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Salzano: sala della filanda dedicata a Maria Cariolato
la comunità civile ha scelto di rendere omaggio a una donna che ha segnato la vita sociale e politica locale del secolo scorso. Lunedì 6 gennaio, infatti, la sala polivalente al piano terra della Filanda Romanin-Jacur è stata intitolata a Maria Cariolato, sindaco del Comune di Salzano dal 1960 al 1970, prima donna a ricoprire tale carica nella provincia di Venezia e personalità di spicco della vita salzanese.

Salzano ha scelto di rendere omaggio a una donna che ha segnato la vita sociale e politica locale del secolo scorso. Lunedì 6 gennaio, infatti, la sala polivalente al piano terra della Filanda Romanin-Jacur è stata intitolata a Maria Cariolato, sindaco del Comune di Salzano dal 1960 al 1970, prima donna a ricoprire tale carica nella provincia di Venezia e personalità di spicco della vita salzanese, oltre che insegnante elementare per generazioni di bambini. La cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità comunali e del parroco, mons. Giulio Zanotto.
“La sala in questione si presta da anni ad uso polivalente – ha detto il sindaco Luciano Betteto –. Non le era mai stata data una specifica denominazione, pertanto abbiamo ritenuto opportuno identificarla e dedicarla, attraverso una targa, ad una donna che ha dedicato una parte importante della sua vita al nostro paese e al bene pubblico”.
“La scelta di intitolarla a Maria Cariolato – ha spiegato l’assessore alla Cultura Michela Muffato – ci consente di riconoscere particolari meriti civili e sociali di una personalità nota in paese”. Maria Cariolato (1901-1996), ricoprì prima l’incarico di assessore membro del Consiglio comunale e successivamente quello di sindaco, ruolo che per la prima volta nella storia della provincia di Venezia fu di una donna.
Ricordata da molti a Salzano come maestra della scuola locale dal 1918 al 1955, e come cittadina sempre impegnata sia a livello civile sia in ambito parrocchiale, Maria Cariolato dal 1951 al 1954 ricoprì anche il ruolo di direttrice della colonia San Pio X di Predazzo (Trento) su incarico di mons. Oddo Stocco, allora parroco di Salzano.
Nel secondo dopoguerra venne insignita anche del titolo di Cavaliere e di Commendatore al merito della Repubblica. Durante gli anni nell’Amministrazione comunale, lavorò a favore delle giovani generazioni inaugurando i due plessi elementari San Giovanni Bosco a Salzano e Giuseppe Mazzini in Villetta e istituendo la scuola pre-professionale per ragazze che poi sfociò nella costituzione delle scuole medie Dante Alighieri in via Mameli. Concesse spazi di aggregazione per il mondo giovanile. Nell’ambito dell’edilizia ha provveduto a far costruire alloggi popolari e a riscatto sia a Salzano sia a Robegano. Incentivò lo sviluppo di piccole industrie e si prodigò affinché anche a Salzano fossero presenti servizi a favore del cittadino, come la cassa di risparmio, l’ufficio postale, il centralino telefonico.