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Congresso nazionale Fism: “Alle scuole d'infanzia paritarie servono equità di accesso e parità vera"

E' iniziato oggi, 18 giugno, il congresso nazionale della Fism, nel 40° della nascita della Federazione. Sul piano educativo la Fism, parola del segretario Luigi Morgano, dice no alla “grigia omologazione che la teoria del gender vorrebbe indurre nei rapporti educativi già dalla più tenera età

“Alla Fism, assieme alle altre associazioni della scuola cattolica e in sintonia con la Chiesa, si presenta la sfida di un impegno per concorrere a realizzare un dinamico sistema nazionale di istruzione” che superi “gli obsoleti modelli statalistici” e sia in grado di “affrontare le sfide di una società complessa che si avvia verso la multiculturalità”. Lo ha detto questo pomeriggio a Roma Redi Sante Di Pol, presidente nazionale uscente della Federazione italiana scuole materne (Fism), inaugurando i lavori dell’XI Congresso nazionale “1974 - 2014. Bilanci, orizzonti, prospettive” (fino al 21 giugno). Per Di Pol, il congresso nazionale dovrà avviare “una seria e approfondita riflessione sulle prospettive e sugli scenari politici per portare a compimento la legge sulla parità, sulla sua organizzazione interna, per essere a livello nazionale e locale sempre più in grado di aiutare le scuole nella gestione, e infine, rimarcando i fondamenti antropologici e valoriali dell’educazione cristiana, delineare nuovi e aggiornati modelli pedagogico-didattici in grado di affrontare l’emergenza educativa nelle sue diverse dimensioni, come quelle dell’intercultura, del rapporto scuola-famiglia e dei bisogni educativi speciali”. Non più “contrapposizione tra laici e cattolici”, il monito conclusivo, ma “un responsabile confronto” finalizzato al “conseguimento del bene comune”.

La Federazione italiana scuole materne (Fism) “deve sentirsi impegnata a camminare in comunione con la Chiesa perché è all’interno della comunità cristiana che riceviamo luce e forza per sostenere il nostro impegno a favore dell’educazione e, in particolare, della scuola”. Lo ha detto don Aldo Basso, consulente ecclesiastico nazionale Fism, nel suo saluto all’XI Congresso nazionale della Federazione, che si è aperto questo pomeriggio a Roma, nel 40° di fondazione (fino al 21 giugno). Nel richiamare l’attuale decennio dedicato dai vescovi italiani al tema dell’educazione, la partecipazione all’iniziativa “La Chiesa per la scuola” culminata nell’incontro con Papa Francesco lo scorso 10 maggio, e il convegno ecclesiale, nel 2015, a Firenze, don Basso ha sottolineato l’importanza di salvaguardare “l’identità delle scuole di ispirazione cristiana”, in particolare la “dimensione etico-religiosa della proposta culturale”. Questo, ha precisato, anche “dato e non concesso che si creino le condizioni economiche per una esistenza dignitosa delle nostre scuole”. Una fedeltà che per il sacerdote richiede uno stile operativo caratterizzato da spirito di servizio, competenza professionale, rispetto della giustizia, carità.

“Il sostegno economico è elemento irrinunciabile della parità”, ma “l’intervento medio annuo dello Stato nel 2013 per alunno della scuola dell’infanzia paritaria è stato di 420 euro”, anche se questa scuola fa risparmiare ogni anno allo Stato 4 miliardi. Ad affermarlo è Luigi Morgano, segretario nazionale uscente della Federazione italiana scuole materne (Fism), intervenuto questo pomeriggio a Roma all’XI Congresso nazionale “1974 - 2014. Bilanci, orizzonti, prospettive” (fino al 21 giugno). Nella sua relazione, Morgano ha affermato che “l’inserimento delle scuole paritarie nel sistema nazionale di istruzione, in forza del servizio pubblico svolto, deve comportare l’equità nell’accesso al sistema”. A chiederlo è anche l’Europa con la risoluzione del Parlamento europeo a favore della libertà di insegnamento (1984) e, più di recente, con la risoluzione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa sul diritto di libertà di scelta educativa (ottobre 2012). Per questo la Fism seguirà con attenzione l’iter e gli sviluppi del disegno di legge n.260, all’esame della VII Commissione del Senato, “dicendo le nostre opinioni e dando il nostro apporto”. Sul piano educativo la Fism, parola del segretario, dice no alla “grigia omologazione che la teoria del gender vorrebbe indurre nei rapporti educativi già dalla più tenera età”, e risponde con il celebre “I care” di don Milani.

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