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Castello di Godego, finalmente c’è il via libera al nuovo oratorio

“L’avvallo comunale - spiega il parroco, don Gerardo Giacometti nel foglietto parrocchiale - ci consente di lasciarci alle spalle un lungo confronto con la Soprintendenza e con l’Amministrazione comunale, che ci ha fatto sperimentare momenti di incertezza e disorientamento”
19/09/2025

Nuovo oratorio a Castello di Godego: c’è il sì del Comune. Finalmente, dopo vicissitudini decennali, può partire il progetto per la realizzazione della nuova struttura, grazie al sì unanime della maggioranza (visto che a Godego la minoranza ha, da tempo, abbandonato il Consiglio). Il Consiglio comunale si è, dunque, espresso per la costruzione in deroga, come previsto dall’art.14 del testo unico per l’edilizia (Dpr 6 giugno 2002, n.380). Durante il Consiglio, molto seguito dai cittadini godigesi, i tecnici dello studio di architettura Gianfranco Vielmo hanno presentato il progetto, frutto di un lungo e laborioso lavoro tecnico-urbanistico, in collaborazione con l’ufficio tecnico comunale.

In base alla convenzione stipulata tra la parrocchia e l’Amministrazione comunale, che riconosce “l’interesse pubblico dell’edificio”, il Comune ha richiesto anche alcuni interventi che ritiene utili per la comunità. Tra questi, il più significativo e impegnativo è senza dubbio quello della cessione di una parte dell’area perimetrale del campo sportivo parrocchiale, per la realizzazione di una pista ciclabile che dovrebbe consentire un vantaggio per la viabilità di via Molinare, ma non solo. Si tratta di 930 mq di terreno in pieno centro che corrisponde a un controvalore economico non indifferente.

Grazie anche a questo ultimo sforzo si è potuto concludere questa operazione, che è durata forse troppo, culminata con l’abbattimento, lo scorso autunno, della struttura “prefabbricato”, che ospitava l’oratorio, dopo il restauro e la ricomposizione dei locali della cosiddetta chiesa vecchia. Un problema non da poco, perché a Castello di Godego l’oratorio è storicamente un punto d’incontro della comunità (la sagra di qualche settimana fa con grande partecipazione ne è una dimostrazione lampante, ma non ce n’era bisogno...); l’abbattimento repentino e la conseguente affannosa ricerca di una soluzione (ora trovata provvisoriamente, nuovamente, nei locali della “chiesa vecchia”) hanno, indubbiamente, creato scompiglio e malumore, che con il passare dei mesi si è ricomposto, fino alla decisione finale della maggioranza consiliare. “L’avvallo comunale - spiega il parroco, don Gerardo Giacometti nel foglietto parrocchiale - ci consente di lasciarci alle spalle un lungo confronto con la Soprintendenza e con l’Amministrazione comunale, che ci ha fatto sperimentare momenti di incertezza e disorientamento. Con pazienza e il sostegno della Diocesi, con il lavoro preciso e tenace dei progettisti e dei legali, con il supporto del comitato Salviamo l’oratorio, l’assunzione di responsabilità dei consigli parrocchiali e del Noi, che non si è perso di coraggio, e ha escogitato soluzioni temporanee, anche con tante preghiere, siamo giunti al risultato sperato”. Ora, “si apre una nuova fase, che domanda il coinvolgimento della comunità per il sostegno concreto all’opera”. Aggiunge don Giacometti: “Accogliamo questa approvazione persuasi che rappresenti un passaggio importante per la storia della parrocchia e del paese. Ci chiediamo anche se sette anni di interlocuzioni con la Soprintendenza e tre con il Comune siano la misura ragionevole dell’attesa di fronte all’emergenza che la questione giovanile rappresenta e di cui quasi ogni giorno la stampa ci dà notizia. Ci auguriamo che il percorso possa essere, ora, un po’ più snello, dato che ancora avremo bisogno del confronto istituzionale”.

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