martedì, 13 maggio 2025
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Caritas Tarvisina, presentato il Bilancio sociale. La carità è un dono da narrare

Nel contesto delle iniziative per il 50° anniversario della nascita della Caritas diocesana, è stato presentato il Bilancio Sociale 2022, il racconto di un anno accanto ai più deboli del nostro territorio. Una rilettura di questo tempo, con le sue particolarità ed emergenze, non con lo scopo di comunicare la prestazione di servizi, ma di raccontare la carità che si fa dono. Il Bilancio sarà illustrato anche sabato 6 maggio, nel corso della giornata di porte aperte alla Casa della Carità, all’interno dell’iniziativa “Venite e vedrete”.

Il Bilancio Sociale 2022 della Caritas diocesana di Treviso, presentato giovedì 4 maggio in una conferenza stampa, in vista dell’illustrazione di sabato 6 maggio in Casa della Carità, fa una rilettura di questo tempo, con le sue particolarità e le sue continue emergenze, con lo scopo di narrare il dono della carità.

 

Il Centro di Ascolto diocesano e la Casa della Carità

Negli ultimi due anni, il focus delle attività della Casa della Carità si era concentrato sulle sfide derivanti dalla pandemia. Il 2022, seppur iniziato in un clima di incertezza sanitaria, si prospettava come l’anno della ripresa e l’auspicio era che anche la Casa tornasse a svolgere quella funzione sociale che si era attenuata. Purtroppo, le vicissitudini che si sono susseguite a partire dall’inizio del conflitto russo-ucraino, ci hanno posto di fronte a un nuovo scenario di paure e incertezze.

Il 2022 ha visto accedere al Centro di Ascolto 526 persone (449 uomini e 77 donne), un numero in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Moltissime persone continuano a necessitare di bisogni primari. Accanto ai cosiddetti “servizi a bassa soglia”, si è consolidato un dato che già lo scorso anno emergeva con chiarezza: quello relativo alle povertà “nascoste”, ovvero tutte quelle persone e famiglie che in un contesto ordinario riescono a vivere in maniera più che dignitosa, ma che con l’esplosione dei costi dei beni primari e l’incremento delle tariffe relative all’energia, si sono trovate in difficoltà. In questo contesto, il 2022 si è differenziato anche in relazione alla tipologia di richieste riportate che si sono concentrate più su interventi di sostegno al reddito anziché in spese mediche, come era stato nei due anni precedenti.

Relativamente ai servizi è interessante notare come nel 2022 anche la povertà, al pari delle altre categorie macroeconomiche, sia tornata ai livelli pre-Covid. Sono stati quasi 1.500 gli ascolti, 15 mila pasti serviti in mensa, più di 6.100 notti, 2.705 docce e 593 lavaggi. In particolare, le docce sono tornate a pieno regime, 3 pomeriggi a settimana, raddoppiando il numero di utilizzi annuo (1.335 nel 2021).

Nel corso del 2022 sono state 471 le persone che hanno usufruito dei servizi della Casa della Carità. Si conferma una preponderanza di uomini (85%) e una fetta importante di cittadini italiani (quasi il 20%). Il dato che scuote è relativo all’età di chi ha fatto accesso: se la fascia di età 45 - 54 anni rimane più o meno stabile, le fasce che vanno dai 18 ai 34 anni rappresentano quasi il 50%. Il dato risente del massiccio afflusso di giovani cittadini pakistani provenienti dalla Rotta balcanica che ci induce a riflettere su come oggi precarietà e incertezze stanno minando una intera generazione.

Rilevanti sono stati i costi di gestione legati alla Casa: oltre 84 mila euro per le utenze (49 mila nel 2021), circa 44 mila euro per le pulizie (46 mila nel 2021), oltre 61 mila euro per gli acquisti (principalmente generi alimentari e prodotti per l’igiene, 37 mila nel 2021), quasi 34 mila euro in manutenzioni (31 mila nel 2021). Oltre 49 mila euro sono i contributi erogati dal Centro di Ascolto diocesano per le persone in difficoltà (41 mila nel 2021).

 

Il volontariato e la solidarietà

La spina dorsale dei servizi offerti dalla Casa della Carità è sempre rappresentata dai volontari. Nel 2022 sono stati 78 i volontari che hanno continuato a prestare servizio e 59 le persone nuove che hanno scelto di dedicare del tempo a un servizio di carità. La differenza di età dei volontari è ampia; una differenza che è una risorsa che stimola processi generativi nella relazione tra volontari, e tra volontari e ospiti. Non sono mancate occasioni di formazione e di incontro e si è tornati a godere di alcuni momenti di convivialità come la cena condivisa, anche con il nostro vescovo Michele, in occasione della Giornata mondiale dei poveri, il Natale e il Capodanno. La generosità dei volontari è essenziale per garantire il funzionamento dei servizi, ma è anche un segno concreto di quanto ciascuno, con le proprie disponibilità e i propri talenti, sia protagonista all’interno della Casa della Carità.

