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Salvarosa: Sergio Pietrobon porta a teatro storie di “tabacco, tabacchine e contrabbando”

Uno spettacolo teatrale, un libro, tanti ricordi di vita passata. E’ questo, in sintesi, il grande lavoro svolto da Sergio Pietrobon, da Salvarosa, per riportare alla memoria un pezzo di storia. Lo spettacolo si chiama “Tabacco, tabacchine e contrabbando”, e racconta ironicamente (ma anche no) uno dei primi lavori remunerati per le donne di Castelfranco e dintorni, soprattutto negli anni ’60 del secolo scorso, quello delle “tabacchine”
09/02/2024

Uno spettacolo teatrale, un libro, tanti ricordi di vita passata. E’ questo, in sintesi, il grande lavoro svolto da Sergio Pietrobon, da Salvarosa, per riportare alla memoria un pezzo di storia. Lo spettacolo si chiama “Tabacco, tabacchine e contrabbando”, e racconta ironicamente (ma anche no) uno dei primi lavori remunerati per le donne di Castelfranco e dintorni, soprattutto negli anni ’60 del secolo scorso, quello delle “tabacchine”.

Una storia che parte dalla seconda metà del ”600, non lontano da Castelfranco e più precisamente dal Canale di Brenta, incastonato tra il massiccio del Grappa e l’Altopiano dei sette Comuni. La Valbrenta vantava nei secoli scorsi il predominio per qualità e produzione di tabacco; in pratica, ci vivevano dalle 14 alle 16 mila persone e fino al dopoguerra del secolo scorso venivano coltivati ben 20 milioni di piante. Ora questi luoghi sono conosciuti ai più come Alta via del tabacco, luogo ideale per le classiche passeggiate domenicali, come i 4.444 scalini delle Calà del Sasso, tra Valsagna e l’Altopiano.

Da lì (ma non solo) arrivava il tabacco che nella sede del consorzio tabacchi di Borgo Padova (recentemente restaurata) veniva selezionato con una lavorazione che, oggi, definiremmo di “controllo qualità”: veniva, cioè, diviso in base a criteri ferrei quali grandezza, essicazione, colore, ecc. Quindi, ultimata la divisione, veniva caricato nei vagoni per il viaggio verso la successiva lavorazione, dalla quale tornava pronto per l’uso.

Ma con tutto quel bel tabacco, possibile che non ce ne fosse un po’ anche per i produttori? Saranno stati anche super controllati, saranno stati dei contadini, ma con un po’ di ingegno, qua o là, saltava fuori qualcosa, che rimaneva nelle famiglie, bypassando il ferreo controllo della Finanza. E qui ci sono storie che si possono ascoltate direttamente, nello spettacolo teatrale.

Ormai di tabacchine ne restano ben poche, ma quelle poche partecipano molto volentieri al “dopo spettacolo”, quando Pietrobon le chiama sul palco per raccontare la loro vita di allora.

Spettacoli nell’auditorium di Salvarosa previsti per sabato 24 e domenica 25 febbraio.

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