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Confindustria Veneto Est incontra gli eurodeputati del territorio: “Europa agisca subito, o sarà declino

Carron chiede “un Piano straordinario per l’industria, non solo la difesa, in deroga al Patto di Stabilità. In caso contrario, il continente europeo sarà condannato a diventare un mercato passivo, irrilevante dal punto di vista geopolitico e dipendente da terzi in tutte le fasi delle supply chain. L’Europa può ancora vincere, ma solo se agisce ora”.

Confindustria Veneto Est ha riunito il 23 e 24 settembre il suo Consiglio di Presidenza a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, quindi a Ca’ Veneto, sede della Regione del Veneto e infine nella sede della Delegazione Confindustria a Bruxelles.

Durante le sessioni, presiedute dalla Presidente Paola Carron, sono intervenuti Michelangelo Nerini, primo consigliere della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue, Nicolò Brignoli, Membro di Gabinetto del Commissario Ue all’Economia e produttività, Attuazione e semplificazione Valdis Dombrovskis, il Direttore Relazioni Internazionali, Regione del Veneto Annalisa Bisson, il Direttore Affari Europei di Confindustria, Matteo Borsani.

Nella serata del 23 settembre, il Consiglio ha incontrato una rappresentanza degli Eurodeputati della Circoscrizione Nord Est: obiettivo del confronto, introdotto dalla Presidente Carron, il rilancio delle politiche europee per l’industria e la competitività del sistema manifatturiero, con particolare attenzione alle esigenze delle principali filiere produttive del territorio, tenuto conto anche che il Veneto è la terza regione manifatturiera d’Italia e la sesta in Europa, con un valore dell’export (80,2 miliardi nel 2024) superiore a quello di interi Stati dell’Ue.

Nel corso dell’incontro è stata sottolineata l’urgenza del momento che vive il tessuto industriale italiano e dei territori più produttivi, come il Veneto orientale, nel contesto di una competizione mondiale sempre più agguerrita: la rinnovata attenzione alla competitività è la strada giusta da seguire, ma ora servono azioni rapide e concrete per intervenire su temi chiave come dazi, energia e la riduzione della burocrazia che ostacola la crescita. Al centro della politica europea deve tornare la politica industriale.

«Oltre il 70% delle norme di riferimento per le imprese arriva dall’Unione europea, quasi il 60% del nostro export avviene nell’Ue - ha dichiarato la Presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron -. Ecco perché oggi abbiamo scelto Bruxelles, nel cuore del Parlamento Europeo, per un confronto fortemente voluto, franco e operativo con gli eurodeputati del Nord Est e con la Regione del Veneto per contribuire a fare squadra come Sistema veneto in Europa. Il messaggio che abbiamo voluto trasmettere agli eurodeputati è che le nostre imprese credono in un’Europa capace di garantire regole efficaci e sostegno concreto a chi crea sviluppo sostenibile e lavoro, ma si oppongono fermamente al declino industriale innescato negli ultimi anni da politiche ideologiche, burocrazia e iper-regolamentazione che stanno presentando un conto pesantissimo e che, ingessando le imprese, hanno minato la competitività della nostra manifattura a vantaggio di Usa, Cina, India. Serve un radicale cambio di rotta».

«L’urgenza è chiara: solo riportando l’industria manifatturiera al centro delle sue politiche, innovando e proteggendo l’autonomia delle filiere, rispettando il principio di neutralità tecnologica, l’Europa potrà garantire alle imprese un futuro di competitività e ai cittadini benessere e prosperità. E servono azioni rapide su costi dell’energia, semplificazione, mercato unico e investimenti comuni. Un Piano straordinario per l’industria, non solo la difesa, in deroga al Patto di Stabilità. In caso contrario, il continente europeo sarà condannato a diventare un mercato passivo, irrilevante dal punto di vista geopolitico e dipendente da terzi in tutte le fasi delle supply chain. L’Europa può ancora vincere, ma solo se agisce ora».

«Un’Europa - ha concluso la presidente Carron - che mantenga un confronto diretto con i territori tradizionalmente più produttivi, come il Veneto, sulle politiche e le risorse da allocare nell’ambito della futura Politica di Coesione Ue, in modo da integrare coesione, politiche industriali e formazione delle competenze in sintonia con le specificità dei territori, ribadendo il ruolo delle Autonomie locali nella sua programmazione ed attuazione, insieme al mondo imprenditoriale e del lavoro, per vincere insieme la sfida della competitività e delle transizioni».

Numerosi i dossier europei, le criticità e le proposte delle imprese oggetto del confronto tra il Consiglio di Presidenza di Confindustria Veneto Est e gli europarlamentari. Tra cui: costo dell’energia a prezzi che consentano alle imprese italiane ed europee di competere ad armi pari con Usa e Cina; semplificazione delle normative ambientali e di rendicontazione di sostenibilità; politiche commerciali e apertura di nuovi mercati; distorsioni alla competitività delle imprese europee derivanti da normative asimmetriche con gli altri competitor globali; politiche europee per l’abitare sostenibile; quadro finanziario pluriennale europeo 2027-2034 e nuova politica di coesione.

Hanno inoltre partecipato agli incontri del 23 e 24 settembre Funzionari della Commissione europea (DG Politica regionale, DG Commercio, DG Energia) e della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue. Per la Regione del Veneto, Carlo Clini, Direttore sede Bruxelles.

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