Nemmeno l’Aiea, l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu, può affermare che l’Iran già disponga di testate...
DIRETTA REFERENDUM: Gentiloni: sì alla trattativa. Coro di no a Zaia sullo Statuto speciale
Zaia chiede lo Statuto speciale. Brunetta (FI): "Fuga in avanti". Il sottosegretario Bressa: sì a trattativa, ma autonomia su tutte e 23 le materie è secessione fiscale". I 5 stelle chiedono "gioco di squadra" sull'autonomia".

Ore 18.40. Chiedere lo Statuto speciale non rappresenta "una fuga in avanti" da parte del governatore del Veneto Luca Zaia, perche' la legge regionale 15 del 2014 con cui e' stato deciso di effettuare il referendum sull'autonomia prevedeva sei quesiti referendari, tra cui la richiesta di ottenere lo Statuto speciale. Certo, poi i cittadini non si sono potuti esprimere in merito perché la Corte costituzionale ha bocciato il quesito referendario relativo allo Statuto speciale, ma il Consiglio regionale aveva approvato la richiesta, tra l'altro con il voto favorevole anche del gruppo consigliare di Forza Italia. Lo sottolinea il presidente del Consiglio regionale veneto, Roberto Ciambetti, rispondendo al capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta.
Ore 18.20. Una "nazionale dei Veneti" che, abbandonate le casacche di partito, si impegni a "portare a casa il risultato" chiesto dai cittadini con la partecipazione al referendum sull'autonomia. Questa l'idea del gruppo consigliare del Movimento 5 stelle, convinto che se non riuscira' a portare a casa la tanto agognata autonomia, "questa sara' ricordata come la peggiore legislatura della storia". E per farcela servira' "gioco di squadra", sostengono i pantastellati, evidenziando che, se la Lega Nord di Zaia puo' pensare di fare cio' che desidera qua in Veneto, le cose andranno necessariamente in modo diverso quando arrivera' il momento di sedersi ai tavoli romani. "La Lega a Roma non ha nemmeno abbastanza parlamentari per chiedere che l'autonomia venga inserita all'ordine del giorno", afferma il capogruppo Jacopo Berti. Pertanto e' chiaro che il parere del Movimento dovra' essere ascoltato nella fase di consultazione qui in Regione, in modo che poi i deputati pantastellati appoggino le istanze a Roma. "Nessuna alleanza", precisa Berti, ma una sorta di "pax veneta" che permetta di "riunire le forze dei diversi gruppi consiliari e di remare tutti dalla stessa parte, ovvero quella dei cittadini veneti che ha gran voce ci hanno chiesto l'autonomia della Regione". Se cio' e' avvenuto, tra l'altro, e' anche merito del Movimento 5 stelle, i cui elettori hanno votato si' praticamente all'unanimita' permettendo il superamento del quorum. "Senza l'apporto del Movimento 5 stelle questo splendido risultato probabilmente non sarebbe stato raggiunto", interviene la consigliera Erika Baldin, evidenziando la grande affluenza registrata nei comuni di Vigonovo (69%), Sarego (65%) e Chioggia (52,5%), tutti a guida 5 stelle. Anche per questo "do per scontato che saremo nella delegazione trattante", aggiunge Berti.
Ore 18.00. "Se l'ipotesi di lavoro di Zaia è chiedere maggiore autonomia su tutte le 23 materie, questo e' fuori dalla Costituzione perché é secessione fiscale". Gianclaudio Bressa fissa i paletti della trattativa tra Stato e regioni, all'indomani del referendum sull'autonomia in Lombardia e Veneto. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega agli affari regionali, interpellato dall'agenzia Dire, spiega che "una previsione cosi' larga di autonomia amministrativa presuppone una diversa architettura costituzionale". Per quanto riguarda invece la richiesta di fare del Veneto una regione a statuto speciale, "in quel caso il governo non c'entra. Si tratta di una riforma costituzionale e come tale e' materia da Parlamento".
Ore 12.20. "Lo voglio dire al mio amico Luca Zaia, bravo governatore del Veneto: se ha potuto fare il referendum e' grazie al quesito voluto da Forza Italia. Quelli che voleva la Lega sono stati tutti bocciati dalla Corte Costituzionale. E ora non vorrei che facesse la stessa fine anche questa fuga in avanti della richiesta di statuto speciale...". Cosi' Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, in un'intervista al 'Corriere del Veneto'.
