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Da Cima Grappa si è levata un’accorata preghiera per la pace

“Ci uniamo al Papa e ai giovani, a Tor Vergata per il Giubileo, nella preghiera per la pace”. E’ un un’invocazione accorata quella del cardinale Fabio Baggio, vicentino, che ha presieduto la messa della tradizionale cerimonia di Cima Grappa, la “festa delle genti venete”, che si tiene la prima domenica di agosto. Una tradizione che nasce nel ricordo del 4 agosto 1901, quando l’allora patriarca di Venezia, il cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X) salì, a dorso di una mula, fino a Cima Grappa per benedire la “Madonnina” posta sul sacello. Da allora questa tradizione è stata rispettata con un vero e proprio pellegrinaggio. Quest’anno, grazie anche alla collaborazione del Comitato cerimonie del Comune di Pieve del Grappa e la parrocchia di Crespano, il pellegrinaggio con la “Madonnina” si è tenuto collegando il santuario del Covolo con il sacello, entrambi luoghi giubilari: luoghi di speranza, e soprattutto di pace, perché la parola pace ha riempito il silenzio e il raccoglimento del sacrario del Monte Grappa che raccoglie 23 mila morti europei del primo conflitto mondiale. “Le letture di oggi ci aiutano a riflettere sui tanti conflitti di questa terza guerra mondiale a pezzi - ha ricordato il cardinale, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, nella sua omelia -. Ci chiediamo quali sono le ragioni di questi conflitti. Le piccolezze della nostra umanità legate al potere di conquista, al denaro, insomma, vanità delle vanità... Le frontiere diventino luogo di incontro, non di scontro”. Quindi, Baggio ha ricordato che “i sentimenti dell’uomo vecchio ci portano alle guerre, mentre la fede, la speranza, la bontà sono per l’uomo nuovo”.
Erano presenti, in rappresentanza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, mentre per il Ministero della Difesa era presente il generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani; per la Regione del Veneto l’assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin. Accanto a loro, numerose Autorità civili e militari, le Associazioni combattentistiche e d’arma, i rappresentanti di diversi Comuni del territorio, i gonfaloni decorati al valor militare, l’Associazione nazionale Alpini, una delegazione ufficiale austriaca, la società Filarmonica di Crespano, il coro Edelweiss dell’Ana Montegrappa e la Trachten Musikkapelle St. Kolomann (Austria). La commemorazione ufficiale era affidata all’on. Carlo Nordio, ministro della Giustizia: “Sono onorato di rappresentare il Governo in una cerimonia di commovente ricordo nella mia terra. La riverente memoria va ai nostri caduti, così come vanno l’onore e il rispetto per quelli che allora erano nostri avversari e ora sono amici cordiali”. L’assessora Lanzarin ha sottolineato che “qui combatterono e morirono tanti giovani uomini. La perdita delle loro vite è stato un sacrificio immenso, tanto vuoto ha lasciato nelle loro case, nei loro affetti, nelle loro famiglie. La testimonianza del loro vissuto e la nostra, qui oggi, servono a sottolineare che la pace non si eredita, si costruisce ogni giorno con gesti concreti e con responsabilità civile, con la forza del dialogo tra le persone e tra le Nazioni”. Annalisa Rampin, sindaca di Pieve del Grappa e presidente del Comitato organizzatore: “Anche in questa edizione «giubilare» ci siamo ritrovati su questa vetta per celebrare - chi con spirito laico, chi con devozione, chi con sentimenti di riconciliazione e di memoria collettiva - le nostre identità di figlie e figli di queste terre, di italiane e di italiani, di europee ed europei, di abitanti di questo pianeta. E questo nostro Monte Grappa è un laboratorio di biodiversità e di convivenza tra le creature. Ai giovani è, dunque, rivolto oggi il pensiero, perché il nostro è un impegno declinato a un presente che guarda al futuro”. Tra i momenti più intensi l’intervento della Delegazione austriaca con Linus Seidl, presidente della federazione dei Veterani della provincia del Tennengau (Salisburgo): “Oggi siamo sul Monte Grappa, luogo simbolo di una delle più cruente battaglie della Prima guerra mondiale, per ricordare le sofferenze di chi ha combattuto e perso la vita tra queste montagne. Quei caduti continuano a parlarci, ammonendoci affinché la memoria non si spenga e la pace non venga mai data per scontata. La guerra può sembrare lontana, purtroppo non lo è”. Ma da Cima Grappa si continua a gridare: “Pace”.