prima ancora del passo umano, c’è quello di Dio, che prende l’iniziativa e invita la sua Chiesa alla festa della fede. L’esperienza stessa del Giubileo, del resto, è sempre cammino: non isolamento o fuga dalla storia, ma annuncio gioioso, testimonianza che si fa comunità.

Le due Collaborazioni pastorali hanno preparato il momento con celebrazioni penitenziali, offrendo a tanti fedeli la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione. Poi, nel giorno del pellegrinaggio, i gruppi sono partiti da diversi punti: da Loreggia lungo il Muson, dalla Chiesa Ss. Pietro e Paolo in Camposampiero per le parrocchie dei comuni di Camposampiero e Massanzago, dal tracciato dell’Ostiglia per le comunità di Piombino Dese e Trebaseleghe; dal Noce per i malati e gli anziani.

Le voci dei partecipanti restituiscono l’intensità di quanto vissuto. “Sicuramente la bellezza del cammino, nonostante il maltempo, la voglia di «camminare» è stata più forte - racconta un pellegrino -. La partecipazione alla messa, così massiva e sentita, faceva percepire il desiderio di condivisione e di pregare insieme: che sia lo slancio per creare più occasioni di collaborazione”.

Altri sottolineano il valore del ritrovarsi insieme: “Mi ha colpito vedere confluire da diverse strade i gruppi delle parrocchie e unirsi tutti verso i santuari antoniani, con un obiettivo comune: perdono, misericordia, pace, unità”.

Il canto e la preghiera sono stati il cuore del cammino. “Esperienza molto bella nella sua semplicità - racconta un’altra voce - la preghiera è risuonata nell’insieme di molte voci e molti cuori. Momento di emozione pura la messa, grazie anche al coro: il canto riscalda, unisce, dà speranza”.

Non sono mancate esperienze personali toccanti, come quella di una pellegrina che ha scelto un percorso più breve: “È stato un pellegrinaggio corto, ma intenso. Le gocce di pioggia sembravano più benedizione che maltempo. La messa è stata davvero speciale: ci siamo sentite grate per questo dono di Dio. Anche se non siamo potuti andare a Roma, è stato come varcare la Porta santa”.

La compostezza della processione, lungo la quale sono state cantate le litanie dei santi, ha colpito molti: “Mi ha impressionato il silenzio, la concentrazione nella preghiera, la partecipazione massiccia alla Comunione”.

Giunti ai giardini della casa di spiritualità, i pellegrini hanno vissuto il rito della memoria del battesimo e, poi, la celebrazione eucaristica in santuario, presieduta da mons. Mauro Motterlini, vicario generale della diocesi, in rappresentanza del vescovo Michele. Nella sua sentita omelia, mons. Motterlini ha commentato il Vangelo della domenica, incoraggiando i pellegrini a portare nella vita di tutti i giorni la grazia di questa esperienza. Il rinnovo della professione di fede e la preghiera per le intenzioni del Santo Padre hanno suggellato un’esperienza di speranza condivisa.

La pioggia non ha spento l’entusiasmo, anzi, ha reso più autentico il cammino. “Andiamo con gioia alla Casa del Signore” è stato il filo rosso di una giornata che non ha segnato solo un traguardo, ma soprattutto un nuovo punto di ripartenza per le comunità in cammino insieme. (G.M.)

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