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Legal thriller “Una storia nera” con Laetitia Casta

“Una storia nera” prende le mosse dal romanzo omonimo di Antonella Lattanzi (Mondadori), adattato per lo schermo da Ludovica Rampoldi

Non è “solo” un racconto sociale che approfondisce il tema drammatico delle violenze domestiche sulle donne. L’opera seconda di Leonardo D’Agostini, “Una storia nera”, si muove su tale terreno scegliendo il cinema di genere, ovvero mescolando le leve narrative-stilistiche di thriller, noir e courtroom drama. Prodotto da Groenlandia e Rai Cinema, nelle sale italiane dal 16 maggio con 01 Distribution, “Una storia nera” prende le mosse dal romanzo omonimo di Antonella Lattanzi (Mondadori), adattato per lo schermo da Ludovica Rampoldi insieme al regista e alla stessa Lattanzi. Protagonista è Laetitia Casta insieme ad Andrea Carpenzano, Cristiana Dell’Anna, Lea Gavino, Mario Sgueglia, Giordano De Plano e Licia Maglietta.

La storia. Roma oggi, Carla è una quarantenne francese che vive in Italia da più di vent’anni; ha scelto di trasferirsi nella Capitale per amore di Vito, con cui ha avuto tre figli: Nicola, Rosa e la piccola Mara. Si è separata da poco, perché non più disposta a sopportare continue intimidazioni e violenze. Una sera, al termine della festa di compleanno della figlia piccola, Carla e Vito hanno l’ennesimo litigio, così la donna disperata si difende e lo uccide. Da lì parte una serrata indagine e un processo per accertare la verità...

“In un momento storico in cui la violenza sulle donne è un’emergenza purtroppo sempre più attuale, ‘Una storia nera’ racconta e si immerge in questa realtà senza diventare un film a tema. Racconta un rapporto d’amore malato in cui non esiste un netto confine tra giusto e sbagliato, bene e male, e una famiglia che si sgretola e lotta per ricostruirsi”. Sono le parole del regista Leonardo D’Agostini (“Il Campione”, 2019), che indicano la linea narrativa, il binario del copione. L’autore ha voluto tratteggiare una storia dai colori della cronaca, di stringente attualità, declinandola però con le formule del noir e del legal drama. Ha richiamato i precedenti del genere, con richiami che vanno dal classico hollywoodiano “La fiamma del peccato” (1944) di Billy Wilder al più recente “Gone Girl” (2014) di David Fincher. Sorretto da un valido cast, il film mantiene un andamento fumoso, ponendo questioni sul piano etico-morale, insistendo sulla linea di confine tra bene e male. La sceneggiatura tiene il passo della regia, anche se sui volteggi finali si percepisce una certa forzatura per far quadrare il racconto.

“Una storia nera” è una proposta interessante e sfidante, che denuncia una piaga sociale e al contempo inquieta moralmente sulla presenza di una giustizia tiepida e la risposta del singolo che si fa custode della propria sicurezza. Tema scivoloso, che apre a non pochi dilemmi. Nell’insieme si tratta di un film di genere, che troverà il favore degli amanti del noir e del thriller giudiziario, di certo per un pubblico adulto. Complesso, problematico, per dibattiti.

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