Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Liberarci delle cavolate che si insinuano nelle nostre giornate
I momenti difficili dell’esistenza, soprattutto, portano con sé intuizioni preziose.

I momenti difficili dell’esistenza, soprattutto, portano con sé intuizioni preziose, per chi vuol ascoltare e capire, su come vogliamo vivere davvero la vita.
Una di queste intuizioni riguarda il fatto che la vita è breve, più breve di quanto realizziamo, e a tutte le età.
Anche se sei nel pieno della gioventù, anzi proprio nell’età che l’autrice Meg Jay chiama “The defining decade”, hai davanti a te il tempo unico (non l’unico tempo) per vivere alcune delle esperienze più formative della tua vita e solo di conseguenza riuscire a prendere decisioni cruciali per il tuo futuro.
Studiare ciò che non fa per te quindi non studiare veramente, accontentarti di un lavoro che ti manca di rispetto e ti toglie ogni energia, avere il pallino del fidanzato come tua nonna negli anni Sessanta, stare a guardare la vita degli altri sui Social mentre scorre inesorabilmente la tua… questo sì che è perdere tempo e buttare vita.
A qualsiasi età può comunque tornare utile, qualora risulti una mazzata significa che è molto utile, prendere un foglio a quadretti e colorarne ben 1200: sono i mesi di vita di chi di noi avrà il dono di campare fino a cent’anni.
L’intuizione sulla brevità, porta con sé quella sulla preziosità, il cui risultato incontrovertibile non è l’ansia di fare tante troppe cose e quindi vivere sempre di corsa ma è “Non ho più tempo per le cavolate, mie e degli altri”.
Sì, quante cavolate (non so come altro scrivere un concetto in realtà molto più forte) vengono tollerate per proteggere l’immagine che si vuole dare al mondo?
Riunioni inutili, filar dietro a persone che rovesciano addosso i loro problemi rifiutando ogni soluzione, tener testa a burocrazia e liti evitabili, partecipare alla competizione dell’apparenza sociale al fine di dimostrare che “sono bravo” come studente, insegnante, professionista, casalinga, genitore-figlio-nonno, credente o volontario delle mille giuste cause…
Secondo uno studio recente, in media bruceremo 6 anni e 8 mesi della nostra vita a scrollare i Social (su Internet in generale ci staremo molto di più ovviamente): riusciamo ad immaginare come sarebbe la nostra vita se avessimo 6 anni e 8 mesi in più da vivere?
Nessuna proibizione e nessun buon proposito ottengono ciò che ottiene la consapevolezza di cui sopra e la conseguente scoperta di ciò che appassiona, di ciò che attira veramente perché fonte di senso e vitalità, di ciò che non si fa per puro senso di colpa o del dovere.
Ecco perché per liberarci delle cavolate che si insinuano furtive o prepotenti nelle nostre giornate, dobbiamo imparare a dedicare attivamente tempo a ciò che conta davvero nella nostra vita.
La clessidra è girata, la sabbia scende, chiama col loro nome ed elimina quante più cavolate possibili dalla tua vita, non aspettare a dedicare tempo a ciò che conta davvero, assapora ogni istante di vita ben vissuta.
Oggi sei ancora e sempre in tempo: prenderne consapevolezza è un altro dono.