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Bike economy: in Veneto cresce la filiera delle “due ruote”
Il Veneto è la 2° regione in Italia dopo Lombardia con 485 imprese (+0,2%). Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Agostino Bonomo: "Il nostro invito va alle amministrazioni locali per puntare su questo tipo di economia e sviluppo".

Il Giro numero 100 si appresta ad entrare in Veneto e, nella nostra regione, crescono la passione e l’economia per la bicicletta. Una passione che fa crescere un sistema coinvolgendo, direttamente e indirettamente, gli artigiani, i commercianti, le imprese di costruzione, i lavori pubblici e il turismo. Dagli ultimi dati di fine 2016 (Istat-Unioncamere), nella nostra regione il settore ha registrato 485 imprese che producono, riparano e noleggiano biciclette e danno lavoro a 1.500 addetti. Siamo la seconda realtà in Italia dietro alla Lombardia. La gran parte delle attività, 375, sono artigiane (77,3%).
“Siamo sulla buona strada anche se c’è ancora tanto da fare –afferma il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Agostino Bonomo– i dati dimostrano che i margini di miglioramento, per la realizzazione di infrastrutture e per la nascita di nuove imprese, sono ampi. Da alcuni anni a questa parte notiamo con favore che, sia la Regione che i Comuni, hanno deciso di investire sulla mobilità sostenibile. Questo è un importante segnale di attenzione verso tutto il settore”.
Tornado al rapporto Artbici 2017 dell’Ufficio Studi Confartigianato emerge che, a livello nazionale, la Filiera della bicicletta conta 3.043 imprese di produzione registrate (di cui il 61,9% esegue riparazioni) con 7.815 addetti. Tra le regioni più vocate per le due ruote il Veneto è al terzo posto con un indice di specializzazione di 196,7 dietro al Trentino-Alto Adige (279,5) ed Emilia-Romagna (205,6). Stessa posizione che occupiamo nella classifica per numero di imprese artigiane attive 329, dietro però a Lombardia (412) ed Emila Romagna (374).
Non soltanto sport e tempo libero: la bicicletta sta diventando il mezzo di trasporto preferito dai nostri connazionali per recarsi al lavoro. Dal rapporto emerge infatti che sono 798.000 gli italiani che vanno a lavoro in bicicletta, e dal 2011 al 2016 sono aumentati del 17,9%. A spingere di più sui pedali per i trasferimenti casa-lavoro sono gli altoatesini, con una quota del 14,8% degli occupati che usa la bici a questo scopo. Seguono l’Emilia Romagna, con il 7,5% degli occupati che va al lavoro in bicicletta. Terzo il Veneto con il 7,1%.
A favorire l’utilizzo della bici è anche l’aumento delle piste ciclabili. Ben 5 province venete rientrano oggi tra i 30 capoluoghi di provincia in cui la densità delle piste ciclabili è più che doppia rispetto alla media nazionale (20,2 km/100 km2): Padova (180,6km/100 km2) è la prima in Italia seguita da Treviso (109,6), Vicenza (72,9), Verona (44,7) e Venezia (28,3 km/100 km2). E non a caso tutte e cinque rientrano tra i capoluoghi in cui l’aumento della densità delle piste ciclabili è stato doppio rispetto alla media dei capoluoghi. Padova è quinta con 47,6 km in più su 100km2, seguono Treviso, Vicenza, Verona e Venezia rispettivamente al 10, 13, 26 e 34esimo posto.
“Incrementare gli investimenti in questo settore ha numerosi impatti –afferma Bonomo–. Significa far crescere il turismo ma anche sostenere il settore delle costruzioni stradali, l’artigianato della produzione e riparazione di biciclette, oltre che il commercio. Ricordiamoci che ogni cicloturista spende 130euro al giorno rispetto ai 70 di uno che si reca al mare. Inoltre per realizzare un chilometro di pista occorrono circa 200mila euro. Puntando su questo tipo di mobilità offriremo spazio per una nuova immagine del nostro turismo e si darà lavoro alle moltissime piccole e medie aziende del nostro territorio. Dobbiamo crederci –conclude il Presidente– per questo il nostro invito va alle amministrazioni locali per puntare su questo tipo di economia e sviluppo, nelle città ma anche nelle aree rurali e nell’interno perché questo turismo può dare ottimi risultati: abbiamo un territorio ed un paesaggio che si prestano in modo ottimale alle due ruote e abbiamo strutture ricettive che già si sono attrezzate per ricevere ospiti con la loro bici al seguito la loro bici. Dobbiamo solo riuscire a fare sistema”.