Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Grande gioia per don Denis
A Cappelletta si è svolta la prima messa del neo sacerdote nella sua comunità. Tanti i familiari, gli amici, i parrocchiani che hanno accolto il giovane prete. Non è mancato in don Denis quel velo di emozione via via trasformatosi in commozione durante i ringraziamenti finali.

La scorsa domenica per la comunità di Cappelletta di Noale è stato un giorno di grande festa ed immensa gioia, poiché ha potuto partecipare alla prima Messa del compaesano don Denis Vedoato, ordinato presbitero il giorno precedente.
La chiesa di Santa Margherita era gremita di familiari, amici, parrocchiani e molti sacerdoti che hanno concelebrato, tra cui il parroco, don Francesco Guarise. Tutti hanno salutato con entusiasmo il solenne ingresso del prete novello, grati per il suo importante “Sì” detto al Signore.
Come ogni “prima volta” che si rispetti, durante la celebrazione non è mancato in don Denis quel velo di emozione via via trasformatosi in commozione durante i ringraziamenti finali, in occasione dei quali ha ricordato con particolare attenzione la preziosa testimonianza e gli insegnamenti ricevuti da due sacerdoti defunti: don Adriano Dal Ben e don Sergio Centenaro.
L’omelia, per desiderio di don Denis, è stata pronunciata da don Stefano Vidotto, parroco di Saletto e Breda di Piave, le parrocchie in cui attualmente il giovane sta svolgendo il proprio servizio. Di particolare effetto è stato il paragone trovato da don Stefano tra il protagonista del cortometraggio “Il circo della farfalla”, un uomo colpito da una rara malattia genetica che lo ha privato degli arti e, in apparenza, lo ha reso emblema dell’imperfezione, con chi vive i sacramenti del presbiterato e del matrimonio che, nonostante le imperfezioni e le mancanze umane, vengono accolti da Dio, Padre misericordioso che dona a tutti la possibilità di creare una nuova famiglia o di mettersi al suo servizio nella vita sacerdotale.
Nella parte conclusiva di una preghiera di Karl Rahner, che recita “Si consuma la mia vita, come l’ostia, perché essi vivano in Te e Tu in essi eternamente” - preghiera scelta da don Denis per ringraziare tutti coloro che l’hanno accompagnato in questo importante traguardo, o meglio, in questo nuovo inizio - si cela l’augurio che tutti noi vorremmo rivolgergli, affinché la sua possa essere una vita interamente spesa per il Signore e per i fratelli, nei quali Egli quotidianamente ed umilmente si rivela.