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Rinasce il bosco Montello?
Il progetto è portato avanti dal Comune di Volpago assieme agli altri Comuni montelliani e a Caerano di San Marco nell’area dell’ex polveriera. Qui crescevano i famosissimi secolari utilizzati dalla Serenissima

Un progetto per far rinascere il bosco Montello nell’area dell’ex polveriera dismessa dal Ministero della Difesa a fine 2012, dove crescevano i famosissimi secolari alberi di roveri, alti decine di metri, utilizzati nell’Arsenale di Venezia per realizzare le navi. Lo sta portando avanti con convinzione, anche se il percorso non è privo di difficoltà, il Comune di Volpago del Montello (capofila), assieme agli altri Comuni montelliani e a quello di Caerano di San Marco, con il sostegno di Regione e Veneto Agricoltura. Proprio del futuro dell’ex base militare e della sua trasformazione in querceto, si è parlato alcune sere fa nell’auditorium comunale di Volpago, grazie ad una serata organizzata dall’Università Popolare dell’Età Libera del Montello, che ha visto la partecipazione di moltissimi cittadini e la presenza del sindaco Toffoletto.
La vasta area del colle, nel territorio comunale volpaghese, utilizzata per decenni dall’esercito a partire dall’inizio della Guerra Fredda, ha ricordato Giustino Mezzalira, della direzione ricerca e gestioni agro-forestali di Veneto Agricoltura, una volta acquisita dal comune potrebbe diventare un lembo di Montello popolato da roveri, lì dove ora si trovano acacie. Mezzalira che ha raccontato l’affascinante storia del Bosco Montello, ma che si è soffermato con competenza anche sugli altri boschi della Repubblica (Cansiglio, Somadida e Montona in Croazia), ha sottolineato che il progetto, al quale si è iniziato a lavorare da più di un anno, non sarebbe importante solo per la comunità volpaghese, ma per tutta la popolazione dell’area montelliana. L’area dell’ex polveriera è una delle poche di proprietà demaniale sul colle, visto che il Montello è in gran caratterizzato da proprietà private, al contrario del Cansiglio o della foresta di Somadida ad Auronzo. Il Montello, inoltre, ha visto dopo la caduta della Serenissima il taglio totale del suo grande bosco che ha ricevuto il colpo di grazia con la riforma Bertolini di fine Ottocento e poi con la Prima guerra mondiale. Oggi alcune zone sono coltivate, altre sono state trasformate in vigneti, altre ancora, la maggior parte, sono ricoperte dalle robinie, delle pseudo acacie, piante molto invasive, ma pure molto utili per l’uomo e per l’ecosistema.
“Ora però – ha detto Mezzalira – c’è un’opportunità, fino a qualche anno fa impensabile. L’ex area militare, difatti, è ricoperta per il 70% da una foresta di robinie. Si tratta di un bosco invecchiato, dove è possibile fare delle sottopiantagioni molto fitte di roveri, creando pian piano degli spazi per far entrare meglio la luce del sole e consentendo, quindi, alle piccole querce di trovare spazio, crescere e svilupparsi. Altro passo importante da compiere è quello di attivare gli interventi di bonifica e di riconversione di edifici e strade”.
In tale ottica le ipotesi sull’utilizzazione delle strutture presenti nell’ex polveriera sono diverse. Il primo passo comunque è quello di assicurarsi l’ex polveriera, per sottrarla ad eventuali appetiti speculativi; successivamente l’area potrebbe divenire un polo museale, turistico-ricreativo e agrario con un’azienda agricola pilota, per attività agricole dimostrative e innovative, oltre che di ricerca.
“Una via da seguire per reperire fondi proponendo una seria progettualità – ha aggiunto Mezzalira – è quella di entrare nel Progetto Interregionale Europeo Italia-Croazia (FSR), finanziato da Bruxelles (i primi bandi saranno nel 2015), visto che sia la foresta di Montona sia il bosco Montello, hanno fatto parte per molti secoli della Repubblica di Venezia e hanno alla base una storia comune. Non va inoltre dimenticato che Il Montello rientra in Rete Natura 2000 ed è pertanto, per le sue preziose biodiversità, un sito di importanza comunitaria Sic inserito nel programma Life, ulteriore opportunità per il territorio montelliano”.