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Veglia pasquale: voce agli adulti che ricevono i sacramenti dell’iniziazione cristiana

L’annuncio della risurrezione di Cristo, dal mattino di Pasqua, non ha mai smesso di diffondersi e di abitare le domande di senso degli uomini e delle donne di ogni tempo e di ogni cultura. Nella Veglia del Sabato santo otto persone, uomini e donne, diventeranno cristiani, discepoli di Gesù risorto. Sono Hilda, Hansah, David (Maria), Patience, Nayane Makelle (Maria), Elona (Elena), Stephen ed Emelia, che riceveranno dal Vescovo i sacramenti dell’iniziazione cristiana

Il mattino di Pasqua, presso il sepolcro, le donne non trovarono il corpo di Gesù e “si domandavano che senso avesse tutto questo” (Lc 24,4). Dentro questa domanda di senso, la voce di due uomini in vesti sfolgoranti dischiude un significato nuovo, a tratti inaspettato: “Non è qui, è risorto” (Lc 24, 6).

L’annuncio della risurrezione di Cristo, da quel giorno, non ha mai smesso di diffondersi e di abitare le domande di senso degli uomini e delle donne di ogni tempo e di ogni cultura. Incontrando la storia degli uomini, questo evento annunciato, accolto e vissuto costituisce il significato, il senso profondo dell’esistenza: non siamo fatti per la morte, siamo fatti per la vita. Siamo pienamente uomini e donne quando entriamo nella logica pasquale dell’esistenza, che passa attraverso la croce per aprire porte di speranza, che trasforma le tenebre in luce, che abita la morte per donare sempre vita alla vita. Questo è il significato fondamentale della Pasqua di Cristo e della nostra, in Lui.

Questo annuncio ha toccato il cuore e la vita di 8 giovani/adulti residenti nel territorio della nostra diocesi e che, in questa solennità pasquale, celebrano i sacramenti dell’Iniziazione cristiana: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia.

Hilda, Hansah, David (Maria), Patience, Nayane Makelle (Maria), Elona (Elena), Stephen ed Emelia (ritratti qui a fianco, insieme al Vescovo, fuori dal Battistero) sono incorporati in Cristo e nella Chiesa grazie all’incontro sacramentale con la Pasqua del Signore Gesù.

Lasciamo risuonare le loro parole e permettiamo che, proprio attraverso alcune delle loro storie, l’annuncio pasquale, il Kerigma cristiano, ci raggiunga e faccia crescere in noi la speranza che viene dal Risorto.

La voce dei loro catechisti e catechiste e di coloro che hanno sostenuto e accompagnato i loro passi sia di stimolo per la nostra Chiesa diocesana e per le nostre comunità, per riscoprire lo slancio missionario dell’annuncio. È l’impegno in questo annuncio che ci fa Chiesa!

David Maria

“Quando ho iniziato il cammino del catecumenato non sapevo nulla della religione, ma fin da subito mi sono sentito accolto con grande affetto. La comunità e la Chiesa mi hanno aperto le braccia come una grande famiglia, facendomi sentire a casa. In particolare, la mia catechista Ines è stata per me una guida preziosa, accompagnandomi con amore e pazienza, quasi come una madre. Sono molto grato per tutto quello che sto vivendo: questo percorso mi ha cambiato dentro e mi ha fatto scoprire una luce nuova. Mi sento fortunato a far parte di questa esperienza e so che il mio cammino non finirà con il battesimo. Voglio continuare a crescere nella fede e nella conoscenza, perché ho trovato un tesoro che desidero custodire e approfondire ogni giorno di più”.

Ines, catechista di David Maria

“David mi è sembrato fin da subito un ragazzo molto interessato a tutto ciò che riguarda la nostra fede. Ha affrontato ogni incontro con un grande desiderio di conoscere Gesù. Durante questo percorso verso i sacramenti, il suo interesse, la sua gioia e il suo entusiasmo mi hanno coinvolta profondamente e arricchita nella fede, scopo per cui viviamo. Gli auguro di non perdere mai questo slancio nel cammino per diventare sempre più conforme a Cristo. Ringrazio di cuore per la fiducia che mi è stata data nell’assumere un compito così importante”.

