La situazione dei palestinesi nella striscia di Gaza (ma anche in Cisgiordania), è sempre più drammatica...
Maltempo: ecco perché Asolano e Castellana sono (quasi) indenni!
Le casse di laminazione costruite negli ultimi anni dimostrano di funzionare, almeno con volumi d'acqua caduti in questi giorni

Il Grappa è inzuppato d’acqua, la neve è solo in prossimità della cima, la rilascia a valle, le falde si alzano, qualche scantinato si allaga, ma per ora i torrenti non esondano. Il contrario di quello che succedeva solo due anni fa con le alluvioni che hanno colpito Mussolente, San Zenone, Loria, Asolo giù fino a Castelfranco Veneto. Anche le notizie che arrivano dal Camposampierese, che subiva l’ondata di piena del Muson, sono preoccupanti, ma ancora il fiume non è esondato. Le casse di laminazione costruite in questi ultimi anni nell’area, in particolare quella realizzata a Riese Pio X che raccoglie 500 mila metricubi d’acqua, sembrano fare bene il loro dovere. Si segnalano esondazioni solo in località Ramon Campagna. La sicurezza sarebbe maggiore se fosse operativa la cassa di colmata di Oné di Fonte, un milione di metri cubi raccolti dal Muson e dal Lastego, che ha avuto diversi intoppi burocratici, ma che ormai dovrà essere realizzata.
Le scelte del Consorzio Bonifica Piave e dei Comuni sembrano per ora salvaguardare il territorio, anche se si deve riconoscere che la pressione dell’acqua in questi giorni, pur essendo stata costante non ha mai raggiunto record stagionali nella quantità di millimetri all’ora. Inoltre la manutenzione degli argini - i torrenti in pianura sono tutti pensili - richiede investimenti costanti e molto consistenti. La sorveglianza del Genio civile e l’impegno del Consorzio Piave dovranno essere mantenuti costanti nonostante le ristrettezze finanziarie, considerando che anche una piccola esondazione in passato ha prodotto nel passato almeno 500mila euro di danni.