Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Spresiano: la chiesa parrocchiale compie un secolo


Era il 6 giugno 1925, quando mons. Eugenio Beccegato, vescovo di Vittorio Veneto, consacrava la chiesa di Spresiano, sorta sulle rovine della precedente, devastata negli eventi della Grande guerra. Ricorreva, allora, la festa della titolare della parrocchia, la Santissima Trinità, mentre il 4 ottobre dell’anno precedente, in quella della compatrona, la Madonna del Rosario, il vescovo di Treviso, il beato Andrea Giacinto Longhin, aveva benedetto l’intrapresa costruzione. Da allora, quelle mura, intessute non solo dei segni della storia dell’arte, ma soprattutto, del ricordo riconoscente dei nostri padri e dei nostri pastori, segnano l’identità interiore e sociale di tutta una comunità. Perciò, si è voluto celebrare l’importante anniversario con due significativi eventi.
La sera di sabato 14 giugno, vigilia della solennità della Santissima Trinità, la chiesa ha ospitato, sotto il titolo “Voci e archi in concerto”, un incontro con l’arte dei suoni, rivelatosi magnificamente in sintonia con una musica che eleva l’anima e il cuore. Un evento d’eccezione, realizzato grazie alla presenza dell’Ensemble musicale barocco e del coro Vox laudis. Il primo, diretto dal maestro Piero Toso, già primo violino solista dei Solisti veneti e dell’Orchestra da camera di Padova, formato da un gruppo di musicisti e docenti di Conservatorio forti di una lunga esperienza, consolidatasi sui palcoscenici di tutto il mondo, ha incarnato magistralmente il piacere autentico di fare musica, presentando un raffinato programma, incentrato su capolavori di Mozart e di Vivaldi. I brani religiosi, a cappella, eseguiti nell’intermezzo, attraverso suggestive sequenze, con la direzione del maestro Pietro Manzan, hanno costituito una parentesi intensa di misticismo, grazie all’universalità del canto cristiano dal repertorio gregoriano, sino alla liturgia contemporanea.
Nel pomeriggio di domenica 15, festa della Trinità, dinanzi alla partecipatissima assemblea di fedeli, alla folta rappresentanza delle associazioni e dei gruppi parrocchiali e alle autorità comunali, il vescovo, mons. Michele Tomasi ha presieduto la messa, concelebrata da mons. Maurizio De Pieri e dall’arciprete, don Giuseppe Viero, animata dal coro parrocchiale. Nell’omelia, il Vescovo si è soffermato sul significato teologico e simbolico del mistero della Trinità nel quale si riassume il fondamento stesso del cristianesimo, affermato nell’unità della natura divina e nella trinità delle persone: Dio, Padre della Creazione, Dio Figlio, autore della redenzione, Dio Spirito Santo, autore della nostra santificazione. Applicando appropriatamente tale concetto alla Chiesa - popolo di Dio, universalmente unita nei suoi membri e nei suoi carismi, mons. Tomasi ha sottolineato come il centenario di consacrazione della chiesa arcipretale offra alla comunità spresianese l’occasione di celebrare la “Chiesa fatta di pietre vive”, e la parrocchia come “grande famiglia cristiana”, unita nello Spirito Santo, che testimonia la presenza del Signore con la sua vita di fede e di carità.
“I luoghi parlano, le pietre parlano”, ha ricordato, nel suo intervento, a conclusione della liturgia, il prof. Giuliano Simionato. Sono un patrimonio da custodire e da tramandare alle giovani generazioni, nella consapevolezza dell’eredità di quanti prima di noi vi si sono ritrovati a coltivare lo Spirito, sorgente unica dell’amore e del bene comune. “Se la conta - ha osservato - si fa sugli anni, la coesione si fa sui valori”.
Perciò, la storica ricorrenza è motivo per riscoprire il filo di una continuità aggregante, oltre che su quello religioso, sul piano sociale e culturale. In quest’ottica, la storia dell’arcipretale, riedificata dopo la tragedia della Grande guerra, può rivelarsi tramite idoneo, per aiutare a cogliere i segni di un’identità da riscoprire, in riferimento a testimonianze di fede di servizio, e di opere che si sublimano nella chiesa, come immagine della celeste casa del Padre.
Dopo la benedizione di una pregevole copia della splendida Crocifissione di Jacopo Bassano, custodita nei musei Civici di Treviso, fatta realizzare e munificamente donata alla chiesa da un parrocchiano, la cerimonia è proseguita sul sagrato, con l’inaugurazione del ricordo marmoreo del centenario, nel quale sono contenute alcune invocazioni di lode e benedizione tratte dalla Sacra Scrittura, in particolare quella divenuta la preghiera di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia: “Il Signore rivolga il suo volto su di te e ti dia pace”.