martedì, 06 maggio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Preti novelli - Don Francesco Bellato: "Essere come Cristo è risposta a un amore"

Francesco Bellato ha 27 anni, è originario di Marcon e attualmente è in servizio a San Martino di Lupari

“Prima di salire quell’Altare di pietra per offrirvi il Cristo e per ripetervi il suo Vangelo e per perdonarvi in nome di Lui, egli s’è dovuto offrire per amor vostro come Cristo. Come Cristo! Tremendo confronto che è la sua gloria o la sua infamia, il suo conforto o il suo tormento, la sua salvezza o la sua condanna. Il sacerdote è già giudicato in questa parola: come Cristo”. Queste sono le parole con cui don Primo Mazzolari - autore a me molto caro e figura che mi ha affascinato - descrive il compito del sacerdote nel suo libro “Preti così”. Nonostante sia un libro datato, il parroco di Bozzolo riesce a consegnare l’essenza del “Sì” che sto per pronunciare alla Chiesa. Riconoscere la chiamata del Padre alla vocazione sacerdotale, cioè a essere come Cristo lasciandomi conformare al suo amore, è quello che mi sta spingendo verso l’ordinazione.
Sono passati molti anni dal mio ingresso in Seminario, ma se devo ritrovare un filo rosso che accomuna tutti questi anni, è proprio questo: uno sguardo rivolto verso Gesù Cristo, figura affascinante, riferimento nella difficoltà, aiuto nel pericolo, esempio da seguire, volto da ammirare … Gesù è stato compagno durante le superiori, quando nella Comunità Giovanile mi avvicinavo a lui attraverso l’ascolto della Parola. Cristo è stato “volto dai mille volti”, in tutte le persone a cui ho fatto servizio. Infine è stato, durante gli anni della Comunità Teologica, mistero da contemplare, attraverso lo studio delle materie teologiche.
Ora sono chiamato a donare la mia vita interamente a Lui, per poter essere come Lui. Lui, interamente donato ai fratelli, disposto a sacrificare la sua vita per tutti noi, domanda a me la disponibilità di riproporlo. Riproporlo con la mia vita, riproporlo con le mie parole, riproporre il suo amore e il suo perdono attraverso il sacramento dell’Eucaristia e del Perdono.
Sono pronto a dire di sì! Non per calcolo, non per convenienza, ma perché io per primo ho scoperto in questi anni quanto sia importante Gesù Cristo e cosa significhi vivere in Lui e per Lui. L’ordinazione che riceverò non mi rende più “adatto” di altri, ma mi permette di rispondere con la mia vita a un amore eterno, che da sempre mi chiama.
In questo momento le parole non sono facili da trovare; allora mi permetto di farmi aiutare ancora una volta da don Primo: “Voi vi fissate con l’occhio più che sull’Ostia sulla grossa mano che la sorregge. La conosco quella mano: è la mia povera mano che osa presentarvi il Cristo. A costo di farmi male e di farvi male, vi dico: né questa mano né questo mio corpo di peccato è il Cristo, benché gli facciano da ostensorio. […] E se non ci fosse la mia mano che l’incoraggia, chi oserebbe presentarsi a Cristo?”.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio