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San Donà, aperto il cantiere, per il restauro del campanile, previsto dal Pnrr

L’intervento più importante avverrà all’altezza della cella campanaria, la parte più vulnerabile della struttura. I lavori sono iniziati in settimana, con la rimozione delle campane, riportate a terra attraverso una gru con un braccio di ben 70 metri e, in seguito, anche dell’angelo posto sulla sommità del campanile
19/11/2025

Il campanile del Duomo di San Donà di Piave, realizzato tra il 1922 e il 1923 dall’architetto veneziano Giuseppe Torres, si prepara a importanti opere di restauro e di messa in sicurezza. I lavori, che riguarderanno principalmente l’adeguamento antisismico del campanile, interesseranno integralmente la struttura, dalla base sino all’angelo, posto a circa 75 metri di altezza.

Come spiega il parroco, don Massimo Gallina, “il risanamento strutturale della torre campanaria e la manutenzione delle campane erano da tempo avvertiti come priorità inderogabili. C’è stato un percorso del Consiglio per gli affari economici, condiviso con il Consiglio pastorale, che ci ha portato a decidere di risolvere le criticità individuate dai tecnici per garantire la sicurezza di tutti e la conservazione di un bene culturale importantissimo per la nostra realtà”.

L’intervento più importante avverrà all’altezza della cella campanaria, la parte più vulnerabile della struttura. I lavori sono iniziati in settimana, con la rimozione delle campane, riportate a terra attraverso una gru con un braccio di ben 70 metri e, in seguito, anche dell’angelo posto sulla sommità del campanile: “Per alcuni mesi ci priveremo del suono delle campane e anche della visibilità dell’Angelo, presenza silenziosa che ha sempre vegliato dall’alto sui sandonatesi. Ma confidiamo nella buona riuscita di questa opera”, spiega don Massimo.

L’ingegnere Bruno Bisiol, che assieme all’architetto Franco Davanzo ha elaborato il complesso piano degli interventi, entra nel dettaglio delle operazioni: “La rimozione delle campane si rende necessaria, per realizzare il nuovo «castello», rinforzato in acciaio corten, che sorreggerà il peso delle campane una volta ricollocate. Si tratta di una soluzione ottimale, perché garantisce la massima sicurezza. Verrà, poi, fatto scendere l’angelo, (realizzato nel 1967 dagli artisti Max e Giulio Piccinini di Udine, ndr.), in modo da rinforzare il basamento, che oggi presenta segni di corrosione, e valutare un suo restauro”.

I lavori in programma non si limiteranno a questo. Come ci spiega Bisiol: “Verranno sistemati numerosi mattoni della struttura muraria che si sono deteriorati con il metodo cuci-scuci; si interverrà, quindi, sulla cuspide, che verrà rivestita con malte e reti in fibra di vetro, per rinforzarla. In ultimo, verrà realizzata una piccola scaletta, che dalla cella campanaria giunge sino alla cuspide: questo, per agevolare la sua manutenzione nel tempo”.

Per eseguire tutti questi lavori, si rende necessaria la realizzazione di ponteggi alti 70 metri, lungo tutto il fusto del campanile; nonostante ciò, l’ingegner Bisiol sottolinea che, a intervento ultimato, “non si noteranno differenze: la struttura resterà della stessa forma e delle stesse dimensioni”.

Lavori così complessi sono possibili grazie a un finanziamento Pnrr pari a 530.000 euro; a questi, si aggiunge un quota a carico della parrocchia pari a 145.000 euro: l’importo complessivo è, quindi, di 675.000 euro. Le tempistiche saranno particolarmente stringenti: essendo un progetto Pnrr, i lavori, previsti nell’arco di 6 mesi, dovranno tassativamente concludersi entro il giugno 2026. Entrando nella sfera Pnrr, il progetto è passato sotto la supervisione del Comune; l’impresa vincitrice dell’appalto è la Argo costruzioni di Lancenigo (Treviso). Il restauro delle campane è, invece, affidato alla Capanni di Reggio Emilia. Responsabili del progetto, gli ingegneri Baldovino Montebovi e le architette Elisa Mamprin e Lisa Mazzon.

“Questo dettagliato progetto di restauro che mette in sicurezza il campanile è il frutto di un lavoro durato anni e concordato con la Sovrintendenza. Il finanziamento Pnrr ha permesso di intervenire radicalmente. I nostri campanili, nonostante siano punti di riferimento di tutta la comunità, restano strutture un po’ trascurate”, afferma Bisiol.

“Grazie alla collaborazione dell’Amministrazione, finalmente i lavori di questo patrimonio culturale e affettivo di tutta la città sono in partenza”, conclude don Gallina.

Giorgio Boem

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