lunedì, 05 maggio 2025
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Il Vescovo nella collaborazione di Cornuda: parrocchie arricchite dal confronto

Prosegue la visita pastorale nel vicariato di Montebelluna. Il vescovo Gardin arriva nella collaborazione di Cornuda, sette parrocchie di tre diversi comuni.

La visita pastorale del vescovo Gardin, dopo l’apertura a Trevignano, arriva dall’8 al 19 ottobre nella costituenda collaborazione pastorale di Cornuda. Una realtà eterogenea che si sta ritrovando, dopo la cancellazione del vicariato di Cornuda, con Maser che ora è nel vicariato di Asolo, e le sette comunità della collaborazione pastorale che gravitano nel vicariato di Montebelluna.
“In questo momento - ci dicono i parroci - siamo impegnati a creare interessi comuni, non solo per quanto riguarda la pastorale, ma anche creare rapporti di amicizia. Sarà, siamo sicuri, una collaborazione con relazioni diverse, alcune più strette, altre saltuarie. Troppi chilometri dividono le parrocchie”.
Sette parrocchie, in tre comuni diversi, con quattro parroci, dopo che proprio questa settimana don Mario dalle Fratte ha salutato la comunità di Nogarè dove ha fatto il suo ingresso don Francesco Marconato, parroco anche di Cornuda e Covolo, don Gianluca Durante, parroco di Ciano e Crocetta del Montello, don Paolo Bonato, parroco di Pederobba, e don Luigino Mattiazzi, parroco di Onigo.
Nonostante le citate difficoltà, don Francesco Marconato, vede “una situazione relativamente felice; la collaborazione non è percepita come forzatura, perché già prima col vicariato di Cornuda, avevamo alcune iniziative condivise dato anche che il vicariato era piccolo, e i rapporti familiari. Forse ciò che notiamo è una nostalgia per una collaborazione semplice, fatta di rapporti immediati, cresciuti con la consuetudine ad agire insieme. Parliamo in particolare di Caritas, Gruppi missionari, catechesi, attività in alcuni settori di pastorale”. Ci vorrà un po’ più di tempo per abituarsi al grande vicariato di Montebelluna. Ma, nel frattempo, i passi fatti hanno interessato soprattutto la catechesi e l’animazione dei giovani, da cui sicuramente gli animatori hanno tratto giovamento. Tutti hanno parlato di arricchimento nel confronto.
Come arricchimento e scambio continuo provengono dal fatto che finora 4 sacerdoti sui 6 (prima del cambio a Nogarè) si trovavano tutti i giorni a pranzo insieme. Man mano che le parrocchie hanno perso il parroco “unico”, si sono “dovute tirar su le maniche e laici in gamba, preparati, hanno preso in mano le iniziative sentendosi sicuramente responsabilizzati da questa situazione. E’ successo a Covolo, succederà anche a Nogarè, dove risiederà don Lino Nichele. Anche per noi sacerdoti ci sono equilibri da ricostruire, non avvengono immediatamente”.
Ci sono anche cammini diversi. A Ciano e Crocetta - ci racconta don Gianluca Durante -, la fede tradizionale è legata ai tanti anziani che frequentano la parrocchia. La fatica è quella di trasmetterla ai giovani. Poi hai invece realtà come l’adorazione perpetua a Ciano, con piu di 50 adoratori, 365 giorni all’anno. Anche coppie giovani”. Ma è il Santuario della Rocca il punto di riferimento popolare per la gente del territorio. Oltre ai pellegrinaggi di tutte le parrocchie qui si tiene anche il rosario meditato ogni primo lunedì del mese per le famiglie, prendendo spunto quest’anno dal tema della pace. E sono tanti i luoghi di spiritualità che si incontrano sul Montello, chiese, capitelli, “forme tradizionali da non disprezzare, luoghi amati, di tradizione del cuore, che dicono anche di una ricerca di spiritualità, che a volte prende forme più ortodosse, altre virano in un sottobosco che sfugge alla parrocchia”.
La frequenza alle celebrazioni è più elevata rispetto ad altre zone. E anche a proposte specifiche, come il momento di preghiera in Rocca quando mancano cento giorni alla maturità o gli incontri per un’animazione Grest consapevole, la risposta è stata notevole da tutte le parrocchie. Per non parlare della Novena di Natale alle 7.30 di mattina che ha riempito la chiesa di Cornuda di bambini. O come l’affollatissima processione a Pederobba, “sentitissima - racconta don Paolo Bonato - soprattutto quest’anno, nel 70° anniversario del voto del paese a Maria Addolorata”.
Fondamentale per il territorio è anche avere un luogo dove ritrovarsi, sia per momenti di formazione che di festa: il centro parrocchiale di Onigo - conclude don Luigino Mattiazzi - sarà uno spazio da valorizzare per tutta la collaborazione di Cornuda”.

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