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V domenica di Quaresima: Se muore, produce molto frutto

«Quel quadro!», esclamò il principe, colpito da un’idea subitanea.

«Osservando quel quadro c’è da perdere ogni fede».

«E infatti si perde», confermò Rogožin (dal romanzo “L’idiota” di Dostoevskij).

La rigidità dei muscoli, il pallore cadaverico del corpo e i lineamenti del volto, ancora contratti

dalle sofferenze della croce, ci trasmettono tutta la tragicità della morte. Gesù deposto nella terra sperimenta veramente la morte, il suo corpo è seme destinato a produrre molto frutto,

in lui l’enigma della morte diventa promessa di resurrezione.

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