Martedì 24 ottobre, ore 12. "Io guardo con interesse, rispetto e disponibilità alla discussione che si è aperta in seguito ai referendum sul tema dell'autonomia" se possono far fare "dei passi in avanti sul terreno delle autonomie, e su alcune funzioni. Il governo è pronto a un confronto di merito su questo". Lo dice il premier Paolo Gentiloni allo stabilimento Eni Green Refinery di Marghera.
18.31 In Veneto, gli elettori della Lega Nord hanno votato unanimemente si' al referendum sull'autonomia. Lo stesso hanno fatto gli elettori del Movimento 5 stelle, mentre parte di quelli del Partito delle liberta' hanno disertato le urne, cosi' come la maggior parte degli elettori del Partito democratico. Lo dice l'indagine statistica realizzata dall'istituto Cattaneo, realizzata sui dati dei comuni di Treviso, Padova e Venezia. Secondo l'indagine, a Treviso il 20,5% degli elettori del Pdl ed il 64,6% di quelli del Pd non e' andato a votare. A Padova, invece, non ha votato il 66,4% degli elettori Pd ed il 28,3% di quelli del Pdl. A Venezia, dove l'indice di affidabilita' e' inferiore ed i dati vanno quindi presi "con le pinze", si e' astenuto il 57,4% degli elettori Pd ed il 67,6% degli elettori del Pdl. La sinistra di Sel e Rivoluzine civile si e' invece astenuta, facendo registrare un 100% di astensione a Venezia, che diventa 99,2% a Padova e 96,3% a Padova. I cosiddetti centristi, infine, ovvero gli elettori che nel 2017 hanno votato la "Coalizione Monti", si sono per lo piu' astenuti, andando a votare si' per l'8,1% a Padova, per il 28,7% a Treviso e per il 31,7% a Venezia.
18.05. "Noi abbiamo lavorato per il Si' e siamo soddisfatti, se si fosse arrivati sotto il quorum sarebbe stata una vera e propria disfatta. Va fatto notare, pero', che purtroppo Zaia, politicizzando la consultazione ed infarcendola di contenuti demagogici, ha rischiato di ottenere l'effetto contrario riducendo l'affluenza. Ora la Lega esulta per l'affluenza al 57%, ma ricordo che sia Zaia che Giancarlo Giorgetti avevano parlato del 60% come base minima per ritenere il risultato del referendum soddisfacente". Lo dichiara Flavio Tosi, segretario di Fare!, che aggiunge: "Col referendum costituzionale del dicembre scorso si era arrivati in Veneto ad un'affluenza di quasi il 77%: un dato su cui riflettere, che manifesta probabilmente come i cittadini, pur trattandosi di un tema sentitissimo come l'autonomia, si siano resi conto che quel referendum decideva qualcosa, mentre questo era pur sempre solo un referendum consultivo.
17.28. "Da Veneto e Lombardia un voto storico, una grande lezione di democrazia. Finisce l'era secessionista della Lega. L'autonomia e'' nel solco della Costituzione: Stiamo parlando - lo ricordiamo - di una battaglia che non e' nordista e non mette in contrapposizione le regioni del Nord con quelle del Sud ma di una battaglia nazionale che fa il bene dell'Italia perche' dare maggiore autonomia alle regioni virtuose vuol dire creare maggiore efficienza, generare risparmi e avra' degli effetti in termini di moltiplicatore di Pil a livello nazionale". Cosi' il presidente nazionale Udc Antonio De Poli commentando l'esito del referendum per l'autonomia in Veneto e Lombardia.
17.10 “Un risultato estremamente positivo”! Esordisce in modo lapidario il Presidente di Confartigianato Imprese Agostino Bonomo all’indomani del risultato del referendum in Veneto sull’autonoma. “Risultato -precisa il Presidente- al quale abbiamo concorso con convinzione e consapevolezza della posta in essere. La gente ha risposto pacificamente ed in modo chiaro, con un’affluenza andata addirittura oltre il livello delle ultime elezioni regionali”. “Ora la Regione deve attivarsi subito -prosegue Bonomo- e, nell’ambito delle materie già individuate e alle quali ribadiamo la richiesta di aggiungere la Giustizia di Pace, usare un approccio pragmatico e finalizzato al risultato. Il mondo che rappresentiamo, segnala l’urgenza di ottenere autonomia nella formazione professionale, nell’istruzione tecnica, nelle politiche attive di collocamento, nella disciplina dell’artigianato e nella giustizia di pace”. “Come Confartigianato Imprese Veneto -conclude-, abbiamo già concorso ad attivare sui principali temi dell’auspicata autonomia un laboratorio tecnico, e confermiamo la piena disponibilità a svolgere studi e azioni a supporto del negoziato”.
17.00. Questa la dichiarazione della presidente di Unindustria Treviso Maria Cristina Piovesana: "E' stata una consultazione che ha dato molte indicazioni e per questo credo, come ho già avuto modo di dire, che sia stato un importante e utile esercizio di democrazia. L'esito referendario, per numero di partecipanti al voto e per l’amplissima percentuale di sì, ha detto che il Veneto intende assumersi, ed è pronto ad assumersi, nuove e maggiori responsabilità nel governo della cosa pubblica sul territorio. Il referendum ha anche detto che il Veneto vuole restare in un quadro di unità nazionale, nell'ambito della quale dunque l'assunzione di nuove e maggiori forme di autonomia deve trovare un punto di equilibrio e di conciliazione con le esigenze di solidarietà nazionale. Il messaggio al Governo nazionale, attuale e futuro,di qualsiasi colore politico sia, è che non si può ignorare la domanda di maggiore autonomia che viene da questi territori. Oggi dunque, questo referendum carica di grandi responsabilità i protagonisti della trattativa che dovrà essere avviata. I Governi regionali e nazionale dovranno fare tesoro di questa consultazione e farsi carico di questo mandato, molto chiaro, per cercare, nei giusti tempi che questi processi richiedono,le soluzioni più rispettose delle volontà espresse dagli elettori di queste due importanti regioni del Nord, alle quali si affianca l'iniziativa, per altra via, anche dell'Emilia Romagna. Al tavolo della trattativa credo che le parole d'ordine che dovranno guidare la trattativa siano:
- Merito: vale a dire, necessità che vengano effettivamente riconosciute maggiore autonomia e risorse a quei soggetti che maggiormente concorrono alla creazione della ricchezza nel paese;
- Responsabilità: vale a dire, forte richiesta, a tutto il paese, di maggiore responsabilità e serietà nella gestione della cosa pubblica per evitare sprechi, corruzione e inefficienza;
- Solidarietà : attenzione ai valori di coesione sociale e di unità nazionale in un paese che deve ancora fare i conti con riforme importanti e con un debito pubblico che condiziona ancora pesantemente ogni scelta di riforma.
Questa consultazione, infine, credo contenga anche un'altra importante indicazione per chi ha responsabilità di governo. Dice cioè che i cittadini vogliono essere governati e vogliono che chi ha responsabilità di governo eserciti le sue prerogative. L'importante adesione che si è verificata per questa consultazione, se paragonata alla disaffezione verificata in altre consultazioni, è la conferma che, il ricorso agli strumenti di democrazia diretta va riservato alle questioni veramente importanti e di interesse generale".
16.03. La Giunta Regionale, riunita oggi in seduta straordinaria a poche ore dall’esito favorevole del referendum per l’autonomia del Veneto, su proposta del Presidente Luca Zaia, ha approvato all’unanimità il “disegno di legge d’iniziativa della Giunta regionale concernente “proposta di legge statale da trasmettere al parlamento Nazionale ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione relativa a ‘Iniziativa regionale contenente, ai sensi dell’articolo2, comma2, della legge regionale 19 giugno 2014 nr. 15, percorsi e contenuti per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Veneto, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. Con questo atto, in estrema sintesi, la Regione Veneto indica le 23 materie dell’autonomia e, sul piano finanziario, i nove decimi del gettito fiscale di Irpef, Ires e Iva per gestirle (il federalismo fiscale). Il Governo veneto, nella stessa seduta, ha approvato anche un disegno di legge concernente “Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento Nazionale ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, relativa a ‘modifica dell’articolo 116, primo comma della Costituzione”, con la quale si chiede il riconoscimento del Veneto come Regione a Statuto Speciale. Si tratta di un solo articolo: “nel primo comma dell’articolo 116 della Costituzione, dopo le parole “la Valle d’Aosta” sono aggiunte le seguenti: “e il Veneto”.
E’ stata infine approvata con delibera l’attivazione della “Consulta del Veneto per l’autonomia”, un Tavolo al quale siederanno tutte le rappresentanze della società civile della Regione (Comuni, Province, Enti Locali di vario livello, Organizzazioni imprenditoriali e di categoria, sindacati, rappresentanze del sociale e del terzo settore), per condividere i contenuti del disegno di legge e raccogliere le indicazioni e suggerimenti degli interlocutori.
11.50. "Ogni regione oggi puo' tranquillamente fotocopiare la legge del Veneto e sa che non avra' impugnative costituzionali e potra' celebrare il referendum". Cosi' su Radio 24 Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, rivendica il risultato del referendum sull'autonomia. Zaia indica il modello, che non e' quello dell'Emilia Romagna, dunque, "che non e' un modello perche' l'Emilia Romagna non ha concluso un bel niente, non ha firmato l'intesa come prevede la legge, ma ha firmato una dichiarazione di intenti".
9.05. Anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo con un comunicato mostra la sua soddisfazione per l'esito del referendum: "E' la democrazia, bellezza! Potrebbe essere questo il titolo della giornata di oggi in cui i cittadini di Treviso, della provincia, del Veneto, in tanti, si sono recati alle urne - dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo pochi minuti dopo la chiusura delle urne - La mia posizione è sempre stata chiara. Il quesito era tale che era impossibile non dire sì. Ora incomincia il bello e sull'onda di questo risultato dobbiamo lavorare per concretizzarlo al più presto. Il mio - spiega il primo cittadino - è stato un sì di garanzia per il bene dei miei cittadini, un sì per consentire che in futuro si possa con maggiori risorse, con tempi certi e più veloci, mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli, dare servizi a famiglie ed anziani, ripensare lo sviluppo della città, tappare le buche nelle strade, prevenire le tragedie causate dal maltempo e dal terremoto. Per questo non potevo che sostenere la domanda Vuoi maggiore autonomia per il Veneto".
08.50. "Questo il comunicato stampa diffuso dall'on. Simonetta Rubinato (Pd), che si è battuta con forza per il Sì durante la campagna elettorale: "Oggi dal Veneto è arrivata quella spallata democratica che ho invocato scrivendo il mio libro. Questa è la vittoria dei Veneti. Lo dicono i numeri. Oltre 1 milione di voti in più rispetto a quelli che nel 2015, cioè due anni fa, ha preso Zaia. Un risultato eccezionale perché raggiunto contro tutti. Pensiamo all'informazione dei media nazionali che hanno ignorato il referendum. E poi non dimentichiamo la percentuale degli italiani all¹estero che non hanno potuto votare. Che valgono sicuramente almeno un 5 per cento in meno. Spero che ora sia chiaro anche ai dirigenti nazionali del Pd che non è stato il referendum di una forza politica. Così come è chiaro a tutti chi del Partito Democratico Veneto ci ha messo la faccia. Questi numeri danno ragione alla mia battaglia e dicono che la base del Pd è più avanti della sua dirigenza. Qualcuno che ha invitato all'astensione dovrà prenderne atto e trarne le conseguenze, perché ha tradito i Veneti e lo statuto federale del Pd Veneto. Ora tutta la classe politica veneta ha una grande responsabilità, a cominciare dal presidente della Regione, perché tocca a lui in prima persona farsi carico di questa sfida, coinvolgendo il consiglio regionale, le autonomie locali, le articolazioni della società veneta, i parlamentari".
08.35. Luca Zaia affida la prima reazione ad un messaggio vocale su whatsapp: "Ho convocato la Giunta regionale per domani mattina per il progetto di legge sull'autonomia - ha dichiarato-. Sarà il nostro contratto da presentare al governo. Penso che con questa elezione si dimostri che non esiste il partito dell'autonomia, esistono i veneti che si esprimono a favore di questo concetto. Noi chiediamo tutte le 23 materie, e i nove decimi delle tasse".
08.30. L'affluenza definitiva è stata del 57.2%. Il dato più alto a Vicenza (62.7%). Padova e Treviso sotto il 60%. Il Sì ha vinto con il 98,1%. Il sito della Regione continua ad essere fuori uso
00.20. Prendono forma i dati del referendum I dati sull'affluenza sono quasi definitivi (552 comuni su 575): la partecipazione si attesta al 58,0%, quindi sotto la soglia del 60%. Soglia che viene superata solo in provincia di Vicenza (62,6%) e solo sfiorata a Padova (59,5%) e a Treviso (58,3%). Provincia di Venezia al 57,2%.
Per quanto riguarda le schede scrutinate, a quasi metà delle operazioni di spoglio il Sì continua ad essere al 98%, il No al 2%. Da registrare le prima dichiarazioni ufficiali di Luca Zaia: "E' la vittoria dei veneti!", ha detto.
