lunedì, 05 maggio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Storie "diverse" dalla Castellana approdano alla Mostra del Cinema

Due storie nate e cresciute a Castelfranco che hanno saputo emozionare, interrogare, divertire, ma più di tutto hanno contribuito ad approfondire i temi della disabilità, dell’autismo, della diversità che, nonostante la fatica, diventa ricchezza.

Storie castellane di successo, speciali perché raccontano di sfide vinte contro i pregiudizi, di coraggiosa ricerca di ciò che è bene ed è vero. Sono quelle raccontate nei libri “Se ti abbraccio non aver paura”, scritto dal trevigiano Fulvio Ervas per raccontare la storia di Franco Antonello e suo figlio Andrea, e “Mio fratello rincorre i dinosauri”, di Giacomo Mazzariol (nella foto con il fratello Giovanni). Oltre che best seller, entrambi sono diventati film che ora saranno presentati alla prossima Mostra del cinema di Venezia, il primo Fuori concorso, il secondo nelle giornate degli autori come evento speciale.

Due storie nate e cresciute a Castelfranco che hanno saputo emozionare, interrogare, divertire, ma più di tutto hanno contribuito ad approfondire i temi della disabilità, dell’autismo, della diversità che, nonostante la fatica, diventa ricchezza.

Quella di Franco ed Andrea è la testimonianza di una sfida combattuta ogni giorno, raccontata attraverso il viaggio che padre e figlio compiono attraversando in moto gli Stati Uniti e il Sud America, incardinata dentro al lavoro quotidiano nella fondazione “I bambini delle fate” che finanzia progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi. Gabriele Salvatores ne ha tratto ispirazione per il suo nuovo film interpretato da Claudio Santamaria, Valeria Golino e Diego Abatantuono “Tutto il mio folle amore”, verso estrapolato da una delle canzoni più struggenti di Domenico Modugno scritta dallo stesso Pasolini per il suo folgorante, Che cosa sono le nuvole, episodio shakespeariano, rivisitazione dell’Otello, di Capriccio all’italiana. In questo caso il film è liberamente ispirato al romanzo, rivisitato dal regista premio Oscar attraverso il suo sguardo d’autore che ha trasformato il padre in un cantante. “Intona Modugno nei matrimoni e nelle feste in giro per la Dalmazia - ha spiegato lo stesso Salvatores -. Il testo di una di queste canzoni mi ha colpito particolarmente: «E tutto il mio folle amore lo soffia il vento, così». Ho sempre pensato al nostro ragazzo protagonista come a un «fool» di Shakespeare, uno di quei folli buffoni che riescono a tirarsi dietro re e regine costringendoli a fare i conti con se stessi. E, nel nostro caso, a far ricorso a tutto l’amore che hanno ancora a disposizione”.

Anche l’altra storia, quella di Giacomo Mazzariol e di suo fratello Giovanni “con un cromosoma in più”, sbarca alla mostra del Cinema. Il registra bresciano Stefano Cipano l’ha scelta per firmare il suo esordio, con lo stesso titolo del libro, interpretato da Alessandro Gassman, Isabella Ragonese e Rossy De Palma, che a Venezia sarà premiata con il Leone d’oro alla carriera.

In questo caso, il film segue la storia di Jack, che fin da piccolo ha creduto alla tenera bugia che i suoi genitori gli hanno raccontato, ovvero che Gio, suo fratello, fosse un bambino “speciale”, dotato di incredibili superpoteri, come un eroe dei fumetti. Con il passare del tempo Gio, affetto dalla sindrome di Down, per suo fratello diventa un segreto da non svelare. Con questo sentimento nel cuore, trascorre il tempo delle scuole medie. Quando Jack conosce il primo amore, Arianna, la presenza di Gio, con i suoi bizzarri e imprevedibili comportamenti, diventa per lui un fardello tanto pesante da arrivare a negare ad Arianna e ai nuovi amici del liceo l’esistenza di Gio. Ma non si può pretendere di essere amati da qualcuno per come si è, se non si è in grado per primi di amare gli altri accettandone i difetti. Sarà proprio questo l’insegnamento che Jack riceverà da suo fratello, grazie a quel suo originale punto di vista sul mondo e riuscirà a farsi travolgere dalla vitalità di Gio comincerà a pensare che è davvero un supereroe.

Mazzariol, che si definisce “politicamente scorretto”, ha scritto la sceneggiatura del film insieme a Fabio Bonifacci e, commentando le immagini, ha detto: “In periodi difficili per l’intolleranza e l’accettazione, le storie sono ancora gli strumenti più forti per entrare in sintonia con i pezzi di mondo che non ci appartengono. Amore e accoglienza rendono la nostra esistenza unica”.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio