lunedì, 05 maggio 2025
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Montebelluna: area verde con notizie storiche

Il prossimo 13 maggio aprirà, in località Posmon, un nuovo giardino archeologico che testimonia le antichissime origini del capoluogo montelliano e la sua rilevanza nel corso dei millenni.

Vedrà la luce ufficialmente, sabato 13 maggio, una nuova area verde nell’area di via Cima Mandria a Posmon di Montebelluna, dove nel corso degli ultimi decenni è stato scoperto un importantissimo sito archeologico, con preziosi reperti romani e preistorici.
Alle 11, infatti, ci sarà il taglio del nastro con l’inaugurazione del giardino archeologico che testimonia le antichissime radici del capoluogo montelliano e la sua rilevanza nel corso dei millenni. Montebelluna sorgeva, in effetti, in uno snodo strategico dal punto di vista commerciale,  lungo delle vie di comunicazione che collegavano la destra e la sinistra Piave ma anche la pianura con l’arco alpino, i centri veneti di pianura, e in particolare Padova, con i mercati alpini e transalpini.
Come hanno messo in luce gli scavi archeologici di Cima Mandria - Le Rive e gli studi successivi, “la Montebelluna veneto-antica ci appare come una comunità piuttosto ricca e socialmente articolata, oltre che aperta a svariati influssi. La posizione di assoluta rilevanza ricoperta da questo centro nell’ambito del sistema territoriale ed economico veneto è stata altresì confermata ed ancor più messa in evidenza dai risultati delle campagne di scavo, condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto nell’area della località Posmon”.
In questa zona di Montebelluna sono state ritrovate, fra le altre cose, alcune centinaia di tombe di vario genere, ora conservate presso il Museo di storia naturale e archeologia di Montebelluna. La necropoli conteneva tombe che coprono un periodo molto lungo, visto che le più remote risalgono al VI secolo a.C. e le più recenti sono di età romana. Molto significativi inoltre sono stati materiali di corredo funerario ritrovati nel sito archeologico. Tutto ciò ha consentito di conoscere meglio la vita delle persone che vivevano in questa zona (livello sociale, usanze, tradizioni, cultura, economia e attività che svolgevano) e di arricchire le collezioni del bel museo civico.  
Ora, dopo anni di indagini archeologiche e di studi, e non senza polemiche, i resti dell’edificio di età romana messo in luce in via Cima Mandria sono stati coperti, su indicazione della Soprintendenza - vista la mancanza di fondi per poter creare un vero e proprio parco archeologico - per proteggere i ritrovamenti da un rapido deperimento e la zona è stata trasformata in un’area a verde pubblico. Tuttavia per valorizzare il piccolo parco e ricordare le antiche vestigia storiche sono state realizzate delle tabelle illustrative.

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