00.07 Dopo l'attacco hacker i dati tornano a scorrere. Per quanto riguarda l'affluenza siamo arrivati a 508 Comuni su 575: la percentuale è del 58,2%. Per quanto riguarda le sezioni scrutinate, sono oltre il 15% del totale: 783 su 4.739. I Sì sono al 98%, i no al 2%. Con questi numeri l'affluenza resta molto alta, ma nel complesso secondo alcune previsioni. In ogni caso la maggioranza assoluta degli elettori veneti è d'accordo con il quesito referendario.
23.45. Da molti minuti l'andamento dello scrutinio è rallentato e il sito della Regione Veneto inaccessibile. "E' in atto un attacco informatico importante", ha detto il presidente Zaia, leggendo alcuni dati cartacei. Nelle prime sezioni scrutinate il Sì è circa al 95%.
23.34. E' iniziato lo spoglio ma il dato più interessante resta quello dell'affluenza, che attualmente "balla" attorno al 60%. Siamo al 59,8% con 201 comuni su 575.
20.18. I dati definitivi dell'affluenza alle ore 19 confermano che il quorum è stato raggiunto, anche se non nelle proporzioni che sembravano delinearsi all'apparire dei primi dati. Il 52% è diventato 50,1%. Ma davanti ci sono ancora quattro ore di operazioni di voto. La cosiddetta "asticella", quella che fa da spartiacque tra una vittoria "normale" ad una vittoria "rotonda" per coloro che hanno promosso il reeferendum, in primis il presidente Zaia, è posta al 60%. Il 65% sarebbe per il Governatore un vero trionfo, ma a questo punto si tratta di una percentuale non facile da raggiungere. Lo scrutinio, poi, sarà una formalità, visto che chi era contrario al quesito aveva perlopiù fatto campagna per l'astensione.
Per quanto riguarda l'affluenza nelle province, Vicenza di conferma al primo posto con il 55,9%; al secondo posto Padova con il 52,1, al terzo Treviso con il 51,6%. Venezia è quinta con il 47,1%, preceduta di un soffio da Verona.
19.18. I dati parziali che giungono dai seggi veneti danno un responso quasi certo: già alle 19 la percentuale dei votanti si attesta oltre il 50%. Precisamente al 51,9% con 292 comuni su 575.
16.00 E' del 21,1% l'affluenza alle ore 12 per quanto riguarda il referendum sull'autonomia. Una percentuale decisamente alta, di soli tre punti più bassa rispetro al referendum sulle riforme del 4 dicembre scorso, quando alla fine votò nella nostra regione quasi il 75% dei votanti.
Difficile immaginare, a questo punto, che il quorum non venga superato. Possibile che si vada al di là del 60%, la soglia da molti indicata per poter parlare di pieno successo politico della consultazione. In provincia di Vicenza ci si è addirittura attestati al 25,2%; nella "classifica" tra province al secondo posto è Treviso con il 22,7%; poi Padova, con il 21,7%. La provincia di Venezia, con il 18,8%, è preceduta da Verona e Belluno. Si attende ora la percentuale delle ore 19. Il quorum sarà già raggiunto?
10.00. Il presidente del Veneto ha votato a San Vandemiano, presentandosi al seggio assieme alla moglie all'apertura, avvenuta alle ore 7. A Treviso il sindaco Giovanni Manildo ha votato attorno alle 9.15 alla scuola Primo Maggio in via San Bartolomeo.
Quando e come si vota
“Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”. Questo il quesito che gli elettori veneti troveranno domani sulla scheda elettorale. Una simile consultazione si svolge in Lombardia.
La Costituzione consente a tutte le Regioni di chiedere al Governo più materie di competenza. I referendum di Lombardia e Veneto si fonda su questo. La norma è prevista dall’articolo 116 del Titolo V, quello inerente l’ordinamento dello Stato e il rapporto con le Regioni. È in assoluto la prima volta che viene utilizzato.
Possono partecipare al referendum consultivo i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Regione. Le operazioni di voto avranno inizio alle ore 7:00 di domenica 22 ottobre 2017 e termineranno alle ore 23:00 dello stesso giorno. L'elettore vota tracciando sulla scheda con la matita un segno sulla risposta da lui prescelta e, comunque, nel rettangolo che la contiene. L'elettore dovrà presentarsi al seggio indicato nella propria tessera elettorale, munito di un documento di riconoscimento valido.
La validità del referendum è subordinata al raggiungimento del quorum del 50% dei votanti.
Domani in diretta sul nostro sito aggiornamenti su quorum e risultati.