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25 aprile a Salzano: il dovere della memoria

Comune e parrocchia di Robegano insieme per le celebrazioni del 25 aprile. Un libro e un film per capire e far memoria delle vittime

Quest’anno le celebrazioni per il 25 aprile, Festa della Liberazione, assumono a Salzano un carattere speciale per il programma che è stato condiviso dall’Amministrazione comunale e dalla Parrocchia di Robegano. Il sindaco Alessandro Quaresimin, ricordando questa ricorrenza, sottolinea che “gli anni della Resistenza, la lotta di liberazione hanno segnato una svolta importante per il nostro Paese, da quella voglia di democrazia e di libertà è nata la Costituzione italiana. I partigiani erano uomini, donne, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse idee politiche e religiose, ma che avevano la volontà di lottare insieme per ottenere in patria l’uguaglianza e il rispetto della libertà. E celebrare il 25 aprile significa anche fare memoria di tanti internati militari italiani che persero la vita nei campi di concentramento. Il fenomeno della deportazione ha segnato la storia di tante famiglie e ci spinge a rafforzare il nostro impegno civile”.
Giovedì 24 alle 20.30, al cinema di Robegano ci sarà la presentazione del libro di Patrizia Donà “Trevenbrietzen 23 aprile 1945. Memoria di una strage”. L’autrice, alla ricerca di notizie di suo nonno, ha ricostruito la prigionia, la morte e il ritrovamento del nonno e di altri 127 soldati italiani, tra cui Severino Favaro di Robegano, che sono stati trucidati dai nazisti due giorni dopo la liberazione, poco lontano dal campo di prigionia. Venerdì 25 e sabato 26, alle 20.30, e domenica 27 aprile alle 15 e alle 17, con ingresso a 3 euro, verrà proiettato il film “Storia di una ladra di libri”.  Un film che nasce proprio come un libro, nel 2005, dalla talentuosa penna di Marcus Zusak. La storia della Ladra di libri ha per protagonista una bambina (Sophie Nèlisse) che, senza più la madre, internata dal regime, viene cresciuta in un borgo da Hans e Rosa Hubermann. Un giorno sottrae un libro scampato al rogo di “testi degenerati” ordinato dai nazisti. Sarà poi un giovane ebreo, nascosto in cantina dagli Hubermann, a insegnarle l’amore per la lettura e la scrittura. La pellicola indica anche altri baluardi cui affidare le nostre fragili esistenze in momenti di crisi: l’amicizia, l’amore e quella solidarietà che spesso implica coraggio e sacrificio ma che è in grado di annientare la disumanità di certe situazioni.

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