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Ai ballottaggi il Pd si salva solo in Veneto, avanti il centrodestra
Il centrosinistra vince a Padova, Mirano, Mira e Abano Terme, mentre a Verona non ce la fa la senatrice Bisinella e vince il leghista Sboarina. Polemica nel centro destra per gli accordi a macchia di leopardo. Affluenza sotto il 50 per cento

In Veneto risultati dei ballottaggi in controtendenza rispetto al dato nazionale a Padova, Abano Terme, Mirano e Mira, dove il candidato di centrosinistra ha battuto quello di centrodestra. A Padova Sergio Giordani, appoggiato da liste civiche e dal Pd, ha ottenuto il 51,84%, battendo il leghista Massimo Bitonci (48,16%). Ad Abano Federico Barbierato, appoggiato dal Pd, ha battuto con il 53,2% delle preferenze Emanuele Boccardo, supportato dalla Lega, fermo al 46,8%.
Nel territorio dioesano, a Mirano la sindaca uscente Maria Rosa Pavanello (nella foto), supportata dal Pd, ottiene il 62,84% e batte Alberto Semenzato, sostenuto dalla Lega Nord, mentre a Marcon Matteo Romanello, sostenuto da Lega e Forza Italia, batte con il 51,32% Vito Caputo, candidato appoggiato dal Pd.
A Mira Mauro Dori, appoggiato dal Pd, batte con il 60,46% Silvia Trevisan, candidata "fucsia" del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Guardando i dati nel complesso, i Comuni conquistati dal centrosinistra sono quattro, appunto Padova, Abano Terme, Mirano e Mira, cosi' come quelli conquistati dal centrodestra, che sono Cerea, Jesolo, Marcon e Verona. A Verona e Jesolo la sfida si è tenuta in casa del centrodestra, con il candidato delle Lega Nord Federico Sboarina (57,9%) che batte Patrizia Bisinella (42,1%), compagna del sindaco uscente Flavio Tosi, nel primo caso, e Valerio Zoggia, sindaco uscente appoggiato da Forza Italia, che batte Alberto Carli, appoggiato dalla Lega, nel secondo. A Cerea Marco Franzoni, appoggiato dalla Lega, stravince su Paolo Bruschetta, lista civica, con il 73,91% dei voti. A Belluno e Vigonza, infine, vincono due civiche. Il capoluogo è conquistato nuovamente dal sindaco uscente Jacopo Massaro, in passato ritenuto vicino alle posizioni del Partito democratico. Il Comune nel padovano, invece, vede Innocente detto Stefano Marangon (54,19%), lista civica, vincere su Cesare Paggiaro, appoggiato dal Pd.
"I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vinti siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché”. Lo dice Matteo Renzi su facebook commentando i dati delle amministrative. “Ci fanno male alcune sconfitte - aggiunge -, a cominciare da Genova e l’Aquila ma siamo felici delle affermazioni di Sergio a Padova, di Rinaldo a Taranto, di Carlo a Lecce. Ma più in generale da Ermanno a Cernusco sul Naviglio fino a Francesca a Sciacca, da Marco a Mira fino a Tommaso a Molfetta tutta Italia vede risultati belli e sorprendenti di alcuni dei nostri. Menzione speciale per Veneto e Puglia, regioni dove andiamo meglio del previsto”.
I RISULTATI NELLE PRINCIPALI CITTA’ AL VOTO
Genova
Marco Bucci è il nuovo sindaco di Genova. L’esponente del centrodestra conquista Palazzo Tursi sconfiggendo al ballottaggio l’assessore uscente ai Lavori pubblici, Gianni Crivello. Per l’ex manager, a spoglio ultimato, le preferenze hanno raggiunto il 55,24%. Crivello si ferma al 44,76 %. Tra i due più di 21.000 voti di differenza. Oltre 4.500 le schede nulle, 1.500 le bianche.
Parma
Federico Pizzarotti viene riconfermato sindaco di Parma. Con la lista civica “Effetto Parma”, fondata dopo l’addio al Movimento 5 stelle, il primo cittadino uscente ha sconfitto oggi al ballottaggio il candidato del centrosinistra Paolo Scarpa, sostenuto da un gruppo di liste civiche e dal Partito democratico. Pizzarotti ha ottenuto il consenso di 37.157 cittadini, pari al 57,8% dei voti, contro i 27.047 di Scarpa, che arriva al 42,13%.
Un coro festante di cittadini lo ha accompagnato in serata dal duomo a piazza Garibaldi, sede del municipio, dove il sindaco ha celebrato la vittoria. “Siamo felicissimi. In un contesto comunale la differenza la fanno le persone: a Parma si si sono coagulate attorno a questo progetto delle persone credibili che hanno scelto loro il progetto. Non abbiamo fatto una lista in provetta ma persone che hanno scelto di fare un programma e un percorso insieme e sono state premiate”, commenta il sindaco. “A dimostrazione- aggiunge- che non sempre devi fare promesse irrealizzabili, non sempre devi vendere quello che non sei: a volte basta dire quello che è possibile o non è possibile fare e i cittadini lo capiscono. Questo è un messaggio che vale anche a livello nazionale. Il messaggio che abbiamo cercato di dare, anche a costo di perdere”.
Padova
Una vittoria sul filo del rasoio quella di Sergio Giordani, candidato sindaco di Padova sostenuto dal Pd, contro il sindaco uscente Massimo Bitonci, leghista, che lo scorso novembre è caduto a causa della defezioni di alcuni uomini di Forza Italia che facevano parte della maggioranza. Con 192 seggi scrutinati su 206, Giordani ha infatti ottenuto il 51,92% delle preferenze, mentre Bitonci il 48,08%. Questi i dati del ministero dell’Interno.
La vittoria di Giordani è probabilmente dovuta all’alleanza con Arturo Lorenzoni, appoggiato da una lista civica posizionata più a sinistra, che al primo turno ha ottenuto il 22,8% delle preferenze. Lo scorso 11 giugno, infatti, Bitonci era uscito dal voto come il grande favorito, avendo ottenuto più del 40% delle preferenze, percentuale che, se fosse stato in vigore il sistema valido in Sicilia, ne avrebbe determinato la vittoria secca. Quella di Padova è una delle poche città in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che vede il centrodestra vincere praticamente ovunque contro il centro sinistra. Ma Giordani non ci vede niente di strano e precisa che, seppure lui è appoggiato dal Pd ed è considerato il suo candidato, di fatto sia lui che Lorenzoni sono appoggiati da due liste civiche.
"La vittoria del centrodestra è limpida e testimonia ovunque la bocciatura di quanto realizzato finora da questo governo". Questo il commento del presidente del Veneto Luca Zaia, secondo cui il risultato dei ballottaggi delle amministrative "e' un ottimo auspicio lungo il cammino verso il referendum sull'autonomia del 22 ottobre".
Polemico nei confronti di Forza Italia il segretario regionale della Lega Nord del Veneto, Gianantonio Da Re: "Se Forza Italia traina il centro destra, allora qualcuno mi deve spiegare perche' a Jesolo (dove il candidato forzista Valerio Zoggia e' stato rieletto battendo l'avversario leghista, ndr) non erano schierati con lo stesso candidato e a Belluno sì, anche perche' Berlusconi ha manifestato il suo appoggio a Verona, ma si e' completamente dimenticato di farlo per Padova". E poi c'e' il problema dei consiglieri regionali, che a Verona hanno appoggiato Patrizia Bisinella, compagna di Flavio Tosi e sfidante di Federico Sboarina, eletto sindaco per la Lega Nord. "In Veneto dobbiamo parlare di intesa a macchia di leopardo, caro Silvio, proprio in quella terra dove la coerenza sta invece di casa nella Lega Nord", conclude Da Re, evidenziando che "i progetti politici nazionali nascono sul territorio e possono essere funzionali a tutti se c'e' un obiettivo da raggiungere ma non possono essere la sedia di qualcuno", perche' "la politica e' una cosa seria se chi la propone ha dei valori e dei principi".
Verona
A Verona la sfida si è tenuta in casa del centrodestra, con il candidato delle Lega Nord Federico Sboarina (57,9%) che batte Patrizia Bisinella (42,1%), compagna del sindaco uscente Flavio Tosi.
L’Aquila
Dopo dieci anni di centrosinistra con il sindaco uscente Massimo Cialente, il capoluogo abruzzese passa al centrodestra. Vince Pierluigi Biondi con il 53, 52% su Americo Di Benedetto.
Rieti
Per soli 100 voti la cittadina laziale capoluogo di provincia passa al centrodestra. Vince Antonio Cicchetti su Simone Petrangeli (sindaco uscente).
Taranto
Vince il centrosinistra con il nuovo sindaco Melucci, al 50,9% contro la sfidante Baldassarri.
Trapani commissariata
Non e’ stato raggiunto il quorum previsto dalla legge regionale siciliana a Trapani. Alle urne è andato solo il 26,75% degli aventi diritto. Ora la citta’ sara’ amministrata da un commissario.