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Estate: è caccia ai centri estivi



Con l’estate, ecco arrivare la tematica bollente (letteralmente!) dei centri estivi per le famiglie con figli piccoli. Provate a parlare con qualsiasi madre (perché di solito è lei a gestire l’agenda familiare...) per percepire l’ansia di riuscire a gestire bene i mesi estivi senza scuola, i circa 100 giorni, da inizio giugno a settembre inoltrato. Oltre a faticare a trovare la soluzione giusta in termini di incastri organizzativi e di proposta educativa, c’è la grande questione economica. Specie per le famiglie con più figli e prive di una rete parentale di supporto, sostenere la spesa del centro estivo, può essere insostenibile.
Negli ultimi anni, l’offerta è cresciuta tantissimo, in giro si trova di tutto (dalle fattorie didattiche, ai centri multisport, alle piscine, ai maneggi, ai centri estivi con i classici laboratori, cercando di andare incontro alle richieste sempre più esigenti delle famiglie), ma anche i prezzi sono cresciuti in modo esponenziale. In Veneto, il costo medio per la frequenza a un normale centro estivo, si aggira sui 173 euro a settimana, in aumento di oltre il 12% sulle rette dello scorso anno.
In tutto ciò, per fortuna resistono i Grest, i classici gruppi estivi organizzati da oratori e parrocchie, grazie all’impegno di numerosi volontari, in prevalenza giovani animatori, supportati nelle attività da adulti o da qualche nonno. I costi di frequenza solitamente sono accessibili, poiché qui lo scopo non è fare lucro, bensì fornire un servizio alle famiglie e ai bambini più piccoli; in prevalenza si copre la fascia delle scuole primarie e medie, ma ci sono proposte anche in molte scuole d’infanzia paritarie del territorio. L’altro aspetto importante, è che i Grest sono portatori di un forte valore educativo e formativo, che va ben oltre l’intrattenimento e il mero “parcheggio”, ma anzi aiuta i ragazzi e le ragazze, sostenendoli nella loro crescita personale, compresa la sfera spirituale.
Anche i Comuni sono impegnati in prima linea con i centri estivi, di solito con proposte a costo calmierato, in genere affidate a cooperative sociali o ad associazioni riconosciute. Ci sono, inoltre, Amministrazioni comunali che offrono un rimborso, entro determinati limiti, per aiutare le famiglia a sostenere la spesa. Infine, una grossa opportunità arriva dal welfare aziendale: ci sono alcune grosse imprese che spesano in toto, oppure organizzano al loro interno i centri estivi per i figli dei dipendenti.
Esperienze di Grest in giro per la diocesi
Don Bernardo Marconato, presidente di Noi Treviso, fa parte dell’organizzazione dei Grest 2025 nelle parrocchie in centro a Treviso, che quest’anno coinvolgono, per tre settimane, 270 ragazzi, con i loro volontari.
“Il Grest è una proposta consolidata - spiega -, in genere chi vi partecipa è contento, i genitori sono sereni nella scelta, è un’opportunità di crescita anche per gli animatori, che seguono dei percorsi di formazione ad hoc. Le parrocchie di solito fanno proposte di 3-4 settimane, fra giugno e luglio, poi agosto è il tempo dei campiscuola. L’organizzazione cambia a seconda delle parrocchie e della tradizione di ciascuna”.
Castello di Godego ha un Grest dai numeri importanti: circa 400 partecipanti, per tre settimane, con frequenza al mattino, e il coinvolgimento di 140 animatori. Don Enrico Fusaro, vicario parrocchiale, segue da vicino il progetto. “Nella nostra realtà - spiega - gli animatori sono tutti giovani vicini alla parrocchia, che frequentano i gruppi durante l’anno, ci conosciamo tutti. Dopo Pasqua, in genere, proponiamo alcuni incontri di preparazione specifici per il Grest”. Mercoledì 2 luglio il Grest di Castello di Godego farà una giornata di condivisione con gli altri Grest della Collaborazione: si inizia con la messa in chiesa a Castello e poi giochi per tutti i ragazzi, circa un migliaio, dai Salesiani.
Cosa lascia il Grest in chi vi partecipa? “Un’esperienza positiva fra ragazzi di varie età, grandi e piccoli, compresi i giovani e gli adulti, una bella forma di divertimento. Rimane il sapore buono del prendersi cura gli uni degli altri, intorno a Gesù e alla parrocchia, il gusto della condivisione e della responsabilità, che specie in adolescenza, riesce a tirar fuori da ciascuno il meglio”.
A Fossalta di Piave, dove l’oratorio si chiama Casa Gioia, gli iscritti al Grest sono 170, con una cinquantina di animatori giovani e una decina di adulti. Francesca Minetto, che fa parte del Consiglio del Noi, ci racconta: “Qui il Grest dura 4 settimane, il mattino; inoltre, per due pomeriggi a settimana, i ragazzi possono venire in oratorio a fare i compiti. Quest’anno faremo due uscite (il rafting a Oliero e una gita al Parco di Sigurtà), mentre il tema che abbiamo scelto sono le Emozioni come nel film Inside Out. Per la nostra comunità, il Grest rimane senza dubbio un’occasione unica per stare insieme con i propri amici, divertirsi e ritrovarsi, mentre per le famiglie è un’opportunità accessibile. Come oratorio di Fossalta di Piave ci stiamo impegnando per attirare nuovi giovani; ad esempio, due settimane fa abbiamo organizzato una tre giorni di musica a Casa Gioia che ha avuto un ottimo riscontro”.
Proposta di Comunica
A Treviso e provincia, quando si parla di centro estivo, non si può non parlare della cooperativa sociale Comunica, che da oltre 20 anni gestisce progettualità educative in partner-
ship con i Comuni. Ad esempio, quest’estate Comunica, oltre a essere presente tutti i giorni al centro estivo naturalistico al parco La Storga e con un camp multisport a Villorba, organizza i centri estivi nei comuni di Silea, Mogliano Veneto, Carbonera, Casale sul Sile e alla scuola d’infanzia di Villorba. Inoltre, la cooperativa propone due situazioni residenziali: nella casa forestale Cadolten, in Cansiglio, e un camp in lingua inglese al villaggio San Francesco di Caorle.
“Quando programmiamo le nostre attività estive - spiega il presidente di Comunica, Matteo Marconi - il primo obiettivo è il divertimento dei bambini, lo stare insieme, l’amicizia, ma altrettanto importante è un approccio educativo: non vogliamo un centro estivo «parcheggio» per i figli, bensì un’occasione per imparare a stare bene insieme, attraverso giochi, esperienze, attività creative e nella natura, sport e gite settimanali”.