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San Polo, Ormelle e Cimadolmo, addio all'unione
Il motivo della rottura? Secondo il presidente Giangavrè il meccanismo dell’Unione aveva creato un “ente troppo rigido e farraginoso che impediva spazi di manovra per attivare convenzioni magari con altri Comuni”. Alcuni servizi già avviati in gestione associata saranno mantenuti.

E’ oramai ufficiale il “divorzio” tra i comuni di Ormelle, San Polo e Cimadolmo, che dal 2012 avevano aderito all’iniziativa dell’Unione, portata avanti rispettivamente dai sindaci Sebastiano Giangravé, Diego Cenedese e Giovanni Ministeri. Lo scioglimento è stato approvato dal voto favorevole espresso dalla maggioranza in consiglio ad Ormelle giovedì 18 settembre e a San Polo martedì 23 settembre. A inizio ottobre, invece, l’ultimo atto del Consiglio dell’Unione, che ha approvato il bilancio preventivo 2014 e quello consuntivo 2013, prima di sciogliere definitivamente il patto. L’Unione sarà in vigore sino alla fine dell’anno dopodiché verranno sciolti gli organi che attualmente la costituiscono: consiglio e giunta.
Il motivo della rottura? Secondo il presidente Giangavrè il meccanismo dell’Unione aveva creato un “ente troppo rigido e farraginoso che impediva spazi di manovra per attivare convenzioni magari con altri Comuni”: troppa la burocrazia, troppi gli organi collegiali e i carichi di lavoro per i dipendenti con conseguente aumento dei costi. Secondo Cenedese e Ministeri, lo scioglimento garantirà vantaggi economici visto che i 50 mila euro stanziati dalla Regione per il progetto non andranno persi, perché attivando le convenzioni arriveranno 8 mila euro l’anno per tre anni. Cenedese ha inoltre sottolineato che i singoli Comuni necessitano di una maggiore visione e progettualità per rispondere alle esigenze della propria popolazione e vogliono mantenere le loro peculiarità territoriali.
Le prime avvisaglie della rottura risalgono a fine agosto, quando Mauro Vettorello, Giancarlo Magro e Fabio Cadamuro, i tre consiglieri di minoranza, avevano chiesto la convocazione del consiglio, contestando la mancanza di comunicazione sulla formazione della giunta, la mancata prima convocazione del consiglio ed infine la decisione dei sindaci di Ormelle e di San Polo di sostituire il segretario comunale con due nuove figure, ognuna per il proprio Comune. San Polo di lì a poco avrebbe poi rescisso la convenzione per il servizio associato della segreteria, siglando la convenzione con Villorba mentre Ormelle, a sua volta, aveva rescisso la convenzione associata per il segretario comunale, siglandola con Ponte di Piave.
Alcuni servizi già avviati in gestione associata saranno mantenuti: Polizia municipale, istruzione, trasporto ed edilizia scolastica, Protezione civile e servizi sociali. Si pensa inoltre di creare una centrale di committenza unica per appalti e servizi. “Non è detto che uniformando poco alla volta i servizi, i regolamenti e i dirigenti - ha detto Ministeri -, i Comuni non trovino una strada migliore”. (Lorenza Vicino)