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Cambia l'assistenza domiciliare: incarico all'Israa

Il Comune di Treviso ha scelto: basta appalti a cooperative, dal 1° aprile accordo con l'Istituto per i servizi di ricovero e assistenza agli anziani

L’Amministrazione trevigiana ha deciso di rivoluzionare le politiche di assistenza domiciliare. Basta con gli appalti alle cooperative private: dal 1° aprile sarà operativo l’accordo tra l’Ente e l’Istituto per i servizi di ricovero e assistenza agli anziani.
Al momento tuttavia ci troviamo di fronte ad una fase di transizione non ancora chiarissima. Le sigle sindacali Fp Cgil e Fpl Uil denunciano infatti la mancanza di copertura per l’assistenza dal 1° dicembre al 31 marzo, cioè dal momento in cui scadrà il contrattò con la Cooperativa provinciale servizi di Treviso fino all’entrata a regime del nuovo progetto dell’Israa.
“Sono già state consegnate 40 lettere di licenziamento ai lavoratori della cooperativa che ha gestito l’appalto finora – hanno spiegato Marta Casarin (Fp Cgil) e Roberto Meneghello (Fpl Uil) –. Che ne sarà di questi lavoratori e del servizio di assistenza dal 30 novembre, visto che il bando per l’affidamento temporaneo è andato deserto?”.
Il primo bando è effettivamente andato deserto e lo scorso 10 novembre l’Amministrazione ne ha presentato un secondo: “Troveremo sicuramente una soluzione per garantire la continuità del servizio – ha assicurato il vice sindaco e assessore alla coesione sociale Roberto Grigoletto –. Questo nuovo bando è stato rivisto e migliorato, anche dal punto di vista economico, inoltre lo stiamo pubblicizzando di più. Abbiamo ricevuto i sindacati e capiamo la preoccupazione per i lavoratori. Purtroppo il Comune non può fare nulla per il licenziamento dei dipendenti di una cooperativa privata. E non abbiamo nemmeno messo in dubbio la qualità del lavoro svolto finora, semplicemente abbiamo deciso di cambiare strategia e di proporre un modello di assistenza nuovo, che non si rivolga solo all’anziano, ma a tutte le fasce più deboli della cittadinanza. Una politica di più ampio respiro che farà scuola e servirà da modello anche per altre amministrazioni”.
Sulla stessa linea anche il presidente di Israa Luigi Caldato che ha spiegato come l’Istituto sia impegnato nel creare un nuovo “polo di riferimento socio-sanitario per il territorio”.
L’idea è di realizzare un vero e proprio centro servizi che comprenderà i mini appartamenti per gli anziani autosufficienti; le residenze; un ospedale di comunità dove trasferire i vecchi reparti di geriatria e le lunghe degenze; il centro Alzheimer; i centri diurni e le visite a domicilio per un’assistenza a 360 gradi.
A oggi Israa assiste già con personale specializzato, infermieri e fisioterapisti dalle 6 alle 700 persone a domicilio. Non si tratta dunque per l’ente pubblico di una novità assoluta.
“La nuova sfida – ha spiegato Caldato – sarà quella di ampliare il servizio rispetto a oggi prendendo in considerazione l’aspetto dell’emarginazione in tutte le sue forme, facendo assistenza non più solo alla persona anziana o malata di Alzheimer, ma anche a persone con disabilità, difficoltà motorie, adulti emarginati, con disagi psicologici o dipendenze e famiglie che si trovano in situazioni difficili. In questo Israa può avere una marcia in più non solo per l’esperienza che abbiamo alle spalle, ma anche per l’ubicazione delle sue strutture su tutto il territorio comunale, che possono fungere da base logistica facendo economia di scala sugli spostamenti. Inoltre possiamo aggiungere risorse preziose come il supporto psicologico, infermieristico e fisioterapico a quello che è il tradizionale lavoro dell’operatore socio-sanitario”.
Il presidente ha anche chiarito che per il progetto Israa emetterà nuovi bandi per l’assunzione di personale e auspicato la partecipazione di quelle persone che perderanno il posto di lavoro con la cooperativa: “Le persone più brave e con maggiore esperienza avranno sicuramente una corsia preferenziale nel superamento del concorso”.
Lo spirito di questa trasformazione dell’assistenza domiciliare, a detta sia dell’amministrazione che di Israa, sarà dunque quella di andare ad implementare il servizio pubblico di welfare mantenendo invariate le spese. “La cogestione del servizio tra due enti pubblici – ha concluso Caldato – non può, a mio parere, che migliorare i risultati per l’utente”.

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