martedì, 06 maggio 2025
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Inaugurato in Pedemontana il secondo tratto del Sentiero degli Ezzelini

Ora il tracciato interessa ben nove Comuni. Ancora da realizzare invece le ciclovie che intersecano il sentiero e che potrebbero condurre verso la Valsugana o Montebelluna e Montello.

Quaranta chilometri di natura e paesaggio distillato tra ponti, viottoli, saliscendi e scorci mozzafiato. Questo l’itinerario ciclopedonale “Sui sentieri degli Ezzelini lungo il Muson e il Lastego”. Con i venti chilometri inaugurati lo scorso 21 giugno i Comuni attraversati diventano nove. Si parte da Resana e si arriva a Crespano, in località San Liberale, ormai nel cuore del Massiccio del Grappa. Il sentiero è interamente pedonabile e ciclabile, non presenta asperità, se non una lieve salita nella parte più alta.
A Nord, nella parte finale invece di seguire il torrente Lastego si può continuare il sentiero lungo il Muson e arrivare fino al Maglio di Pagnano e concludere in località Casonetto ad Asolo. Il sentiero è uno snodo fondamentale per la rete ciclabile veneta, infatti a sud si può seguire il sentiero di Sant’Antonio e arrivare a Padova oppure il percorso ciclopedonale del parco del Sile e toccare Treviso e Venezia. Ancora da realizzare invece le ciclovie che intersecano il sentiero e che potrebbero condurre verso la Valsugana o Montebelluna e Montello.
All’inaugurazione a Onè di Fonte, ospiti tutti del sindaco di Fonte, Massimo Tondi, e della locale sezione Ana, erano presenti i rappresentanti di tutti i nove comuni (Resana, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Riese Pio X, Loria, Asolo, Fonte, Paderno del Grappa, Crespano)  che hanno sottoscritto una convenzione per la gestione del sentiero. Il costo complessivo del secondo stralcio, inaugurato domenica e benedetto da don Giorgio Reginato, originario di Onè, ora a Ferrara, è di un milione e seicentomila euro. Ci sono voluti circa 900mila euro per i lavori, mentre il resto sono serviti per tassazioni, permessi ed espropri. Un capitolo positivo quello degli espropri perché i Comuni hanno trovato la collaborazione dei proprietari e sono riusciti a velocizzare le pratiche. Ha collaborato, con fondi propri, anche il Consorzio Piave nel tratto denominato Case Marcon e pure l’Ats per le condotte dal Muson a via Santa Margherita. Il sentiero realizza il sogno di alcuni studenti delle scuole medie di Castello di Godego che per primi ebbero la felice intuizione di realizzare un sentiero paesaggistico lungo il Muson. Fu poi oggetto di una tesi della Facoltà di Architettura. All’inizio ci fu qualche intoppo e sono dovuti passare vent’anni dalla prima iniziativa. Ora però questo paradiso per ciclisti e pedoni è a disposizione di tutti: locali, turisti e appassionati naturalisti.

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