Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Milleproroghe, Anci veneto: bene lo sblocco degli avanzi di amministrazione, ma grave la decisione sul bando periferie

“Il decreto Milleproroghe è in chiaroscuro. Se da un lato prosegue il positivo percorso sugli avanzi di amministrazione che ci trova favorevoli dall’altro lato ci preoccupa molto quanto sta succedendo sul bando periferie: il rinvio rischia infatti di mettere in difficoltà molte amministrazioni comunali che avevano programmato gli interventi. L’Anci Veneto intende avviare un dialogo ed organizzare un incontro con i sindaci che rischiano di perdere le risorse del bando periferie per trovare una posizione condivisa in vista dell’approdo Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati”.
Così la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, ribadisce la posizione già espressa sulle misure del decreto Milleproroghe che riguardano i Comuni.
“Non si può tornare indietro sul bando periferie perché significa togliere risorse alla riqualificazione di zone degradate. Questi interventi non hanno solo un impatto urbanistico, ma si traducono anche in una maggiore sicurezza per i cittadini. In molte circostanze, poi, i bandi periferie servono per mettere in sicurezza dal punto di vista idrogeologico il territorio ed evitare che il maltempo metta in ginocchio intere comunità. L’Anci Veneto si appella ai parlamentari veneti perché intervengano su questo rinvio che preoccupa molti amministratori. Da un giorno all’altro i sindaci rischiano di trovarsi senza le risorse stanziate per gli interventi”.
“Allo stesso tempo, però, bisogna andare avanti sullo sblocco degli avanzi di amministrazione presenti nei bilanci dei Comuni che potrebbero essere utilizzati per investimenti generando ricadute positive sul sistema economico locale. Le risorse dei Comuni del Veneto, secondo uno studio commissionato da Anci Veneto, per investimenti contenute negli avanzi di amministrazione sono circa un miliardo di euro che potrebbero generare un aumento del PIL regionale dello 0,7%. Questo effetto volano, secondo i dati della ricerca, potrebbe portare maggiori entrate per la Pubblica Amministrazione per circa 358 milioni di euro”.
“Queste risorse – spiega la Presidente Maria Rosa Pavanello – possono rappresentare uno strumento utile ed utilizzabile per i nostri Comuni in grado di sbloccare e liberare gli investimenti. In Veneto molti Comuni hanno già estinto i prestiti e così, pur essendo fra quelli meno indebitati e con meno personale di tutta Italia, si ritrovano a poter effettuare solo la spesa corrente. Sembra quasi un paradosso, ma i paletti e le norme della finanza pubblica penalizzano gli enti virtuosi. Con le nostre proposte, invece, vogliamo creare un meccanismo in grado di mettere in moto gli investimenti”.
“L’Anci Veneto – conclude Pavanello - ritiene che queste due misure siano stratetiche e si completino. Da un lato si premiano i Comuni virtuosi e dall’altro lato si supporta l’intervento nelle periferie delle città che non possono più aspettare. In questa fase è fondamentale fare squadra con l’obiettivo di non perdere le risorse per il territorio”.
Ecco i progetti inseriti nel Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, approvato con DPCM del 6 dicembre 2016, che risultano interessati dagli effetti del decreto milleproroghe; molte azioni sono state già avviate dagli Enti interessati, almeno per la progettazione esecutiva con conseguenze negative e impattanti sui bilanci in caso, anche solo di differimento al 2020, del finanziamento.
| 38.727.000 |
Comune Belluno | 18.000.000 |
Comune Treviso | 13.484.689 |
Comune di Padova | 17.913.519 |
Comune Rovigo | 13.500.000 |
Comune di Venezia | 12.536.000 |
Comune di Verona | 18.000.000 |
Comune di Vicenza | 17.794.954 |
TOTALE | 149.956.162 |
“Purtroppo ad oggi la virtuosità non è mai stata premiata. Lo testimonia anche l'annosa richiesta di Anci Veneto di poter spendere liberamente i propri avanzi di amministrazione che ancora oggi trovano limiti nei vincoli di finanza pubblica. In questo caso, però, c'è una novità importante: anche la Corte costituzionale, in due recenti sentenze (n.101/2018 e n.247/2017), ha ritenuto corretta la richiesta dell’Associazione dei Comuni Veneti”.
“Anci Veneto non mancherà di riportare la problematica all'attenzione della prossima assemblea nazionale dell'Anci ed ha chiesto un incontro con il Governo e il Ragioniere Generale dello Stato”.
“Ricordo che negli ultimi anni Anciveneto ha posto in essere varie iniziative per evidenziare l’annoso problema dei limiti all’utilizzo degli avanzi di amministrazione, che penalizza in particolare modo i Comuni del Veneto. Nel 2015 è stata presentata una statistica che ha fatto emergere che
Per ultimo, ricordo lo studio in collaborazione con l’Università di Venezia e Unioncamere Veneto presentato il 12 ottobre 2017, all’Assemblea Nazionale ANCI a Vicenza, da cui è emersa
“Proseguiranno anche le iniziative di Anci Veneto per sensibilizzare sulle criticità gestionali più rilevanti. In particolare sulla difficile situazione dei responsabili di ragioneria e dei revisori dei conti nell'espletamento dei loro compiti istituzionali”.
“Rimane pertanto la speranza che la prossima legge di bilancio riveda i vincoli di finanza pubblica che i Comuni debbono rispettare nei propri bilanci, ricomprendendo fra le entrate valide ai fini del saldo anche l'applicazione dell'avanzo dell'anno precedente. Solo in questo modo sarebbe garantito l'"effetto neutro" richiesto dalla Coste Costituzionale”.
“Solo parzialmente – conclude Rapicavoli - il testo votato dal Senato di conversione del decreto milleproroghe va in questa direzione. Molto resta ancora da fare, soprattutto in attesa della legge di bilancio 2019. Intanto il prossimo esame alla Camera dei Deputati, dopo la pausa di agosto, del decreto milleproroghe sarà decisivo sia per la destinazione del fondo “periferie” sia sugli avanzi di amministrazione”.