martedì, 06 maggio 2025
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Treviso: lo scontro continua tra maggioranza e Caldato

L'assessore al bilancio difende e spiega le scelte dell'Amministrazione comunale dopo l'esposto della consigliera di maggioranza. Treviso Bene comune: Caldato si è posta fuori dalla maggioranza. Lei replica: sono nel Pd e continuo a sostenere l'amministrazione Manildo

"I rilievi sollevati dal consigliere Caldato nel merito della vicenda Actt servizi sono assolutamente infondati: è evidente che la consigliera Caldato non agisce per la tutela dell'interesse pubblico, ma per ottenere maggiore visibilità personale a scopo elettorale". Queste le parole dell'assessore al bilancio del Comune di Treviso Alessandra Gazzola in merito all'esposto, appreso a mezzo stampa e presentato dalla consigliera Caldato alla Corte dei Conti.
"Ricostruiamo i fatti - precisa Gazzola in una nota -. In data 22 dicembre 2014, e sottolineo 2014, il Consiglio Comunale di Treviso ha approvato la delibera avente ad oggetto la ricognizione di tutte le società partecipate dall'Ente, così come previsto dalla legge di stabilità 2014. In quella sede, è stato sottoposta al Consiglio una approfondita analisi relativa a tutte le società in cui il Comune di Treviso possiede una partecipazione, per concludere quali partecipazioni fosse opportuno e conveniente per l'Ente mantenere, e quali dismettere. Il Consiglio Comunale dunque il 22 dicembre 2014 ha votato a favore del mantenimento della partecipazione in Actt servizi. Nel contempo ha dato mandato alla Giunta di costituire un gruppo di lavoro formato da professionalità interne, in relazione alla pluralità di aspetti da esaminare – urbanistici, patrimoniali, infrastrutturali e legati alle politiche di mobilità – per la formulazione di adeguate proposte operative.
All'epoca il consigliere Caldato non ha proferito parola in relazione a tale ragionevole, assolutamente ponderata, oltreché ovviamente giuridicamente valutata,  scelta effettuata dal Consiglio Comunale su proposta della Giunta. Anzi - sottolinea Gazzola - come spesso è accaduto in questi due anni e mezzo di governo, non ha nemmeno partecipato al voto. A distanza di un anno, e in relazione ad una delibera di tutt'altro contenuto (ovvero l'autorizzazione ad una modifica statutaria di Actt volta a consentirle di continuare ad effettuare il servizio di trasporto scolastico per Comuni anche non soci), ha ritenuto di sollevare un tale polverone mediatico, senza mai farlo precedere, nelle sedi opportune , ovvero gli incontri di maggioranza, da una democratica dialettica politica e, unica in tutto il Consiglio, ha votato contro tale delibera. Risulta incomprensibile - sottolinea l'assessore - quale possa essere mai, così come sostenuto da Caldato, il danno erariale per una delibera che autorizza una società partecipata che ha nell'oggetto sociale proprio l'attività di trasporto scolastico, ad effettuarlo in maniera più estesa anche per comuni non soci".

Molto duri anche i toni dei rappresentanti della coalizione Treviso Bene Comune che in una nota, nella quale ricostruiscono la vicenda e i conti di Actt Servizi, scrivono: "Il Consiglio Comunale ha votato la modifica dello statuto della società per consentire alla stessa di continuare a svolgere il  servizio di trasporto scolastico dei bambini di altri comuni. I Capigruppo e i rappresentanti delle liste della coalizione “Treviso bene comune” ritengono che la condotta della consigliera Caldato sia in contrasto con i normali e corretti rapporti politici di ogni assemblea. Le molteplici e ripetute astensioni dal voto e le mancate partecipazioni ad esso precedute dalla non condivisione con i colleghi della maggioranza delle problematiche amministrative sollevate solo ed esclusivamente sui social network e i mass-media rappresentano un vulnus del rapporto fiduciario che unisce la coalizione. Con l’ultimo fatto rappresentato dall’esposto all Corte dei Conti la consigliera Caldato si è posta oggettivamente fuori dalla maggioranza".

Dal canto suo Maristella Caldato replica altrettanto duramente alla nota dei colleghi consiglieri: "Voglio tranquilizzare tutti i miei elettori e tutti i cittadini che in questi lunghi anni di militanza politica all'interno del PD mi hanno sostenuto, che sono tutt'ora tesserata al partito e che continuerò a far parte di questa Amministrazione che sostiene la Giunta Manildo. Non mi risulta che ci sia stata alcuna riunione urgente del gruppo consiliare PD città di Treviso, in quanto io non sono mai stata invitata e, qualora si fosse effettivamente svolta, essa, dal punto di vista della legittimità, sarebbe stata una riunione politica del tutto riservata, priva, quindi, di qualsivoglia valore politico".

Per quanto attiene alla questione A.C.T.T. Servizi Caldato rileva come nessuno del gruppo PD e del partito sia entrato nel merito della questione, "da me già affrontata con una puntuale analisi della situazione economica e programmatica della società, in seno alla seduta del Consiglio Comunale di fine novembre 2015. Ho evidenziato, in quell'occasione, come la mia posizione politica sul tema fosse in perfetta linea con quella deliberata dal Pad a livello nazionale. L'esposto alla Corte dei Conti è stato pertanto un mero atto civico coerente ed etico, a cui nessun consigliere, sia esso di maggioranza o di opposizione, può sottrarsi, in presenza di un possibile danno erariale procurato alla collettività da scelte in ipotesi illegittime".

"Evidentemente i comportamenti assunti da alcuni esponenti del PD del comune di Treviso - continua Caldato - evidenziano come all'interno del Partito, quanto meno a livello provinciale e di circolo di Treviso, esista un problema legato al rispetto della legalità e dell'etica che non può più essere marginalizzato, ma che va affrontato con trasparenza e serenità nelle sedi proprie ed opportune.Le mie battaglie sono sempre state nel PD e con il PD, il mio impegno continuerà, all'interno del Partito, per una città migliore, con attenzione alle esigenze di tutti i cittadini, ma sopratutto di quelli più in difficoltà".

esista un problema legato al rispetto della legalità e dell'etica che non può più essere marginalizzato, ma che va affrontato con trasparenza e serenità nelle sedi proprie ed opportune.

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