Un “manifesto programmatico”
Ricordo che due sposi mi dissero che a loro il nuovo vescovo è subito piaciuto...
Forte per il messaggio, intensa per la sua concretezza, significativa per la partecipazione della comunità. E’ la rappresentazione vivente della Via Crucis, che da tantissimi anni viene realizzata a Fossalunga di Vedelago, nella sera del Venerdì santo e che quest’anno è stata ripresa in modo elaborato, dopo la sospensione per la pandemia. Viene organizzata assieme al Consiglio pastorale, con la partecipazione di numerosi parrocchiani, compresi giovani e ragazzi.
Commenta il parroco don Antonio Martignago : “Si tratta di un momento molto sentito, valorizzato, con una bella presenza della comunità. Le famiglie rispondono con segni lungo il percorso e si crea un bel clima di silenzio, preghiera e partecipazione. Se ne occupano interamente i laici, anche questo è una bella testimonianza”.
“Anche stavolta siamo partiti dalla chiesa e, grazie alla Protezione civile, che ha permesso di chiudere alcune vie di transito, abbiamo potuto percorrere le strade del paese - racconta Laura Basso -. Abbiamo realizzato tre stazioni, due delle quali sono state messe in scena nei giardini di abitazioni private proprio per rendere viva e concreta la Passione di Gesù nella nostra quotidianità. La terza, la crocefissione del Signore, è andata in scena sul sagrato della chiesa, mentre il campanile si colorava di rosso porpora”. Ciascuna delle tre rappresentazioni è stata accompagnata da un momento musicale, grazie ad Asia Turcato, parrocchiana di Fossalunga, che con il suo violino ha introdotto le meditazioni e favorito il clima di raccoglimento e preghiera. “Abbiamo scelto di sostare sulla stazione in cui Gesù viene condannato a morte e su quella in cui incontra la madre, oltre ovviamente al momento della morte in croce – prosegue Laura -. Per ciascuna di esse è stata proposta una riflessione sulla pace possibile: nella prima mettendo al centro il dialogo, nella seconda l’ascolto dell’altro e il silenzio, nella terza l’accoglienza tra di noi e con chi viene ad abitare in questi territori”. I protagonisti sono stati Gesù, due centurioni, e Maria. La croce, realizzata in legno per l’occasione, è stata conficcata nel terreno sul sagrato della chiesa, dove i bambini del catechismo, nei giorni precedenti avevano seminato dei fiori germogliati proprio a Pasqua.
“Questa celebrazione è davvero molto sentita e partecipata da tutta la comunità. Il fatto che sia vivente aumenta la partecipazione e l’emozione, oltre a rendere ancora più tangibile e reale la via crucis percorsa da Gesù. Molte famiglie sono coinvolte, i giovani delle classi delle superiori hanno aperto la processione con torce infuocate, la corale del paese ha guidato i canti liturgici”.