martedì, 06 maggio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Monastier: ritorno in chiesa per la preziosa acquasantiera

Era nell'antica abbazia di Santa Maria del Pero, 90 anni fa la parrocchia la vendette. Ora, grazie alla generosità di un'azienda, ha preso posto nella parrocchiale. La storia di questo ritorno è davvero bella e commovente

A distanza di quasi 90 anni, l’antica acquasantiera dell’ex chiesa abbaziale di Santa Maria del Pero, è tornata di proprietà della comunità parrocchiale di Monastier. La cerimonia ufficiale di acquisizione di questa importante opera d’arte, un manufatto in pietra bianca d’Istria scolpito in un blocco unico nel lontano 1620 su commissione dei monaci benedettini, si è tenuta domenica 7 marzo a Monastier, durante la messa parrocchiale delle ore 11.

La storia di questo ritorno è davvero bella e per molti versi commovente.

Durante la Prima guerra mondiale (1915-18), a causa dei bombardamenti, la chiesa abbaziale di Monastier, che sorgeva in località Chiesavecchia, fu praticamente distrutta. Si decise, allora, di edificare una nuova chiesa parrocchiale, più ampia, in località Fornaci, dove ormai si svolgeva più intensamente la vita sociale e civile della popolazione di Monastier. L’acquasantiera, già danneggiata, non pareva adattarsi allo stile della nuova chiesa; così mons. Albino Schileo, il parroco di allora, pensò di alienarla, per finanziare i lavori di completamento del nuovo luogo di culto. La acquistò il medico condotto del paese, il dottor Guido Prosdocimo; erano circa gli anni ‘30 del secolo scorso. Alla sua morte, divenne proprietà della figlia, che negli anni ‘90 la cedette a Brunello Gorini, anch’egli medico, collezionista e appassionato di oggetti antichi. Quest’ultimo la custodì fino a pochi mesi fa, quando - per un cambio di residenza - fu costretto a cederla. E’ a questo punto che entra in campo la parrocchia di Monastier, che accarezza l’idea di tornare in possesso di un oggetto tanto prezioso e significativo.

Il parroco di Monastier mons. Luigi Dal Bello, con la collaborazione di Giuseppe Stefani, già comandante pilota dell’aeronautica civile, riesce a trovare come sponsor un’azienda benefattrice del territorio: l’antica acquasantiera viene acquistata e donata alla parrocchia di Monastier, nella cui chiesa è stata riposizionata stabilmente il 3 febbraio scorso, dopo un attento e complesso restauro conservativo, realizzato dall’esperto Antonio Costantini. Le condizioni dell’acquasantiera erano piuttosto compromesse: dai segni dei bombardamenti, e prima ancora da un incidente, di cui fu malauguratamente protagonista una bambina. Nell’antica abbazia i bimbi più piccoli, non potendo raggiungere facilmente l’acqua benedetta si facevano sollevare dagli adulti; se mancava tale aiuto, si aggrappavano al bordo dell’ampio bacile. Accadde che una bimba, facendo così, si tirò addosso il bacile, procurandosi una zoppia permanente e causando la rottura del manufatto.

Alla cerimonia di benedizione, domenica 7 marzo, oltre al celebrante mons. Luigi Dal Bello e a numerosi fedeli, in chiesa a Monastier erano presenti la sindaca Paola Moro, il restauratore Costantini, il coordinatore dell’opera di recupero Stefani, l’imprenditore benefattore.

Mons. Dal Bello, ringraziando il Signore, ha ricordato come per “300 anni i monastieresi intinsero le mani in quell’antica acquasantiera, mani che poi si sono occupate della cura della terra di questo territorio e del suo sviluppo nel tempo. Ora, quella stessa acquasantiera è tornata nelle mani dei fedeli di Monastier, con un importante atto simbolico di restituzione sociale”.

La sindaca di Monastier, Paola Moro, ha descritto questo ritorno “come un piccolo, grande miracolo. Un simbolo ancora più importante in un periodo come quello attuale, poiché contiene un messaggio di incoraggiamento a perseverare e sperare: anche la ferita inflitta dalla guerra, oggi ha trovato una sua guarigione. Un grazie è doveroso, inoltre, all’imprenditore che ha accolto con generosità e responsabilità la richiesta di poter restituire alla comunità questo suo simbolo sacro”.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio