martedì, 08 luglio 2025
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Confindustria Veneto Est: presentate le ‘idee motrici’ per il futuro del Veneto orientale

Si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì 21 giugno, la prima Assemblea Generale Privata di Confindustria Veneto Est - Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso. Dopo un 2022 positivo per il Veneto Orientale, oltre le attese (Pil +4,2%), spinto dall’export, al record in valore di 38,3 miliardi di euro, il primo trimestre 2023 mostra qualche segnale di rallentamento per la produzione e gli ordini, in un contesto mondiale in decelerazione.

L’Assemblea ha eletto a scrutinio segreto 85 componenti elettivi del Consiglio Generale, che unitamente ai componenti di diritto costituiscono il nuovo Consiglio Generale dell’Associazione per il quadriennio 2023-2027, e 8 Probiviri e 5 Revisori per lo stesso periodo. Per le candidature, si è tenuto conto di un criterio di equa rappresentanza fra territori, settori merceologici, dimensione aziendale, età e genere, a norma di Statuto della nuova Associazione.

Nel corso dei lavori, aperti dal Presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro, alla presenza dei Vicepresidenti con delega ai Territori, Vincenzo Marinese (Vicario, Venezia), Alberto Zanatta (Vicario, Treviso), Paolo Armenio (Rovigo), Enrico Del Sole (Padova), è stata presentata ai Soci la relazione sulle principali attività svolte durante il primo semestre, tra le quali la chiusura del Bond di sistema Venetocentro, il lancio del Desk Imprese di Famiglia, il Patto per la coesione e lo sviluppo sostenibile con i Sindacati dei quattro territori, il consolidamento della nuova organizzazione a “rete di sedi”.

«Per guidare la nascita di questa nuova identità, plurale e unitaria, fondata su una organizzazione a “rete di sedi” – ha dichiarato il Presidente Leopoldo Destro – e concorrere a indicare nuove soluzioni, seppur in un contesto sfidante come quello attuale, Confindustria Veneto Est deve proporre alcune idee motrici fondate su nuovi modi di pensare, di vivere, produrre e lavorare. La prima è la creazione di un mondo e di un sistema industriale sostenibili. La seconda è impegnarsi per far sì che il Veneto Orientale sia il luogo dove industria e società “evolvono” insieme. La terza idea motrice è interpretare questo luogo come una realtà economica, sociale e culturale aperta al mondo e conosciuta nel mondo. La quarta, infine, è l’obiettivo di dar vita a una innovativa “rete di città” del Veneto Orientale, un’area metropolitana nel cuore dell’Europa, capace di giocare una partita più incisiva nella competizione tra grandi aree urbane, per attrarre giovani, multinazionali, capitali finanziari, intelligenza e cultura. Un’opportunità che le nostre imprese e la nostra società devono riuscire a cogliere».

LA CONGIUNTURA

Dopo un 2022 positivo per il Veneto Orientale, oltre le attese (Pil +4,2%), spinto dall’export, al record in valore di 38,3 miliardi di euro, il primo trimestre 2023 mostra qualche segnale di rallentamento per la produzione e gli ordini, in un contesto mondiale in decelerazione. Il fatturato interno segna un +8,2%. La crescita dell’export è ancora sostenuta (9,8 miliardi), con performance positive in tutte e quattro le province (Venezia +14,3%, Padova +12,2, Rovigo +6,1, Treviso +4,8), vendite in aumento verso la Germania (+7,2%). Nei primi cinque mesi il mercato del lavoro risulta positivo per +43.100 posti di lavoro, il dato migliore dal 2019. Secondo un’indagine di Confindustria Veneto Est sugli investimenti, il 60% delle imprese ha investito tra il 3 e oltre il 10% del fatturato nel corso del 2022. Previsioni incoraggianti per il 2023. Anche se i maggiori costi del credito (per il 65% delle aziende), per effetto dei rialzi dei tassi assunti dalla BCE, riducono lo stock di prestiti alle imprese (-9,0% annuo a marzo) e frenano gli investimenti. Tra gli altri fattori di incertezza, l’inflazione persistente, il mismatch di competenze, l’inverno demografico.

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