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La difesa di Galan: Non ho nessuna colpa

"Non ho le colpe che mi sono state attribuite e le fesserie piu' colossali riguardano la mia condizione patrimoniale''. Lo ha affermato Giancarlo Galan, coinvolto nel caso Mose, in una conferenza stampa alla Camera nella quale ha presentato il suo memoriale difensivo.

''Sono stato investito da un ciclone umano, giudiziario e mediatico che non mi sarei aspettato. Non ho le colpe che mi sono state attribuite e le fesserie piu' colossali riguardano la mia condizione patrimoniale''. Lo ha affermato Giancarlo Galan, coinvolto nel caso Mose, in una conferenza stampa alla Camera nella quale ha presentato il suo memoriale difensivo. Conferenza stampa, ha spiegato, che ''perche' i magistrati non hanno voluto ascoltarmi''. ''Sulla storia della casa sono state dette colossali fesserie. Altro che restauro milionario''. La casa, ha aggiunto, ''l'ho comprata da un dentista gia' restaurata. Gli infissi sono esattamente gli stessi, il restauro riguarda il terzo piano e la suddivisione in 7 stanze della parte dell'agriturismo. Ho speso 700 mila euro e i lavori erano finiti gia' nel 2007. Quante balle''. La casa, ha raccontato l'ex ministro, ''fu acquistata a un'asta giudiziaria nel 1999 per 300 milioni di lire da un dentista di Pantelleria, dopo che l'asta era andata deserta ben 15 volte. Io la compro nel 2005 per un prezzo di poco inferiore a un milione di euro, quindi la pago sei volte tanto, perche' era gia' restaurata, altro che restauro miliardario. Balle!''. ''Il dentista - ha sottolineato Galan - l'ha restaurata prima, le cifre che ho speso io sono 400mila euro nella parte centrale e poi 300mila euro. In tutto 700mila euro per i quali ho contratto mutuo per 200mila euro. E i lavori non sono finiti nel 2011 ma nel 2007, perche' ci dormivamo e pagavo le bollette. Nel 2009 al mio matrimonio ci ha dormito Silvio Berlusconi. Una colpa la ammetto: abbiamo tardato la dichiarazione di fine lavori per un motivo fiscale, per il pagamento dell'Ici''.

Ma l'indagine continua

A carico di Gianfranco Galan, finito nell'inchiesta della Procura veneziana sul Mose, emergono delle intercettazioni ambientali che gli attribuiscono fondi non ben precisati portati all'estero. Lo ha reso noto, davanti ai giudici del riesame, il pm Stefano Ancillotto che con i colleghi Paola Tonini e Stefano Buccini sta gestendo l'inchiesta. Secondo quanto riferito da Ancillotto, le intercettazioni ambientali riguardano dialoghi tra il commercialista di Galan, Paolo Venuti - anch'egli indagato - e sua moglie.

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