venerdì, 03 ottobre 2025
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Nuovi servizi di emergenza abitativa al convento di San Francesco

Si chiama casa Betania ed è un posto accogliente per persone che si trovano in momentanea fragilità

Un segno nuovo dentro a un contesto già predisposto all’accoglienza e in un tempo giubilare che interroga sul significato della speranza. Così nasce casa Betania, luogo di ospitalità per persone in situazione di momentanea emergenza, all’interno del Convento dei frati francescani di Treviso. Inaugurato la scorsa settimana, questo appartamento di circa 40 metri quadrati può accogliere fino a 4 persone ed è il risultato dei lavori di ristrutturazione dell’ex magazzino di generi alimentari che servivano per la mensa dei poveri prima e la distribuzione di borse della spesa poi. L’opera è stata interamente realizzata con il contributo volontario e gratuito di coloro che vi hanno lavorato, operai, idraulici, falegnami, coordinati dallo studio di progettazione 593 di Castelfranco, e grazie alla preziosa disponibilità dei volontari. “Casa Betania nasce nel contesto francescano di attenzione alle povertà e all’interno del cammino giubilare dedicato alla virtù teologale della speranza - racconta fra Oliviero Svanera, che dalla basilica del Santo a Padova, nel 2021 è arrivato nella Marca -; la comunità dei frati francescani svolge già a Treviso un servizio di accoglienza con una parte del convento destinata all’ospitalità per gruppi, la zona denominata «Ospitalità San Francesco». Inoltre, in un altro immobile, ha trovato posto casa Kolbe, con accesso da viale Burchiellati, che, in collaborazione con la cooperativa Castel Monte, offre agli studenti universitari un luogo di permanenza in città”. Ora, sulla scia di questa esperienza, nasce questo segno ulteriore e tangibile di speranza, pensato per coloro che si trovano in situazione di necessità abitativa: potrà ospitare famigliari di persone detenute in visita, persone arrivate a Treviso per assistere i propri cari ospedalizzati, uomini o donne separati in momento di disorientamento e senza soluzione di casa, altre fragilità momentanee ed emergenziali. “Siamo evidentemente in rete con gli altri servizi del territorio che raccolgono queste richieste e offrono delle soluzioni: il Comune, la Caritas, la comunità di Sant’Egidio - prosegue -. Anche a noi arrivano spesso telefonate alla «Ospitalità San Francesco» di persone in difficoltà che cercano un posto dove stare temporaneamente. Ora, possiamo dare una risposta adeguata, benché di sicuro ancora parziale”, attenta al fatto che si tratti comunque, di una possibilità transitoria. È il prezioso contributo dei volontari, ora, che renderà questo luogo davvero accogliente e capace di accompagnare le persone per un tratto di strada - conclude fra Oliviero Svanera -. Loro, confrontandosi con noi religiosi, garantiranno questo servizio con cura e attenzione, secondo il carisma che li contraddistingue”. Fanno parte del movimento Comunione e liberazione che svolge attività di volontariato anche all’interno della casa circondariale, ma non solo. È, dunque, stato attivato un numero di cellulare di riferimento: 371 6620120 e una e-mail sanfrancescotv@gmail.com. Allo spazio si accede da viale S’Antonio da Padova 2.

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