Il grazie di tutta Maerne a don Siro Zorzi

Domenica 9 novembre, ben prima dell’inizio della messa, la chiesa era già piena di gente: tutta Maerne, infatti, non ha voluto mancare al saluto a don Siro Zorzi che, dopo otto anni, ha terminato il ministero di parroco in questa comunità parrocchiale. La celebrazione, animata dal coro giovani, è stata molto sentita dall’intera assemblea che in più occasioni ha espresso la sua partecipazione con intensi applausi. Alcuni interventi da parte di rappresentanti di gruppi e realtà parrocchiali hanno testimoniato l’affetto e la riconoscenza nei confronti di don Siro. Per le catechiste e i catechisti, infatti, è stato espresso “il grazie per il cammino percorso negli otto anni in cui abbiamo imparato a crescere come laici nel segno della corresponsabilità, invitati da te a impegnarci sempre in prima persona”. I giovani del coro hanno ricordato “di essere sempre stati spronati e motivati a fare il meglio”. Significativo il grazie di don Martino Phouet, camerunense, e don Josiph Ezeali, nigeriano, sacerdoti che studiano alla facoltà di Diritto canonico a Venezia, che hanno ricordato la disponibilità al dialogo e al confronto con cui don Siro ha sempre caratterizzato l’accoglienza in canonica. La comunità delle suore Mantellate ha espresso il grazie per la disponibilità di don Siro anche nelle piccole cose, oltre al “grazie per l’umanità che prima di guardare al cielo guarda in basso, cioè verso l’uomo, verso i suoi bisogni, le sue povertà”. Da parte sua, don Siro ha ringraziato tutta la comunità parrocchiale per averlo accolto con disponibilità e pazienza, accogliendo anche il suo modo originale di essere sacerdote. Ha augurato a tutti di continuare a sentirsi parte attiva, con responsabilità, della vita della comunità parrocchiale, avendo sempre Cristo come riferimento di ogni azione. Dopo la consegna di alcuni regali simbolici e di una piccola pubblicazione che raccoglie le foto di tanti momenti di vita comunitaria, la festa è continuata con un rinfresco nella sala dell’oratorio Kolbe, dove don Siro ha potuto meglio rispondere, con abbracci e strette di mano, ai saluti e ringraziamenti da parte dei tanti presenti.