Nayane Maria

“Sono grata a Dio per questo cammino, perché mi sta insegnando a conoscere la sua Parola e ad amare davvero il prossimo. Mi sta aiutando ad avere fiducia, come dice il Salmo 91: “Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio”. Quando tutto sembra crollare, sto imparando a fidarmi di Lui.

So che con il Suo amore può cambiare ogni cosa.

Essere cristiana significa anche perdonare, anche quando non c’è più speranza perché, alla fine, Dio arriva sempre con la sua luce”.

Sonia (moglie di Moreno), catechista di Nayane Maria

“C’è una giovane di origini brasiliane che, affascinata dal perdono cristiano, ha chiesto di conoscere di più Gesù. Tu e tuo marito potete accompagnare Nayane in questo cammino?. Con queste parole il mio parroco mi ha chiesto questo servizio che, col tempo, ho scoperto rivelarsi innanzitutto un dono per me e per il mio personale cammino di fede. Partendo dalla lettura continuativa del Vangelo di Marco, abbiamo condiviso intuizioni, scoperte, provocazioni e dubbi. Con forza è balzato ai miei occhi come la cultura brasiliana sia intrisa di fede nella presenza di Dio, mentre in Europa il mondo moderno ha «chiuso il cielo». Con stupore ho contemplato come Dio sta lavorando nell’intimo di Nayane e, grazie alla sua vita di fede, ancor oggi Gesù vive. Le auguro di continuare a coltivare la relazione con Gesù per «vivere da Dio» e per essere un riflesso giovane del suo Amore eterno”.

Moreno (marito di Sonia), catechista di Nayane Maria

“L’accompagnamento di Nayane è stata la prima esperienza da catechista per me... e di una persona adulta, poi! È stata sicuramente una nuova avventura, che mi ha portato indietro nel tempo a farmi immaginare come si diventava discepoli di Gesù nei primi tempi del cristianesimo! È stato ed è tuttora un cammino di crescita, per me e mia moglie: nei nostri incontri avevo la sensazione che nessuno fosse lì per «insegnare» o «imparare», ma tutti condividevano la propria vita e la propria fede. Un cammino che ci ha portati non a un traguardo, ma a un nuovo inizio.

Elona

“Sto per celebrare i sacramenti dell’iniziazione cristiana, frutto di un lungo percorso personale e comunitario dove ho scoperto che l’amore di Dio è infinito e incondizionato. Questo cammino mi ha emozionato, colpito e arricchito. Sono, inoltre, in attesa di diventare madre per la seconda volta e vorrei guidare i miei figli nella via della fede in Cristo Signore, insegnando loro a vivere una vita buona e trasmettendogli l’amore verso Cristo.

Sono grata ai catechisti e a don Paolo Marconato, parroco di Caerano di San Marco, per avermi dato l’opportunità di frequentare la Chiesa e così conoscere gli insegnamenti di Gesù. Loro mi hanno guidato e aiutato, mostrandomi cosa significa seguire Gesù, donare gratuitamente, leggere e riflettere sulla sua Parola e vivere da cristiani facendo comunità. Intuisco che essere cristiani significa seguire Gesù Cristo come figlio di Dio, morto e risorto, condividere la mia fede con gli altri e compiere buone azioni nella società e in tutte le relazioni.

Ho scoperto che solo in Cristo si trova la vera pace, la vera gioia e la luce. Lui è la nostra guida, la forza che ci accompagna ogni giorno della nostra vita”.

Matteo, marito di Elona

“Ho partecipato insieme a mia moglie al cammino che la porterà, durante la veglia pasquale, a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana. È stato un percorso importante e significativo per entrambi. «Rispolverare» l’essenza della fede e approcciarsi, anche fuori dalla messa, alla Parola, è stato arricchente e di aiuto per definire, anche come famiglia, la rotta e la direzione da seguire nel rapporto di coppia e nell’insegnamento che intendiamo impartire ai nostri figli.

Sono grato ai catechisti e a tutta la nostra comunità oltre che a don Paolo, don Marco e al Vescovo per aver accolto mia moglie e averci trasmesso la gioia di essere Chiesa. Gli incontri e i gesti di amore gratuito, oltre ai momenti di riflessione, hanno dato spessore e concretezza a ciò che vuol dire essere Comunità. Speriamo, a nostra volta, di poter portare un po’ di gioia e luce alle persone che incontreremo”.

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