Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
A Scaltenigo e Ballò riporodotto il santo sepolcro
L’installazione, realizzata nei due campanili, è visitabile fino all’8 aprile. Le due parrocchie, che da un paio di anni stanno camminando insieme, si sono sentite ancora più unite da questa iniziativa.

Una grande pietra rotonda appoggiata al campanile e la porticina d’ingresso aperta: un invito esplicito ad entrare e a sostare. All’interno della piccola stanza del campanile la riproduzione del sepolcro di Gesù, con la pietra dove è stato deposto il suo corpo dopo la morte e il sudario ripiegato su una panca. E’ la scena che si sono trovati di fronte Maria di Magdala, Pietro e Giovanni la mattina di Pasqua: il sepolcro vuoto.
A ideare questa straordinaria installazione per il tempo pasquale alcuni volontari delle parrocchie di Scaltenigo e di Ballò. Sì, perché le realizzazioni sono ben due, per i campanili delle due chiese delle frazioni di Mirano, che da un paio di anni stanno camminando insieme.
“L’idea è partita l’anno scorso - spiega uno dei volontari, Massimo Frison - quando dal legno di due ulivi abbiamo realizzato una croce, che si può ammirare proprio nello spazio di fronte al campanile. Sostenuti dal nostro parroco, don Luciano Minetto, abbiamo pensato di realizzare, alla base di entrambi i campanili, una riproduzione del santo sepolcro. Questa esperienza è stata straordinaria per noi che abbiamo lavorato al progetto, ma anche per le comunità. Ci ha avvicinati ancora di più, nel cammino insieme che stiamo facendo da quando è arrivato don Luciano. Desideriamo ringraziare il nostro parroco per l’appoggio e l’incoraggiamento che ci ha dato in questi mesi. Per noi l’esperienza è stata un’occasione per proporre una cosa bella alle nostre comunità, una iniziativa forte che coinvolge la nostra fede, a partire da noi volontari che abbiamo lavorato a questo progetto”.
Alle pareti della piccola stanza sono state appese le foto della basilica del santo sepolcro a Gerusalemme, il luogo da cui Cristo è risorto, la tomba vuota da cui è partita la buona notizia dell’angelo: “Non è qui! E’ risuscitato!”.
Molte le persone che sono arrivate in questi giorni anche dai paesi vicini per visitare i due “sepolcri”, che rimarranno aperti fino a domenica 8 aprile.