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Il segno delle nozze

Alle nozze di Cana Maria non rivolge una vera richiesta a Gesù. Gli dice soltanto: "Non hanno più vino". Semplicemente affida la cosa al figlio e lascia a Lui la decisione su come reagire. Ecco, da una parte, la sollecitudine affettuosa di Maria per gli uomini, dall'altra la sua scelta di rimettere tutto al giudizio del Signore

Non sarebbe stato meglio che fosse andato a incontrare e guarire gli ammalati, o che avesse fatto qualche bel discorso su Dio, o su come ci si deve comportare nella vita? Un Gesù che, invece, perde tempo a mangiare e a bere con i suoi discepoli ad una festa di nozze è un po’ diverso da quello che ci saremmo aspettati.

Se poi pensiamo che la partecipazione a queste nozze in Cana di Galilea è stato il primo atto pubblico di Gesù che il vangelo ci ricorda, il fatto è ancor più sconcertante. Eppure è proprio ciò che l’evangelista vuole: spiazzarci con la gioiosa notizia di un Dio che ama far festa con gli uomini e le donne di questa nostra umanità. E quale festa è più grande di quella dell’amore?

C’è sempre, però, qualcosa che minaccia anche i momenti più belli. In questo caso: la mancanza di vino. Ad accorgersene è la Madre di Gesù, che fa presente il al figlio lo sgradevole inconveniente: “Non hanno più vino”.

Il di più della gioia

Questa imprevista situazione non è certamente di poco conto in un pranzo di nozze. Con il vino si esprime quel di più della gioia di vivere che va oltre al sopravvivere offerto dalla sola acqua. Se dal banchetto nuziale di Cana passiamo ad osservare la festa della nostra vita, dobbiamo pur ammettere che, anche per noi, il vino della gioia, dell’amore…sembra talora essere finito. Spesso la vita si riduce ad un faticoso “tirare avanti”. Tanti “facchini”, pochi “innamorati”, anche dentro le comunità cristiane. Si sopravvive più che vivere in pienezza.

Ma potrà Dio, il grande invitato, il Dio della gioia, accettare una tale povertà per i suoi figli? E che non sia, allora, proprio questo il motivo per cui ha voluto farsi uomo? Per donarci il vino prelibato e inesauribile del suo amore?

È quanto Gesù vuol far capire a Maria facendole presente che la sua “ora” non è ancora giunta. Difatti sarà solo nell’ “ora” della croce che il Signore verserà dentro gli otri vuoti dei nostri cuore di pietra il vino buono del suo amore incondizionato.

Dalle gioie semplici alle più grandi

Ma Dio sa pure che le gioie semplici di ogni giorno (… come quelle di un buon vino!) possono anticipare beni e gioie più grandi. Cosi infatti chiede una preghiera natalizia: “Signore, questo popolo, con le semplici gioie che disponi sul suo cammino aspiri con serena fiducia alla gioia che non ha fine”.

Ed ecco che l’acqua è trasformata in vino, tra lo stupore di chi pensa che il meglio e il buono debbano stare solamente all’inizio. Dio invece vuole dirci e darci il meglio del suo amore anche oggi, anche nei segni più piccoli. “Se crederai vedrai miracoli”. Così ci insegna la Vergine Maria. Chi sa coltivare un’umile e ardita fiducia in Gesù, sa che nulla è impossibile a Lui.

Il testamento di Maria

Maria non discute con Gesù, ma ci ricorda il segreto di ogni risuscita relazione con il Signore: “Fate tutto quello che lui vi dirà di fare”. Non lasciamoci sfuggire la preziosità di queste parole, perché sono le ultime pronunciate da Maria nel Vangelo, quasi il suo testamento “Quando il figlio comincia a parlare, la madre tace” ci ricorda padre Turoldo.

Saper accogliere ogni giorno, con fiducia, quella parola che Dio pronuncia in mille modi nella nostra vita, ci renderà testimoni stupiti e riconoscenti di trasformazioni inattese. E se sapremo passare la povera acqua del nostro amoreattraverso il cuore amante di Dio, essa si trasformerà in vino prelibato. Allora, però, non saremo noi soli a gustarlo, ma anche quanti  siedono alla tavola della nostra vita.

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