Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Ciclovia, i lavori arrivano a San Donà: per il turismo, e non solo

Sono arrivati in centro città i lavori per la realizzazione dell’importante ciclovia nazionale Venezia-Trieste. L’opera, inclusa nel sistema di 10 ciclovie di interesse nazionale, attraverserà il Veneto orientale per circa 116 km. I lavori del lotto veneto, di circa 16 milioni di euro, sono finanziati da fondi ministeriali e da quelli del Pnrr.
Si tratta di un’opera molto attesa, perché, raccordando tra loro tratti di pista già esistenti ad altri che verranno realizzati, andrà a collegare trasversalmente le varie piste ciclabili del Veneto Orientale, che in buona parte seguono il corso dei fiumi.
Il tracciato entrerà a San Donà dal ponte dei Granatieri, per poi scendere lungo corso Trentin, attraverserà l’isola pedonale e, poi, seguirà via Trento, fino allo stadio. Da qui, fino al nuovo polo di porta Nord, sono in corso i lavori di realizzazione della nuova pista ciclabile, che, quindi, sarà percorribile attraverso un percorso dedicato alla mobilità lenta. Superata porta Nord, l’itinerario proseguirà per il canale navigabile, e dopo una serie di ponti e passerelle ciclopedonali sulla variante della Ss14 e il canale Grassaga, entrerà nel Comune di Ceggia.
Parallelamente, prosegue l’iter per la realizzazione della nuova pista ciclabile “Dal treno al mare”, che collegherà il nuovo polo intermodale di San Donà con Eraclea mare, attraversando la frazione di Palazzetto e il centro di Eraclea, come anche la progettazione di una pista ciclopedonale per collegare il polo intermodale con gli istituti superiori, lungo le vie Sabbioni e Asiago.
Il sindaco, Alberto Teso, è molto sensibile allo sviluppo che questo turismo, ancora minore, ma in veloce crescita, può apportare al Veneto Orientale: “Dobbiamo saper cogliere questa eccezionale opportunità: stiamo lavorando per questo, per mettere in rete strade, locali, cantine, siti archeologici e di interesse storico-ambientale, di cui il Basso Piave è ricchissimo, per uno sviluppo economico che sia sostenibile e redditizio”.
Sicuramente, il fatto che queste opere siano in realizzazione, o in fase di progettazione, è un’ottima notizia per la città e tutto il territorio circostante; tuttavia, interventi come questi, pensati per sviluppare il turismo, si coniugano ancora troppo poco con la promozione della cultura della bicicletta nella cittadinanza.
Gli interventi “soft”, ci faceva osservare lo scorso anno l’ingegner Marco Passigato, quali strade scolastiche, attività di sensibilizzazione o il bicibus, sono decisivi per creare un clima amico della bicicletta. “Abbiamo in programma di istituire alcuni percorsi di bicibus - afferma l’assessora alle politiche giovanili Margherita Michelin -, ma, a oggi, l’iniziativa non è stata ancora avviata, a causa di alcune criticità presenti sulle strade non ancora risolte”.
Non è previsto, inoltre, nessun potenziamento delle strade scolastiche, che, attualmente, riguardano solo alcune scuole, ma con una comunicazione ad hoc, si potrebbero estendere tranquillamente ad altri plessi, in modo da rendere sicure per pedoni e ciclisti le strade, nelle vicinanze dei plessi stessi.
Infine, come ci spiegava anche nei giorni scorsi il presidente Atvo, Fabio Turchetto, è stata rinviato a data da destinarsi la realizzazione della velostazione del nuovo polo intermodale.
Nelle ultime settimane, l’Amministrazione ha poi ammesso difficoltà nella redazione del nuovo Piano Urbano del traffico, uno dei cavalli di battaglia della scorsa campagna elettorale: il progetto, che si dice con tutta probabilità affidato all’ingegner Giovanni Longo dell’Università di Trieste, pare stia creando alcuni malumori, che hanno dilatato i tempi.