lunedì, 18 agosto 2025
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Merlengo, cinquant’anni con il riso

Un traguardo importante. 50 anni dall’inizio della sagra del Riso, in edizione moderna che si svolge a fianco delle strutture parrocchiali. Sarà valorizzato anche il patrimonio storico-artistico, legato alla devozione a san Bartolomeo

Merlengo si prepara a vivere la festa patronale di san Bartolomeo, in programma dal 22 al 31 agosto. Un ricco calendario di proposte animeranno gli spazi parrocchiali con il tradizionale piatto di riso proposto dai ristoratori locali, carne alla griglia, musica, spettacoli, luna park, mostre, celebrazioni religiose, offrendo esperienze uniche e coinvolgenti per tutte le età.

Un traguardo importante. 50 anni dall’inizio della sagra del Riso, in edizione moderna che si svolge a fianco delle strutture parrocchiali. I primordi risalgono alla fine della Grande guerra, come desiderio di uscire dai tempi bui e dalla povertà utilizzando il riso, un prodotto non tipico del territorio, ma scambiato con produttori della bassa veronese e che allora stava solo sulle tavole dei nobili. Ma, tornando al 50°, nel libretto che presenta l’edizione di quest’anno gli organizzatori scrivono: “Era l’agosto del 1975 quando, sollecitati del parroco di allora, il compianto don Danilo Bovo, alcuni parrocchiani volenterosi crearono un’occasione di incontro comunitario che durasse alcuni giorni, per festeggiare il patrono, san Bartolomeo. E ci fu la felice intuizione, come nell’antica sagra, di valorizzare il riso e renderlo l’elemento culinario simbolico, grazie anche alla collaborazione di tanti ristoratori del nostro territorio”.

Si parte venerdì 22 alle ore 19.30 con le specialità di riso proposte dal ristorante “Arle” di Ponzano Veneto, per concludere domenica 31 agosto, alle ore 19, con le specialità da trattoria “Da Sergio” di Paderno. Dieci serate consecutive, con tutti posti a sedere al coperto. Ogni serata un ristoratore diverso, con una propria specialità di riso da scoprire. Il tutto completato da grigliate, birra e buon vino. Ogni sera musica, spettacoli o intrattenimento dal vivo.

Domenica 24, giorno di san Bartolomeo, è prevista la messa solenne alle ore 10, a cui seguirà il pranzo della comunità. Alle 20, in chiesa, incontro culturale sulla storia di san Bartolomeo tra tradizione e leggende con il contributo dello storico Gian Domenico Mazzocato (vedi articolo a pagina 15) con accompagnamento dell’ensemble vocale Solinsei. Tre le opere d’arte dedicate all’apostolo: la pala nell’altare maggiore dedicata al “Martirio di san Bartolomeo” del 1607, dipinta da Bartolomeo Orioli; lo stesso tema in una tela a olio di un pittore veneto della metà del XVIII sec.; l’affresco sul soffitto della navata centrale raffigurante la “Gloria di San Bartolomeo”, dipinto da Amadeo Giuseppe Lorenzi, nel 1876.

Le origini della devozione a san Bartolomeo corrono indietro oltre otto secoli, a Merlengo. Un documento del 1221 attesta, infatti, l’esistenza sulla chiesa di un giuspatronato dell’abbazia di san Zeno di Verona, che la univa alla antichissima chiesetta di san Vito, lungo la Postumia romana, conosciuta anche come via Sancti Martini. Ben prima, quindi, della Legenda aurea, scritta da Jacopo da Varagine intorno al 1260, dove si legge che Bartolomeo fu missionario in India e in Armenia, convertendo alla fede cristiana il re Polimio, la sua sposa e dodici città, la devozione per il santo era forte tra gli abitanti del posto. (E.V.)

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