Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Verso le ordinazioni, il profilo dei nuovi sacerdoti/5 "Nel mio desiderio di conoscerlo il Signore si è fatto trovare"
Don Nicola Stocco, di Castello di Godego, è entrato in Seminario dopo una laurea in Ingegneria: "Con pazienza ha trovato il modo di farmi camminare dietro a Lui: sostenendomi nei momenti di crisi, rialzandomi dopo le cadute e donandomi una sempre maggiore libertà da me stesso".

Sono passati 8 anni da quel settembre 2011 in cui comunicavo ai miei genitori, increduli, la scelta di entrare in Seminario lasciando il mio lavoro di progettista, iniziato dopo la laurea in ingegneria. Anche tra amici e conoscenti notavo un certo stupore. Non è immediato raccontare questo passaggio così decisivo per la mia vita che riconosco guidato da un forte desiderio di “conoscere Dio”. Desiderio che non mi ha più abbandonato, che si è fatto strada dentro di me fino a dare senso a tutta la mia vita.
Un giorno incontrai questa frase di Sant’Agostino: «Non mi cercheresti se non mi avessi già trovato». L’autore la rivolge a sé, ponendola sulle labbra di Gesù. Mi ha colpito e penso che possa spiegare la mia vicenda, nella quale il Signore si è fatto strada in punta di piedi.
Dopo il trasferimento con la mia famiglia a Castello di Godego, alle medie, mi sono inserito nella vita del paese aiutato da una comunità cristiana viva. Amici, scuola, catechismo, sport… Una vita come quella di molti altri ragazzi, insomma, senza spazi particolari per il rapporto con Dio. Evidentemente però quelli che ha avuto gli sono stati sufficienti per farsi trovare. Uno spazio in cui ci siamo trovati, e nel quale è nato in me il desiderio di continuare a cercarlo, sono stati i primi camposcuola parrocchiali. In quel clima fatto di relazioni, giochi, risate, piccoli e grandi “difficoltà”, momenti di riflessione e preghiera ho gustato il buon sapore della vita condivisa. Quello stesso sapore che oggi chiamo comunione profonda tra le persone e con Dio. Credo infatti che la condivisione della vita e le relazioni profonde siano occasioni privilegiate per iniziare a conoscere il Signore.
Da lì in avanti ho avuto molte altre occasioni per “conoscere Dio”, e il suo modo di starmi vicino, in Gesù, e attraverso coloro che in modi diversi mi parlavano di lui. Ora dentro di me riconosco molti gesti e parole provenienti da tante persone, che si sono rivelati veri e propri “portatori di Dio”. Esperienze e persone che hanno alimentato in me il gusto di continuare a cercare. E Lui, Gesù, ha fatto il resto. Con pazienza ha trovato il modo di farmi camminare dietro a Lui: sostenendomi nei momenti di crisi, rialzandomi dopo le cadute e donandomi una sempre maggiore libertà da me stesso. Mi sono trovato così sempre più capace di vivere relazioni gratuite e autentiche.
Nel cammino dietro a Lui, che mi piace chiamare “di libertà”, il Signore si è preso cura di me. Mi ha aiutato a crescere come uomo, svelandomi anche pregi e limiti e nella consapevolezza di me e del Suo agire benevolo nei miei confronti si fonda la serenità e la fiducia che caratterizzano l’attesa dell’ordinazione sacerdotale. Momento in cui legherò in modo ancora più stretto e definitivo la mia vita alla Sua, sapendo tuttavia che, pur trovandolo, la ricerca non si esaurirà mai!