Nel corso del 2022 si è registrato un aumento consistente delle donazioni e offerte da parte di numerosi residenti nel territorio diocesano. Sono circa 1.500 gli offerenti privati, le parrocchie, le associazioni di volontariato, gli istituti di credito e le aziende che hanno contributo concretamente per sostenere quanti vivono una situazione di difficoltà. Oltre 893 mila euro di offerte ricevute a sostegno delle attività a livello locale e nel mondo (742 mila nel 2021). La solidarietà dimostrata non è stata solo tramite offerte in denaro, ma anche attraverso la donazione di beni materiali di diverso genere, soprattutto di generi alimentari destinati alla mensa e a prodotti per l’igiene personale destinati all’accoglienza e al servizio docce.

 

Caritas nelle comunità

Le molte emergenze che si sono susseguite negli ultimi 15 anni, dalla crisi del 2008 a oggi, stanno evidenziando le molteplici fragilità del modello di sviluppo che finora ha determinato il nostro vivere, mostrandone tutte le carenze sul piano del sistema sociale, sanitario, economico e produttivo, a cui si collega una profonda crisi ambientale. Il tutto ha l’effetto di acuire progressivamente le disuguaglianze sociali ed economiche, incrementando in modo esponenziale il numero dei poveri, non solo di coloro che scivolano nella povertà assoluta, ma in misura maggiore di chi vive sulla soglia della povertà.

La situazione di emergenza, la sussidiarietà vissuta come delega, il “senso di rassicurazione” che offre l’organizzazione di un servizio in risposta a un bisogno… sono elementi che sbilanciano le Caritas parrocchiali sulla dimensione del fare, rischiando di mettere in secondo piano la loro identitaria missione: l’animazione delle comunità in ordine alla carità. E’ su questo appello che, come Ufficio diocesano, stiamo accompagnando le realtà locali attraverso incontri di formazione per le Caritas parrocchiali e le opere segno (Centri di ascolto e Centri di distribuzione), la preparazione di sussidi e l’organizzazione di eventi mirati.

Le attività dell’iniziativa diocesana “Sta a noi – per un patto di comunità”, promossa da ottobre 2020 allo scopo di aiutare le famiglie e imprese che si sono trovate in difficoltà a causa dell’evento pandemico, hanno continuato nel 2022. Le famiglie e singoli aiutati sono stati 367, per un intervento complessivo pari a 621.099 €, per la maggior parte di origine italiana (76%). Il 46% del totale delle richieste provengono da persone singole; di queste, i singoli senza figli sono italiani e superano i 51 anni. Le coppie con figli, rispetto al 2021, sono prevalentemente di origine straniera e nella fascia d’età 20-40 anni; le coppie di italiani si collocano nella fascia d’età tra i 30-50 anni. L’accompagnamento e il supporto della rete del territorio rappresentano la continuità di aiuto prevista dal progetto. Nel 2022 si è mantenuto il trend per quanto riguarda la destinazione dei fondi: 65% delle spese sono per la casa; leggero aumento delle spese per le utenze (dal 26% nel 2021 al 28%) e significativo aumento per le spese condominiali (dall’8% nel 2021 al 12%). E’ diminuita la richiesta di aiuto per l’affitto ed è aumentato l’intervento per il pagamento delle rate del mutuo. Lo sportello per le imprese ha ricevuto 46 richieste di colloquio: 29 sono stati gli imprenditori ascoltati nel 2021 e 17 nel 2022. Sono stati impiegati complessivamente 55.105 euro.  Negli incontri con gli imprenditori emergeva il bisogno di sentirsi accompagnati, non solo con un sostegno economico “salvavita”, ma soprattutto con un ascolto approfondito e un’appropriata consulenza tecnico-professionale.

 

Emergenza Ucraina: Accoglienza di comunità

La nostra Chiesa ha scelto di attivare un’accoglienza diffusa degli ucraini nei territori: è nato, così, il progetto di “Accoglienza di comunità”. Tramite un decreto dell’Ordinario è stata data la possibilità ai parroci della diocesi di mettere a disposizione i locali delle parrocchie per l’accoglienza delle persone ucraine; oltre alle parrocchie, anche molte famiglie hanno aderito al progetto di accoglienza, aprendo il cuore e le porte delle proprie case ai profughi in arrivo. Questa rete di accoglienza, coordinata dalla nostra Caritas, è diventata, quindi,espressione di una scelta della comunità intera e non di un singolo parroco o nucleo familiare.

In totale, dall’inizio dell’emergenza, sono state accolte tramite il progetto 67 famiglie ucraine, ovvero 214 persone, di cui 105 minori, la gran parte in alloggi offerti in contesti parrocchiali e istituti religiosi. Nel corso di questi mesi, circa un centinaio di accolti ha concluso l’esperienza all’interno del progetto. Alcuni hanno potuto fare ritorno in Ucraina e altri hanno proseguito il loro percorso di autonomia abitativa e lavorativa in altri territori.

 

I giovani in Caritas

Anche nel 2022, l’attenzione ai giovani è stata centrale nell’azione di Caritas perché ci siamo sentiti chiamati ad accompagnarli, accoglierli, motivarli ed incoraggiarli a porsi domande di senso, con uno sguardo di comprensione, stima ed accoglienza. #unamorechespacca è lo slogan che racchiude tutte le iniziative per giovani proposte dalla nostra Caritas diocesana: l’Anno di Volontariato Sociale, Casa Jawo, Finire in Bellezza, M’illumino d’Impegno e Benedizione&Bellezza; le ultime tre portate avanti insieme all’Ufficio di Pastorale Giovanile.

Relazioni, sogni, autenticità: tre delle radici su cui è stato seminato il progetto finanziato dall’8xMille “Casa Jawo”, che nasce dal desiderio di offrire ai giovani uno spazio, in cui poter stare, sostare, indagare insieme i desideri e i bisogni dei propri coetanei e avviare dei processi per rispondere a questi desideri. La casa porta il nome del nostro amico e collega, Jawo Muhammed, che ci ha lasciati nel 2021 e per tanti anni è stato il custode della Casa della Carità, il volto dell’accoglienza, punto di riferimento per ospiti, operatori e volontari in qualunque ora del giorno.

Nell’ultimo anno abbiamo rafforzato l’alleanza educativa con le scuole, con il progetto “L’isola che non c’è”, che racchiude alcuni percorsi formativi che hanno come obiettivo dare qualche spunto a ragazzi e giovani perché sperimentino il desiderio di vivere come cittadini liberi e sovrani. Nel 2022 sono stati fatti 233 incontri che hanno coinvolto circa 2.000 studenti di 93 classi di 16 scuole.  Abbiamo incrementato anche la nostra presenza in alcune parrocchie della diocesi a sostegno dei doposcuola parrocchiali, in particolare con “Il Crocicchio”, realizzato grazie a fondi 8xMille. Nei due anni di progetto, abbiamo aiutato e sostenuto 263 bambini e ragazzi nelle 9 realtà di doposcuola coinvolte nel progetto, grazie all’impegno di 143 volontari.

 

L’accompagnamento in carcere e l’accoglienza di persone migranti

Il nostro lavoro in carcere si concretizza da anni nella presenza costante all’interno della Cappellania Penitenziaria, per camminare insieme e dar vita a una pastorale che promuova le persone aiutandole a rialzarsi da una condizione di vita spesso senza prospettive. Tra le iniziative: l“Vestiti di dignità”, sostenuta economicamente dalla campagna “Natale con Caritas: un dono solidale”, i benefici penitenziari - c.d. “permessi premio” e il progetto di Accoglienza “Il Sicomoro”, realizzato presso la canonica della parrocchia di Santa Maria Assunta di Varago, per rispondere ad un bisogno di accoglienza e inclusione nei confronti di persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere.

Nel 2022 Caritas Tarvisina ha continuato a prendersi cura della famiglia afghana arrivata a seguito dell’evacuazione dal Paese di origine nell’agosto 2021. Quest’anno ci siamo impegnati anche nell’arrivo di due giovani afghani, richiedenti asilo, grazie al programma dei Corridoi umanitari. Prosegue, inoltre, l’esperienza di accoglienza in via Fratelli Bandiera a Treviso, che offre percorsi di integrazione ed accoglienza a persone migranti. Ad oggi, sono 7 i giovani africani accolti: hanno tra i 23 ed i 35 anni. La sfida più grande è quella di trovare un alloggio, pur avendo le condizioni economiche. 

 

Promozione alla mondialità

Nel 2022 è proseguito il sostegno ad alcuni progetti di cooperazione, con più di 267 mila euro. Tra questi i principali: il progetto Arka per promuovere il reinserimento sociale di persone con problematiche di salute mentale in Serbia (94 mila euro), il progetto “Coltiviamo la Speranza” per una scuola agro-pastorale in Mali (87 mila euro), il progetto “Emmanuel” per la casa di accoglienza per bambini in Togo (31 mila euro) e la costruzione di pozzi in alcuni villaggi togolesi (30 mila euro).

Nel 2022 abbiamo raccolto donazioni per quasi 493 mila euro per l’emergenza Ucraina; altre emergenze importanti: la crisi umanitaria lungo la Rotta Balcanica (7 mila euro), l’emergenza Afghanistan (5 mila euro), emergenze alluvioni in Italia (2.800 euro) e in Pakistan (1.475 euro).

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10/04/2025

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